a lambire rotte mai sapute

 

 

 

 

 

 

 

ruotano giardini bruciati in sguardi estinti

               nuotano spini  di ninfee nella pioggia che li nutre

 sui tetti ombre ossute dimenticate

                 a lambire rotte mai sapute di comete

esplose in grida  

 stelle

                                ricadermi sui capelli

 

guarda

          come sogna quella nuvola avvitandosi

    allo sguardo

                        o sopra una culla affamata

emersa sulle maree

                    sotto i segni del cielo che non ha braccia

volano bianche le nuove cicogne di Hiroshima

                    volano da allora intorno ai cieli spenti

a piangere

10 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. massimobotturi
    Apr 01, 2012 @ 07:24:41

    un incanto malinconico, e quei versi finali così stridenti. Per fare spine di bellezza, occorri

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  2. mauri53
    Apr 01, 2012 @ 08:42:44

    pervasa di malinconia come una vecchia foto color seppia

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  3. theallamente
    Apr 01, 2012 @ 09:02:40

    esplosioni stellari – ignare del bene e del male – in cielo come in terra

    sarà quella umana l’unica consapevolezza?
    baci

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  4. frantzisca
    Apr 01, 2012 @ 09:38:40

    Tremenda-mente dolorosa…e quei cieli spenti uccidono la speranza, perchè accendono la paura di altre Hiroshima,
    tu sempre bravissima

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  5. rossella
    Apr 02, 2012 @ 03:36:40

    Ce ne vuole per far apparire il dolore cosmico leggero come nuvole e invece ha pesantezza di macigno. Occorre la tua bravura, Stupendo quel “guarda”, lo interpreto come un risvegliare le altrui coscenze

    Stupenda ventis! Un bacio

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  6. ombreflessuose
    Apr 02, 2012 @ 07:44:29

    Sogno spesso stretta ad una nuvola, mi perdo sempre nella fatica
    della vita.
    Delizosa nella sua tristezza
    Mistral

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  7. wolfghost
    Apr 02, 2012 @ 13:22:01

    Non avevo capito subito a cosa si riferisse la poesia, sono dovuto arrivare alle ultime righe. Un’ode davvero riuscita ad una citta’ sfortunata…

    http://www.wolfghost.com

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  8. margotcroce
    Apr 02, 2012 @ 17:40:23

    il guaio è che l’uomo non impara mai niente dalle proprie azioni.. in questo è il più stupido degli animali.
    ripercorre gli stessi errori con una tenacia ottusa

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  9. davedomus
    Apr 03, 2012 @ 13:31:35

    Quella nuvola sognante piangerà le mille anime svanite nel ciclo infinito della pioggia. Eppure esiste un cielo più in là della ferocia, dell’odio e della stupidità. Si vede quando è buio e si guarda su un tappeto nero tappezzato di fulgide fiammelle e di una perla rara come la Luna…

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  10. omar.m
    Apr 04, 2012 @ 10:39:03

    Tra giardini bruciati e cieli spenti l’incubo si ripete
    ma siamo veramente intelligente come pensiamo? NAGGIA,non trovo la risposta
    Buona giornata,Omar

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