Riflessi taglienti orlavano la luce delle cime ( 2-Alaska )

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riflessi taglienti orlavano la luce delle cime

il Mont Saint Elias solitario diamante rosa

al dito dell’universo scintillava, rumoreggiando

nel silenzio brandito come un coltello

tutt’intorno.

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Il Mont Saint Elias  con i suoi 5888 metri è una delle più alte montagne del nord America e domina il parco nazionale di Wrangell-Saint Elias, il più grande parco degli USa

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Arroccati sulla cima del mondo

con la fatale grazia che devasta i millenni

rinascono di ghiacci i deserti

e corrono, giù, giù, fino agli azzurri orizzonti

 degli oceani consueti agli occhi

e le orme e i segni di una sterminata folla

di vite ignote eppure tutte vissute,

angeli con  occhi d’aquila

e il loro fardello d’anni mi persegue

sgusciandomi accanto come rossa ombra

delirante nell’infinito mistero della notte.

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L’ultimo bagliore del tramonto si spegneva sulle deserte solitudini gelate e, contro l’indistinto colore del cielo, più viva spiccava la massa scura degli abeti che premevano e incalzavano il corso gelato del fiume -Jack London da ” Zanna bianca”-

Mount Sanford, Wrangell - St. Elias National Park and Preserve, Alaska.Il toponimo Alaska è derivato dalla parola alaxsxaq (ah-lòk-shok) che ha come significato “grande paese” o “terraferma” nella lingua degli Aleutini o Unangan (come essi si chiamavano nella propria lingua.La sua capitale è Juneau, non Anchorage, come si è soliti pensare.)

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Si teorizza che siano stati i mongoli per primi a colonizzare l’Alaska, attraversando lo stretto di Bering che si suppone potesse essere collegato  al continente americano da un forte ispessimento dei ghiacci.

Wildflowers (Wild Sweet Pea, Hedysarum Mackenzii) and icebergs, Nizina Lake and Nizina Glacier, Wrangell - St. Elias National Park and Preserve, Alaska.

Gli Inuit mostrano una corporatura tozza con bassa statura e arti inferiori corti (tutti caratteri atti a contrastare le basse temperature), il colorito è bruno-giallastro, la faccia appiattita con un grande cranio. Il nome eschimesi, una parola indiana del popolo Cree, significa – mangiatori di carne cruda-, è un termine dispregiativo, non usato da molto tempo, essi chiamano se stessi Inuit ( o Yuit, in siberiano e in alcuni dialetti dell’Alaska) cioè -popolo- in lingua inuiktitut, le diverse etnie sono poi riconoscibili con i nomi del proprio gruppo etnico di appartenenza: Athabaschi, Aleuti, Yup’ik.

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La concezione del tempo per gli Inuit è molto particolare, come le condizioni che li hanno visti evolvere. L’importanza che pongono al presente si riflette anche sui loro racconti popolari; non sono alla ricerca di una causa primordiale o di una spiegazione riguardo a un fine o al destino, tentano di definire il loro presente, tanto che di loro di dice-non pensano mai molto al di là.-

5120323172_11a9f2185b_z Luce viva di troppo corte estati si perde

e si discioglie nell’animo sereno

sabbia disposta come rosso letto di sangue

ti sento stridere come sopra le onde le sule

nei suoi bicchieri di cristallo ancora il sole

si bagna, l’ambra sommersa delle rocce muove

dolce sbocciata una quiete accesa

d’una mattina ferma

eppure in me ti sentirò rimuovere

quando sarai da me tanto lontana.

Great Kobuk Sand Dunes, Alaska

la vita degli Inuit è controllata dalle condizioni  del loro ambiente violento e isolato, esso  ha un’influenza diretta sulle strutture politiche e sociali. Questo  mentre da un lato ha prodotto una cultura unica, ha simultaneamente creato grandi difficoltà nella determinazione delle origini degli Inuit. Come l’ambiente che li condiziona, in superficie la società degli Inuit appare molto semplice, ma osservata in profondità esistono ricche e complesse strutture.

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Le stelle sono state usate per diversi scopi, come predire il ritorno del Sole dopo la lunga notte invernale, un evento annunciato dalla visione del cielo mattutino di Dicembre delle stelle Altair e Tarazez ( insieme definite Aagiuuk)

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 Nel 1896 tre persone (due nativi e un californiano), guidate da Skookum Jim Mason, un nativo del luogo, risalendo il fiume Klondike scoprirono casualmente dei ricchi giacimenti d’oro nel Fosso del Coniglio (Rabbit Creek), in seguito rinominato Bonanza (Bonanza Creek) nel territorio dello Yukon, nel Canada nord-occidentale, presto estendendosi anche all’Alaska e i luoghi vicini  furono invasi da minatori accorsi da ogni parte. La notizia raggiunse gli Stati Uniti nel luglio 1897, quando i primi cercatori che tornavano dopo aver fatto fortuna giunsero a San Francisco (California) il 15 luglio e a Seattle (Washington) il 17 luglio. Nel 1898 la popolazione delle terre ove era stato scoperto l’oro arrivò a 40.000 abitanti, minacciando di provocare carestia

Historic Copper mill, Kennicott. Wrangell-St Elias National Park, Alaska, USA.

Kenicott, una delle città  minerarie in Alaska

ma la maggior parte dei cercatori sbarcava a Skagway, o nell’adiacente comune di Dyea. Di lì viaggiavano sulla terra o risalivano i torrenti fino a giungere a Dawson City, la città simbolo della corsa all’oro. Essa era un minuscolo borgo che contava un paio di edifici, ma con la corsa all’oro si trasformò in una turbolenta cittadina di 30.000 abitanti, il maggior insediamento di tutto il Canada nord-occidentale. I cercatori dovevano trasportare un gran numero di rifornimenti di beni, quasi tutti di genere alimentare, erano molto frequenti gli incendi, le carestie e le attività criminali.

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Perciò furono inviati uomini della Polizia a cavallo del nord-ovest (oggi Régia polizia a cavallo canadese) per far rispettare le leggi ai minatori.

camion rotto

Tra i molti a prendere parte alla corsa vi fu lo scrittore californiano Jack London, i cui libri più celebri (Il richiamo della foresta e Zanna Bianca), oltre ad un gran numero di racconti brevi, furono influenzati dalla sua esperienza della corsa all’oro

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immagine emblematica dell’Alaska moderna: orsi che tranquillamente sostano vicino agli idrovolanti, il mezzo di trasporto aereo è infatti quello che meglio riesce a soddisfare i circa 600,000 turisti che ogni anno visitano soprattutto gli immensi parchi nazionali,  alcuni dei quali è impossibile raggiungerli con i normali mezzi che quassù transitano , piccoli treni, autobus o grosse jeep, e financo a piedi, viste le difficoltà per l’ approvvigionamento e la costante presenza di molti e pericolosi animali selvatici, oltre che per la pioggia molto frequente ed insistente a queste latitudini.

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78 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. restlessjo
    Set 16, 2013 @ 09:47:14

    Your language flows so beautifully, Ventis. I wish I had the time to study it to give it the attention it deserves. But Polish and Portuguese are already sufficient to confuse my brain 🙂
    You put so much effort into your posts. They are a thing of joy.
    Bacio, cara.

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  2. ventisqueras
    Set 16, 2013 @ 09:59:54

    he, sì! in questi casi si sente la mancanza di una lingua universale…secondo me dovrebbe essere obbligatoriamente studiata in ogni scuola del mondo…forse ci sarebbero meno incomprensioni e meno guerre…ma se si ricordano le parole della Bibbia riferite alla torre di babele, forse questo è un castigo che noi esseri umani ci meritiamo per la nostra mancanza di umiltà, non credi? ti ringrazio ugualmente tanto , le foto da sole sono sufficienti a seguire il filo del mio discorso
    abbi un lieto giorno

    he, Yes! in these cases feels the lack of a universal language … According to me should be studied in every school in the world … maybe there would be less misunderstanding and less wars … but if you recall the words of the Bible refer to the Tower of Babel, perhaps this is a punishment that we human beings we deserve for our lack of humility, don’t you think? Thank you too much, the photos alone are enough to follow the thread of my talk
    have a happy day

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  3. sileno
    Set 16, 2013 @ 10:19:25

    Reportage straordinario ed affascinante di terre sconosciute, versi e immagini come sempre emozionanti.
    Ciao

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  4. guido mura
    Set 16, 2013 @ 10:40:29

    Viene proprio voglia di andare a vedere l’Alaska, anche a me che al massimo giro per l’Europa. Il Saint Elias sembra un diamante di torrone: magari è anche buono da mangiare 🙂 Comunque è affascinante.

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    • ventisqueras
      Set 20, 2013 @ 07:11:35

      beh, più che un diamante di torrone, semmai una colata di milioni di kili di torrone…in effetti le foto non possono fermare lo scintillio iridescente che si vede al naturate e che lo fanno davvero brillare come un diamante
      se puoi vai, non ti pentirai di averlo fatto
      grazie
      passa una giornata serena

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  5. dadirri7
    Set 16, 2013 @ 10:42:24

    your photos are awesome Ven, such magnificent beauty, it must have been an extraordinary trip … thank you for your poetic words to convey the wonder of the scenery!

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    • ventisqueras
      Set 21, 2013 @ 10:54:33

      Cristina carissima sempre con piacere ed orgoglio che raccolgo le tue parole di consenso…a volte la troppa bellezza può incutere un senso di spavento, non saprei meglio spiegare questa sensazione
      passa un weeck sereno, sperando che il gran temporale sia ormai un ricordo
      baci

      Cristina dearest always with pleasure and pride that I collect your words of consent … sometimes too much beauty can strike a sense of fright, I couldn’t better explain this feeling
      passes a weeck sereno, hoping that the storm is now a memory
      Kisses
      see you soon

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  6. Antonio Tomarchio
    Set 16, 2013 @ 12:29:57

    Ti ho nominato nel Versatile Blogger Award, spero ti faccia piacere.
    Ciao.

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  7. wolfghost
    Set 16, 2013 @ 13:45:12

    Ma… quella nell’ultima foto è una testa d’alce? 😮 😦

    Che servizio! Stupende foto e, come sempre, deliziose parole a condirle assieme ad informazioni d’interesse. Di fatto non conoscevo molto; ad esempio, anche se dall’immagine lo supponevo, non sapevo che le montagne lì fossero tra le più alte del mondo, ben più di mille metri dei nostri picchi europei più elevati (tolto il Caucaso, che per me resta in Asia :-D).

    Un salutone e grazie per questi meravigliosi aritcoli (li considero tali, più che post).

    http://www.wolfghost.com

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    • ventisqueras
      Set 21, 2013 @ 11:55:24

      no, è di una renna, le alci si riconoscono perché in maggioranza hanno le corna più larghe e più ciccione, ma povera, quella era stata depredata della carne commestibile che io mi sono rifiutata di mangiare anche già anni prima in Svezia e Norvegia…credo che se continuo così diventerò completamente vegetariana..

      grazie per le belle parole, davvero gentili, si imparano molte cose viaggiando, e tutte ci dicono che siamo tutti appartenenti del nostro globo terracqueo, uomini ed animali, e come tali degni di essere univocamente amati e rispettati
      passa un sereno weeck nella tua bella Genova, che le previsioni mi dicono essere assolata. io domani, se non ci sono contrattempi sarò un po’ più a sud , nell’amata Monterosso, non ci sono più stata dopo l’alluvione.
      bye, bye.

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  8. Massi
    Set 16, 2013 @ 21:24:46

    Viva la Creativita!!Sei brava ad accoppiare foto’s con parole molto significative,complimenti!!!!

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  9. gelsobianco
    Set 17, 2013 @ 02:47:23

    Qui c’è la mia Ven, capace di accostare versi a fotografie e creare Armonia.

    “sgusciandomi accanto come rossa ombra
    delirante nell’infinito mistero della notte.”
    La Luna Rosa, Ven!

    “il Mont Saint Elias solitario diamante rosa”
    Quel rosa delicato, soffuso..

    Che musica interessante!

    Grazie!
    Bellissimo tutto.
    Poi ti dono qualcosa.
    Ora sono stanca!

    Un abbraccio
    gb

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    • ventisqueras
      Set 21, 2013 @ 12:00:43

      hai posato i tuoi occhi su ciò che mi ha molto affascinato, a volte guardando, non potevo esimermi dallo scarabocchiare qualcosa!
      ti immagini che ditone bisognerebbe avere per portare al dito un diamante come quello? neanche quello del Ciclope o di Gargantua certo basterebbe…ha ha ha…a volte si hanno visioni che trascendono molto dalla realtà…ma se poi si pemsa alla grandezza dell’universo…mica tanto
      ciao cara, anche io vado di fretta, spero nel pomeriggio di potermi fermare ancora un po’
      smakketaaaaaa

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  10. primaepoi
    Set 17, 2013 @ 07:39:03

    Immagini che incantano! Adoro questi scenari

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  11. Silving
    Set 17, 2013 @ 07:43:46

    You find the most beautiful photos 🙂

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  12. benvenutocellini
    Set 17, 2013 @ 09:30:28

    Yes, the photos alone could be enough…but the beauty of your poetry combined to that is definetely amazing…

    Have a nice day, my dear Ventis:)

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  13. ombreflessuose
    Set 17, 2013 @ 12:13:32

    Che brava che sei: ci porti con te, ovunque
    Scenari di parole e immagini
    Sorrisi
    Mistral

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  14. ludmillarte
    Set 17, 2013 @ 23:23:42

    se decidessi di partire per l’Alaska è colpa tua 😉 che si sappia

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  15. gelsobianco
    Set 18, 2013 @ 00:22:22

    Per te, Ven, che sai captare quanto il mondo sia bello!

    Con affetto vero
    gb

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  16. edoardoprimo
    Set 19, 2013 @ 14:44:40

    Mrs. Ventis.. ciao
    Questo connubio di poesia, arte, fotografia e geografia è a dir poco fantastico!
    La poesia è un’esplosione, un’eruzione di sentimenti.
    Quando leggo versi come questi ci vedo un sogno.

    “Arroccati sulla cima del mondo

    con la fatale grazia che devasta i millenni

    rinascono di ghiacci i deserti

    e corrono, giù, giù, fino agli azzurri orizzonti

    degli oceani consueti agli occhi

    e le orme e i segni di una sterminata folla

    di vite ignote eppure tutte vissute,

    angeli con occhi d’aquila

    e il loro fardello d’anni mi persegue

    sgusciandomi accanto come rossa ombra

    delirante nell’infinito mistero della notte”.

    Questa strofa è il non plus ultra della melica.
    Con stima, Edo

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    • ventisqueras
      Set 24, 2013 @ 06:41:14

      fini ad ora stavo scherzando con le amiche sopra…ma leggendo un commento come questo, mi sono fatta seria, ma nel senso che mi sono commossa…io amo la bellezza e la cerco di farlo capire con le mie parole di piccola dilettante della Poesia, e quando sento che giungono al cuore di chi mi ascolta, sì, mi commuovo e non so dire altro che grazie!!!
      grazie

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  17. lamaisondesmarguerites
    Set 20, 2013 @ 10:49:46

    Magnifique, quel beau voyage dans une contrée inconnue pour moi. J’apprécie au plus haut point “L’ART” inuit…
    Mont Saint Elias solitario diamante rosa : comme elle est belle cette image.

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    • ventisqueras
      Set 24, 2013 @ 09:10:58

      la mia adorabile Lou da Gaillac…
      gli Inut sono esseri molto semplici non ancora completamente asserviti alle filosofie e alle ipocrisie che caratterizzano la nostra civiltà, però con mio grande dispiacere noto che stanno cominciando ad adattarsi, già sono cambiati quandi l’incontrai alcuni anni fa per la prima volta alle isole Lofoten e in Groenlandia…
      abbi una bella settimana di sole, qui il tempo è straordinariamente bello
      baciotti

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  18. albafucens
    Set 20, 2013 @ 12:59:58

    è magnifico questo post
    bellissime immagini accompagnate da altettante meravigliose parole, le tue, sempre delicate, intense, poetiche,

    emozionante anche tutto ciò che ci narri… racconti, in particolare, mi è rimasta impressa la frase degli Inuit: “non pensano mai molto al di là”

    grazie ***

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    • ventisqueras
      Set 24, 2013 @ 09:16:07

      è un grande per me ricevere i tuoi commenti e soprattutto la tua approvazione

      da acuta osservatrice quale sei hai notato le peculiarità caratteriali del popolo Inuit, a me sembra che lassù giri tutto al rallentatore…forse prendono esempio dalla stella polare, sorniona e immobile su nell’alto
      un grande abbraccio di simpatia

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      • albaf
        Set 25, 2013 @ 10:37:11

        lassù giri tutto al rallentatore… ^ _ ^

        … ed è quello che dovremmo sempre fare, affrettarci lentamente, concedere e concederci il tempo di ascoltare, sentire, respirare piano, accogliere e tanto altro, per non smettere mai di stupirci

        **

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      • ventisqueras
        Ott 11, 2013 @ 23:03:55

        credo che il tuo auspicio non sia attuabile per la nostra civiltà impazzita, solo i popoli ancora parzialmente puri conservano quella genuina freschezza che permette loro l’indolenza
        abbi una notte serena

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  19. gelsobianco
    Set 20, 2013 @ 22:55:09

    “nei suoi bicchieri di cristallo ancora il sole

    si bagna, l’ambra sommersa delle rocce muove

    dolce sbocciata una quiete accesa

    d’una mattina ferma

    eppure in me ti sentirò rimuovere

    quando sarai da me tanto lontana.”

    non ho parole!
    ti sento, Ven!
    solo questo.

    grazie.
    grazie.
    grazie.

    con stima ed affetto vero
    gb

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  20. Plumes d Anges
    Set 21, 2013 @ 10:31:10

    QUE C’EST BEAU, quel voyage ! Merci à toi. Beau week end. brigitte

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  21. kbvollmarblog
    Set 21, 2013 @ 17:27:45

    Really GREAT photographs! 🙂
    Thank you for sharing, especially as I plan to go to Alaska next year as well.
    Have a great weekend
    Klausbernd

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    • ventisqueras
      Set 24, 2013 @ 09:25:03

      ti invidio molto per questo viaggio che ancora devi fare! sono certa che riporterai grandissime emozioni e grandissime foto da lassù, ho ancora un ultimo post da finire di completare sull’Alaska, sarò onorata se ti piacerà guardarlo
      benvenuto nella casa
      Ventis

      I envy you very much for this trip that still need to do! I am sure you great excitement and great photos from up there, I still have one last post from finish to finish on Alaska, I’ll be honored if you’ll watch it
      Welcome to the home

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  22. Amina Narimi
    Set 23, 2013 @ 02:24:54

    quarantanove modi per dire neve
    io ho solo un modo per dirti che sei Straordinaria
    che questo post, la tua poesia, è di una bellezza che “smarrisce”
    tutti gli altri modi a dire Neve

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  23. ventisqueras
    Set 24, 2013 @ 09:27:19

    dovrei quindi cercare quarantanove modi per dirti grazie
    ti dirò invece che -e tu lo sai- amo la tua poetica, e solo la mancanza di tempo me ne fa stare lontana…ma quando passo, faccio il pieno di meraviglie

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  24. sakuraandme
    Set 26, 2013 @ 09:44:06

    I have no idea what has been said, but boy do I love these photographs!
    again thanks for stopping by my blog, Hugs to you from Oz, Paula xx

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    • ventisqueras
      Ott 11, 2013 @ 23:08:55

      basterebbe che ti facessi tradurre da Google, anche se non sarà perfetto, ne capiresti ugualmente il senso
      benvenuta nella mia casa

      It should be enough that you did translate by Google, although it won’t be perfect, you would understand the meaning
      Welcome in my house

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  25. adinparadise
    Set 26, 2013 @ 15:57:20

    Magnificent photos, Ventis. Your posts are magical. 🙂

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  26. il barman del club
    Ott 09, 2013 @ 23:48:49

    altri posti stupendi… quando incontri il Grande Nord t’innamori alla perdizione e rimani tatuato per tutta la vita (e le splendide foto che hai postato lo dimostrano)

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    • ventisqueras
      Ott 11, 2013 @ 23:13:04

      il Grande nord..l’espressione generica che si usa per definirlo esprime in se stessa quel qualcosa di indefinibilmente grandioso che è secondo me la magia dei territori ancora quasi incontaminati con l’aurora boreale a danzare la danza dell’infinito
      benvenuto nella mia casa
      🙂

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  27. wolfgangpowerpoint.wordpress.com/
    Ott 11, 2013 @ 18:24:10

    Gruss, Wolfgang

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  28. HansHB
    Ott 11, 2013 @ 22:48:06

    A lovely serie! Well done!

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  29. ventisqueras
    Ott 11, 2013 @ 23:15:51

    thank you very much, and see you soon

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    Rispondi

  30. cindy knoke
    Feb 26, 2014 @ 23:27:01

    Ethereal!

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