…è solo un compleanno di rose
Quasi sempre a sera,
giungo al grave cancello.
Cerco i viali silenti
col silenzio smosso
da sguardi vuoti che m’insegue
sgocciolandosi di passi
sul ghiaino.
Un frusciare di vento
rimanda a letto le rondini
che sotto al cornicione sbiadito
han messo il nido.
Mio padre è fermo lì
col suo sorriso generoso
paziente e lieto
non si stanca d’aspettare.
Gli occhi seguono il gioco
dei volti noti
ma sempre giù mi cade
su quel sorriso luminoso.
Diciotto anni appena…
ed ogni anno uno se ne va
ad assommare…
Li conto con le rose
che la madre con le lacrime
accarezza sempre più numerose
…è solo un compleanno di rose.
Nel piccolo cimitero guardato da colline pini e dall’argento degli olivi, sommersi da una grande pace riposano accanto tre giovani amici (uno di loro lo conoscevo) la loro vita finì in uno schianto…Ogni volta che sento notizie delle stragi del sabato sera il ricordo torna a Michele a quella notte dell’Epifania che sconvolse il piccolo paese, e penso con terrore quante notti ci saranno ancora così? quante morti ? questo strazio dunque non finirà mai?
Nella Bibbia, libro di Tobia, si legge che gli Arcangeli sono coloro che siedono alla presenza di Dio, ne contemplano la gloria e lo lodano incessantemente.
La Chiesa cattolica riconosce tre Arcangeli:
Michele, etimologicamente “Grandezza di Dio”, è a capo delle schiere celesti. È lui che scaraventò Lucifero lontano dal Paradiso. (Per chi fosse interessato a saperne di più Michele Arcangelo consiglio i due post che ho a Lui dedicato ” Le Mont-Saint- Michel ” e Angelus Pacis”)
nelle iconografie dell’Arcangelo Michele attraverso i secoli è quasi sempre rappresentato come un guerriero con armatura che sconfigge il demonio spesso raffigurato sotto le sembianze di un drago
stupisce questo dipinto di scuola sudamericana, immagine quasi barocca
e ancor di più stupisce il nudo quasi indifeso dell’Arcangelo Michele rappresentato da Francesco Hayez quasi a simboleggiare la purezza che senza bisogno di armature può con la sua sola forza sconfiggere il male
Gabriele , “Forza di Dio”, si suppone lottò con Giacobbe (lotta con Dio, Genesi cap.32), rompendogli il femore, e gli diede il nome di Israele. Apparve alla Vergine Maria, annunciandole la nascita di Gesù (Annunciazione).
niente può raggiungere la perfezione e la bellezza donati a Gabriele nel dipinto dell’Annunciazione del Beato Angelico
Dove abitano gli Angeli
Da bambina, prima di chiudere gli occhi al sonno
la mamma mi faceva pregare,
spesso non lo volevo fare.
Con dolce pazienza allora mi diceva:
” l’angioletto ha la casa dietro di te
certo ti sta ad ascoltare”
Le sue grandi ali immaginavo
del più lucido velluto, riccioli biondi
tutti inanellati, occhi sereni e azzurri
forse dalle tele del Beato Angelico rubati,
dietro di me la sua casa aveva,
sempre mi accompagnava
ancora l’ho cercato crescendo
ma sempre mi restava celato…
chissà quell’angelo ad abitare dove era andato.
Poi un giorno. piccola, scura,
tutta raggrinzita e rattrappita, dal gran cercare
dal gran donare, dal grande amare,
un angelo vero ho potuto incontrare!
Era là fra le genti di infima natura
fra i derelitti e i dimenticati, i sofferenti,
gli abbandonati, sempre
dolcissima, sorrideva, come tenera Madre
li consolava…
…Allora ho capito, dove erano andati
gli angeli ad abitare, scendendo giu’
dal loro lontano paradiso
A Madre Teresa di Calcutta
e ai suoi Angeli della Carità, pensando che agli Angeli e ai Santi ci si possa avvicinare solo con la purezza dei bambini sono ritornata alla dolcezza dei ricordi dell’infanzia
Raffaele, “Salvezza di Dio”, è citato nel libro di Tobia, ed accompagnò Tobiolo nel viaggio in Mesopotamia per recuperare il denaro del padre, liberò Sara da un demonio e favorì il matrimonio di questa con Tobiolo. È spesso identificato come l’angelo custode per eccellenza.
Se allo sperpero di morire giovane…
Se,
allo sperpero di morire giovane
non ci fosse
-per chi resta-
alcun medicamento
(niente più primavera, allora
solo il gelo dell’inverno?)
Se
morire fosse dolce morte
solo
per chi -deve-
andare
dove saresti appoggiato
amore mio
a quale balcone affacciato
per potere -questo spirito consunto
che urla-
verso un dolce latte di pace dondolare?
Lo sperpero per l’amore negato
che non ci fu dato
che mai
ci sarebbe bastato l’intera vita
a consumare…
ora
denso e rassegnato
è solo un fiume di sangue raggrumato
che mi fa pensarti fluito
in una rossa nube del tramonto
dove ogni giorno…
ogni giorno
mi sento soffocare.
Guascone indomito,
capelli arruffati di vento e sogni
nido alla tua tenera allegria
corre con te la sfida tra i gridi
traguardo
certo
per noi tutti
Marco,
tu lo hai raggiunto con il rombo
dei ventanni
con il tuo amore infisso nel cielo
primo alla meta
in cima alla salita
aspettando
sorridi!
Da grande appassionata di moto GP la morte in gara di Marco Simoncelli destò in me una grande emozione ed ancora il suo sorriso contagioso e i suoi riccioli biondi da angelo ribelle mi sono nel cuore.
Gli Ortodossi menzionano “sette arcangeli”: sono, oltre ai sopra citati Michele, Gabriele,Rraffaele Uriel (“Fuoco di Dio”) Sealtiel (“Intercessore davanti a Dio”), Jehudiel (“Ricompensatore”) e Barachiel (“Lode di Dio”).
I nomi dei sette arcangeli ricomparvero in Occidente nel 1516, quando il sacerdote Antonio Lo Duca riscoprì le loro immagini nella volta della Cappella Palatina di Palermo, con i loro nomi, i loro motti e i loro attributi. Ciò determinò un ampio, ma temporaneo, interesse devozionale, che determinò nel 1523 la fondazione a Roma della confraternita dei Sette Arcangeli, a cui aderì anche l’imperatore Carlo V d’Asburgo.
Il culto, si diffuse anche in altre città. Ad esempio nella Cappella Metropolita del Duomo di Siracusa avevano l’usanza di offrire ai sette Arcangeli sette monete e collocare sette ceri mentre facevano le loro richieste; curiosamente San Geudiele era invocato affinché non mancasse mai il benessere.
Vi è poi un angelo che ha il compito di distruggere questo mondo, si chiama Angelo dell’apocalisse.
Nella tradizione gli viene attribuito il nome di Nemesis, ha un’ala nera e una bianca e nella sinistra tiene una spada senza lama che ha in sé il potere del bene e del male.
si narra che, quando sarà giunto il momento, egli dovrà distruggere il mondo con questa potentissima arma. Anche gli antichi Greci conoscevano queste schiere ma le denominavano in altro modo.
Secondo il Midrash, l’angelo della Morte fu creato da Dio nel primo giorno. Egli abita nei cieli e possiede dodici ali. È rappresentato come un essere ricoperto da occhi che tiene in mano una spada da cui gocciola fiele. Quando un uomo sta per morire, l’Angelo fa cadere una goccia di fiele in bocca all’uomo e questo ne causa la morte: l’uomo comincia a decomporsi e il suo viso diventa giallo. L’espressione “avere il gusto della morte” è derivata dalla credenza che la morte fosse causata da una goccia di fiele. Dopo la morte dell’uomo l’anima esce dalla bocca (o dalla gola) e la sua voce giunge fino alla fine del mondo.
. Inoltre l’Angelo possiede un mantello nero che gli permette di trasformarsi in tutto ciò che vuole per meglio assolvere il suo compito, di solito si trasforma in mendicante o studioso.
questi bellissimi e maestosi angeli del Giudizio Universale di Giotto per fortuna ci riconducono ad un’atmosfera più serena che non quella pesante e truculenta di questo capitolo biblico, ed ancora vorrei chiudere questa mia ricerca sugli angeli in un modo diciamo ” celestiale-scherzoso” con qualche Cherubino paffutello che vi porga il mio ringraziamento e saluto per chi ha avuto la bontà e la pazienza di leggermi fino in fondo :-)…
Ventisqueras …
Ott 09, 2017 @ 04:33:52
A very informative post, which provided a great refresher for me. Thanks for sharing!
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Ott 09, 2017 @ 12:52:48
A lovely post indeed!
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Ott 09, 2017 @ 18:41:55
Foarte bine documentat , multumesc pentru cultura generala ❤

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Ott 09, 2017 @ 23:44:23
Sei ancora qui … sempre più cara e più dolce che mai…
Sei un vento incredibile. …
Nei miei pensieri soffi spesso .
Ed è davvero bello.❤
Ti bacio
vento.
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Ott 10, 2017 @ 17:15:37
Wonderful post. Love the music too 🙂
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