2) Salt Lake City -Utah- La città dei mormoni -( The city of Mormons )

 

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adagiata in uno scenario maestoso,  un pianoro a circa 1200 mt sl del mare distesa quasi in contemplazione delle imponenti montagne che la circondano Salt lake City ci si  para all’improvviso e sembra forse più grande della realtà,

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dopo aver percorso tanti chilometri nella luce assordante dei deserti  e tra i colori impossibili e sfarzosi nelle valli rocciose si può pensare ad un miraggio sorto per magia dalla nebbiolina di caldo sull’asfalto la cosiddetta ” fata Morgana”

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è impossibile non scorgere immediatamente  quello che è il suo monumento più famoso

Salt Lake City City and Town Halls at Utah, USA

il mastodontico edificio della Chiesa di Cristo dei Santi degli ultimi giorni ( Mormoni )che è il loro tempio più grande e più conosciuto

assembly-hallposto al centro della altrettanto mastodontica piazza

cfiles5987prima dell’insediamento dei Mormoni vi avevano abitato per migliaia di anni le tribù dei Shoshone degli Ute e dei Paiute ma  solo stagionalmente, nei loro spostamenti e transumanze si trasferivano nelle pianure per la caccia dei bisonti .Al momento dell’insediamento dei coloni le tribù dei nativi americani si trovavano nel territorio di Nord Ovest e. gli Stati Uniti  si rifiutarono in seguito per questa loro ” non presenza” di riconoscergli alcun titolo di  possesso

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fondata nel 1847 da B Young,I Marley, George Washington e il loro seguito di mormoni

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i coloni irrigarono e coltivarono l’arida valle fino a farne un luogo ridente.Sebbene sia ancora la sede del quartier generale dei mormoni, oggi solo la metà dei suoi abitanti sono membri di quella chiesa. Il boom minerario e la costruzione della prima Ferrovia Transcontinentale, portarono inizialmente un grande sviluppo economico, fu soprannominata” il grande crocevia dell’occidente”LINCHIWAYUT-8-1il predicatore della chiesa mormone Brigam Young affermò: “Questo è il posto “e designò il sito per il Tempio dei mormoni( 40 anni per costruirlo)  poi è diventato icona della città

 

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questo strano luogo viene pomposamente definito ” Ispirazione Tuscany ”

lasciatemi dire che ci ho fatto una bella risata!

+

 

 

 

 nei pressi della città si trova Antelope Island uno splendido parco dove si possono ammirare molte varietà di animali allo stato selvaggio ( nella foto sopra è ben chiaro il riferimento al nome del parco!)

278781in uno scenario incredibile i bufali tranquilli, al pascolo

                Il sole nelle grandi praterie

Si incamminava come ogni giorno il sole

nelle sua ronda celeste le grandi praterie a illuminare

( certo sapeva, dove, dove si doveva posare )

invidio le vette nevose dove si lasciano cullare

i nidi sospesi dell’aquile. Osservo grandi mandrie dei bufali

in scene ancora primordiali.

Mi esiste un Dio dalle grandi ali che vibra di certezza

nei nostri incerti occhi, a sussurrare immagini

di un  paradiso  forse per sempre perduto.

Ventisqueras

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ancora visioni di sogno nei dintorni della città

GSL-Sunset-sRGBcon un ultima immagine incredibile del tramonto sul grande lago salato, con tanta malinconia per quei magici siti vi devo salutare sperando di aver fatto per un poco amare anche a chi non ci è stato questo territorio ancora in parte selvaggio tanto da poterci ancora far sognare un mondo così puro ed incontaminato.( bellissimi questi stralci di country, vero?)

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Oh yes, sono arrivata, ma ho anche perso l’aereo ( ha ha,,,dite volutamente? maligni!!!) e sono maledettamente in ritardo con tutto! Mi occorrerà un po’ di tempo per riordinare foto e appunti, così vi saluto e ringrazio con questo post che è l’appendice del primo su Salt Lake.Un benritrovati e un grande, grande abbraccio

Ventisqueras

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1) Salt lake city- Utah – La città del lago salato ( il deserto di sale e le Montagne Rocciose )

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PCH sign

 

Si arriva nello Utah dalla leggendaria Lincoln Highway percorso incredibile che ti permette di attraversare gli U:S:A da costa a costa, esperienza indimenticabile anche se non so più dove sono finiti gli appunti di quel percorso

i vari fiori di cactus sparsi nel post stanno a simboleggiare che anche nei luoghi più impervi ed aridi la natura non si dimentica mai di dimostrarci il suo amore

 

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con le visioni delle torri e delle cattedrali dei caynon e del deserto di sale delle regioni del Sudovest che sconfinano con le Montagne rocciose,  risalgo il percorso a ritroso soffermandomi in questa parte nel lato selvaggio delle montagne rocciose  fino a  Salt Lake City, luoghi così surreali da farti credere viaggiare in un mondo alieno di un qualche lontano pianeta

la-sal-mountains-and-indian-creek-area-near-moab-in-winter-utah-wallpaperi colori delle rocce a contrastare col candore delle lontane cime innevate, questi territori per millenni sono stati insediamenti di varie tribù di nativi  americani che vivevano in armonia con la natura    ma anche spesso in lotta fra di loro,  per le naturali leggi della sopravvivenza, così da tramandarci le loro grandi epopee, storie e leggende.

paesaggio-roccioso

 

monument-valleylo stupore di questa natura

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che sembra mutare appena distogli l’occhio

img2le ere geologiche si sono assommate ed i  venti lavorato nella roccia, costruendo monumenti irripetibili
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Dove la casa di roccia rossa s’alza al cielo,
lì sono io.
Presso i Ketahwns
posati sulle soglie,
lì sono io.
Nella casa della lunga vita,
nella casa della bellezza,
lì sono io.
Davanti a me bellezza,
bellezza dietro a me,
bellezza sopra di me,
bellezza alle mie spalle.
Lì sono io.
Con essa mi incammino
su un sentiero di luce.

Canti Navajo – Canto del sacro fanciullo dell’alba

se potessero parlare con qualche loro voce tonante chissà quante incredibili storie potrebbero  raccontarci questi percorsi selvaggi,

arch_canyon_utahdi fiumi impetuosi che hanno scavato e poi scolpito e infine sprofondati chissà dove e chissà quando

Flowering cactus.

Flowering cactus.

170512075702-1337237817-iphone-photoquesto sconfinato mare eroso e consumato,  quante volte distrutto e risorto dai sommovimenti geologici, ora è tattile agli occhi. E ci parla delle conquiste del ” progresso”arrivato con la costruzione della ferrovia prima e delle grandi autostrade poi, accaparrandosi con questo nome altisonante PROGRESSO territori e anime che ha ridotto fiere tribù in riserve dove vivono demotivate convivendo con gli spettri del passato,Qui vivevano  gli ” indiani” Shoshone, Ute, e Paiute

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Depongo qui questo sasso – esso è maschio;
poso qui questa pietra – essa è femmina.
Dovunque mi accada di andare,
dovunque mi portino i miei passi,
possa la fortuna accompagnarmi.
Dovunque si rechino i miei cari,
sia riservata anche a loro
una sorte propizia.
Questa poesia proviene da: Canto Navajo – Rito propiziatorio prima di un viaggio

1731acre nella polvere rossiccia che s’addensa

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sembra diventare una nuova pelle ocra- ambrata

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man mano ci si avvicinagreat-salt-lake-salt-lake-city-united-states-684_4Grande Lago Salato

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vegliato nello sfondo da rosse e  rosate nuvole maestose come tutto qui è maestoso

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da lontano, adagiata mollemente nel suggestivo panorama si scorge la città di Salt Lake City, di cui vi parlerò nel prossimo post

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La neve e la lontananza

Se a quella barriera di neve e di vento rivolgiamo i nostri pensieri

non sarà difficile trovarvi una distesa di sorrisi conosciuti

ovunque ci seguono nel nostro cammino

allora anche nel luogo più lontano e sconosciuto, più impervio e nascosto

ci accorgeremo che nei giochi di luce e d’ombra, s’incastonano parole al cielo

rubando piume agli angeli.

Ventisqueras

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Colse il mio occhio l’orlo del dirupo
nel silenzio assordante delle praterie,
 nelle rocce in clamore le distese d’artemisia
e vastità di fiori colorati, risacca d’aria nell’Idaho
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ruggiva affamato il fiume nel corrodere
  arenarie perse nei  millenni
si bucavano le braccia nella nebbiolina
che evaporava l’acqua dalle rocce
 folle battito dove  il tempo era fermo,
fermo sull’orlo del dirupo
nel silenzio assordante delle praterie dell’Idaho
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ogni spettatore porta una maschera rossa
forgiata  nella raffica di fuoco dei vulcani
fusa lenta e rapida nel crogiuolo,
 calore a ondate
creste- crespe e spruzzi-schizzi poi raffreddati
nell’anima gemente del fiume Owyhee
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Colse il mio occhio l’orlo del dirupo
nel silenzio assordante delle praterie,
 nella risacca d’aria dell’Idaho.
Ventisqueras
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La Owyhee Uplands Backcountry Byway, nell’ Idaho si caratterizza per oltre 150 km di strade pavimentate e di ghiaia, la strada si snoda  attraverso gli habitat naturali delle oltre 180 specie di animali quali coyote, tassi e capre bighorn
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oltre alla fauna selvatica lungo lo scorrere del fiume si possono ammirare  formazioni geologiche scenografiche, monumentali strutture, i plateau, i precipizi ed i canyon creati da rocce vulcaniche depositate oltre 8 milioni di anni fa
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 il sistema fluviale nizia a circa 128 km a sud della capitale Boise. Si raggiunge da est per la Idaho 78 vicino a Grand View,  mentre da ovest in Oregon, dalla Jordan Valley
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 Le migliori stagioni per percorrerla sono l’estate e l’autunno. Da distese di artemisia a colorati fiori selvatici, alle pareti di roccia rosse che costeggiano i canyon, la Owyhee Uplands Back Country Byway é la “massima espressione” del territorio aspro del deserto d’altura del West.
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ogni tanto il fiume s’interrompe per formare dei laghi, questo è il lake Owyhee-aoi che sconfina nell’Oregon ed ha la diga più alta del  mondo
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gli scenari, i colori, la grandezza e la ricchezza dei panorami ti fa sentire in un mondo arcaico dove l’uomo non era ancora passato per cambiarla e ci si sente formiche in uno spettacolo di giganti, eppure emozionalmente partecipi e grati di poterlo osservare
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speriamo che l’accortezza e la lungimiranza di alcuni uomini possano riuscire a preservarli intatti, fino a quando madre natura con i suoi immani sconvolgimenti non deciderà diversamente.
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Sanno i miei occhi (3- Alaska )

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Sanno i miei occhi una  luna nuova,

luna imbrogliona

mi segui ovunque vada

 ti tocco alla prima costellazione

di nomi senza tempo

in te inciampo.

L’irraggiungibile è possibile,

il Dio sdraiato sull’altare si  è distratto

forse lo troverò su Nanurjuk * orso polare-

inseguito dai cacciatori di Ullaktut

o su Quturjuuk*-cintura di ossa- che è ancora più lontana,

 tu hai la faccia triste o luna nuova che affondi nel fiume  sbronzo

dove ti videro cadere Shelley e Yats,

mi dici:

 l’intero universo è  cosa da poco

continua a dilatarsi con uno strano finale

che ricomincia e punto

finché non ne capisci il senso

in ogni direzione, dentro e fuori

fuori e dentro.

(* nome dato dai nativi alla stella Aldebaran:

Nanurjuk  l’orso polare fu inseguito dai cacciatori  Ullakut,  dispersi durante una caccia , furono trasferiti insieme nel cielo rappresentati dalle tre stelle della cintura di Orione. La cintura di ossa è invece formata dalle stelle Castore, Polluce, Capella e Menkalinan della costellazione dei Gemelli )

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La Luna e i lupi connubio misterioso e inscindibile

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Luna, lassù

amico fraterno lassù

tu mi dai un poco di calore,

le finestre s’illuminano.

Luna lassù, tu sei la mia sola sorgente di luce,

io sto cercando di asciugare i miei vestiti,

è improbabile, è impossibile, non ce la farò…

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Per gli inuit il Sole è un essere femminile ( Akycha) e per la sua ascesa in cielo, avvenuta con la Luna ( un essere maschile, suo fratello) si racconta questa storia, persa nella notte dei tempi:

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Sole e Luna erano sorella e fratello, come tradizione prendevano sempre parte al gioco della copulazione nella ” Casa della gente giovane”( come è risaputo gli Inuit sono sessualmente molto disinibiti )ma una notte quando Luna stava cercando di scegliere una ragazza, la lampada si spense e tutto fu buio, Luna toccò la sorella e ritenne di avere trovato la giovane più bella, egli notò come erano cuciti i suoi vestiti ed ogni volta aspettava che la lampada si esaurisse per ritrovarla. questo successe molte volte e Sole divenne curiosa, la ragazza si sporcò le dita  con la fuliggine della lampada e durante l’amplesso premette le dita sulla fronte dell’uomo  lasciandovi le proprie impronte. Quando la lampada fu di nuovo accesa ella vide le macchie sulla fronte del fratello, dalla vergogna fuggì, prese uno stoppino di muschio dal mucchio vicino alla lampada, lo intinse nel grasso di balena, lo accesa e corse fuori velocemente, Luna la rincorse ma aveva talmente fretta che non accese bene lo stoppino.

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Ora noi dovremo correre via e non potremo guardarci mai più l’un l’altra disse Sole, e in quello stesso istante divennero entrambi spiriti e furono sollevati in cielo dove continuano ancora adesso la loro corsa , Sole ha con se la fiamma più luminosa perché il suo stoppino di muschio brucia perfettamente mentre suo fratello Luna che continua a rincorrerla senza mai raggiungerla, ha con se una luce più debole e fredda.

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La misura del tempo nel grande nord è tradizionalmente segnata dall’Orsa maggiore ( Tukturjuit- il caribù ) che si muove intorno alla Stella Polare e dal sorgere di altre stelle non circumpolari.

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Le 24 ore del giorno sono suddivise in 10 segmenti ineguali, influenzati dalle attività quotidiane svolte durante il giorno e dalla posizione del sole. Si riconoscono 13 mesi lunari e 8 stagioni che sono associate con le migrazioni degli animali e altri cambiamenti biologici e sociali. Per esempio all’inizio di -upirningaksaaq -la primavera-l’aumentare del crepuscolo rende le stelle invisibili, aumentano le nevicate, nascono i piccoli di foca.

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Il periodo intorno a giugno è chiamato-luna dell’uovo-perché è quando le oche cominciano a nidificare ( le mie adorate e chiassosissime oche!)

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Copyright Sandro Damiano

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tra la metà di ottobre e la metà di novembre, il periodo in cui l’acqua ghiaccia è conosciuto come -tusaqtuut- che significa -ascoltare- perché i viaggi con le slitte trainate dai cani sono ora possibili e si possono ascoltare le nuove notizie dagli accampamenti vicini

American Porcupine, Wrangell - St. Elias National Park and Preserve, Alaska.

Gli Inuit credono che le persone viventi abbiano due anime, una è chiamata -il respiro della vita- o il respiro della luce e l’altra è l’anima vera e propria. Quando una persona muore, il respiro della luce scompare e l’anima giunge nell’aldilà.

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L’oltretomba non è un luogo di paura ma solo una transizione verso qualcosa di nuovo.Agetermiut e Agneriartarfik sono due dei tre mondi della vita ultraterrena, mentre uno è luminoso nel cielo, l’altro è molto profondo sotto la tundra, entrambi sono riservati ai buoni cacciatori e alle donne che hanno sopportato il dolore di un tatuaggio ( ??? mi ci viene da ridere…e non so spiegare) il terzo mondo è collocato subito sotto la crosta terrestre- Noqumiut dove regna solo la fame e la pigrizia

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Ho intervallato queste notizie raccolte sul  popolo Inuit con le immagini della fauna spettacolare che ha il suo habitat  nel grande nord, ma purtroppo ne è solo un piccolo campionario, avrei ancora mille altre cose da dire, come per esempio dello scempio che la cosiddetta società civilizzata fa dei cuccioli di foca o della caccia indiscriminata alle balene…forse un giorno tornerò ancora a parlare di questa straordinaria esperienza di conoscenza e bellezza che si è radicata in profondità dentro di me, ma ora voglio chiudere con questa immagine dolcissima di una madre che protegge il sonno del suo piccolo, ravvisando in essa tutta la speranza di un futuro condiviso per tutte le creature della terra.

 TAVVAUVUSI arrivederci a tutti voi

Riflessi taglienti orlavano la luce delle cime ( 2-Alaska )

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riflessi taglienti orlavano la luce delle cime

il Mont Saint Elias solitario diamante rosa

al dito dell’universo scintillava, rumoreggiando

nel silenzio brandito come un coltello

tutt’intorno.

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Il Mont Saint Elias  con i suoi 5888 metri è una delle più alte montagne del nord America e domina il parco nazionale di Wrangell-Saint Elias, il più grande parco degli USa

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Arroccati sulla cima del mondo

con la fatale grazia che devasta i millenni

rinascono di ghiacci i deserti

e corrono, giù, giù, fino agli azzurri orizzonti

 degli oceani consueti agli occhi

e le orme e i segni di una sterminata folla

di vite ignote eppure tutte vissute,

angeli con  occhi d’aquila

e il loro fardello d’anni mi persegue

sgusciandomi accanto come rossa ombra

delirante nell’infinito mistero della notte.

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L’ultimo bagliore del tramonto si spegneva sulle deserte solitudini gelate e, contro l’indistinto colore del cielo, più viva spiccava la massa scura degli abeti che premevano e incalzavano il corso gelato del fiume -Jack London da ” Zanna bianca”-

Mount Sanford, Wrangell - St. Elias National Park and Preserve, Alaska.Il toponimo Alaska è derivato dalla parola alaxsxaq (ah-lòk-shok) che ha come significato “grande paese” o “terraferma” nella lingua degli Aleutini o Unangan (come essi si chiamavano nella propria lingua.La sua capitale è Juneau, non Anchorage, come si è soliti pensare.)

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Si teorizza che siano stati i mongoli per primi a colonizzare l’Alaska, attraversando lo stretto di Bering che si suppone potesse essere collegato  al continente americano da un forte ispessimento dei ghiacci.

Wildflowers (Wild Sweet Pea, Hedysarum Mackenzii) and icebergs, Nizina Lake and Nizina Glacier, Wrangell - St. Elias National Park and Preserve, Alaska.

Gli Inuit mostrano una corporatura tozza con bassa statura e arti inferiori corti (tutti caratteri atti a contrastare le basse temperature), il colorito è bruno-giallastro, la faccia appiattita con un grande cranio. Il nome eschimesi, una parola indiana del popolo Cree, significa – mangiatori di carne cruda-, è un termine dispregiativo, non usato da molto tempo, essi chiamano se stessi Inuit ( o Yuit, in siberiano e in alcuni dialetti dell’Alaska) cioè -popolo- in lingua inuiktitut, le diverse etnie sono poi riconoscibili con i nomi del proprio gruppo etnico di appartenenza: Athabaschi, Aleuti, Yup’ik.

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La concezione del tempo per gli Inuit è molto particolare, come le condizioni che li hanno visti evolvere. L’importanza che pongono al presente si riflette anche sui loro racconti popolari; non sono alla ricerca di una causa primordiale o di una spiegazione riguardo a un fine o al destino, tentano di definire il loro presente, tanto che di loro di dice-non pensano mai molto al di là.-

5120323172_11a9f2185b_z Luce viva di troppo corte estati si perde

e si discioglie nell’animo sereno

sabbia disposta come rosso letto di sangue

ti sento stridere come sopra le onde le sule

nei suoi bicchieri di cristallo ancora il sole

si bagna, l’ambra sommersa delle rocce muove

dolce sbocciata una quiete accesa

d’una mattina ferma

eppure in me ti sentirò rimuovere

quando sarai da me tanto lontana.

Great Kobuk Sand Dunes, Alaska

la vita degli Inuit è controllata dalle condizioni  del loro ambiente violento e isolato, esso  ha un’influenza diretta sulle strutture politiche e sociali. Questo  mentre da un lato ha prodotto una cultura unica, ha simultaneamente creato grandi difficoltà nella determinazione delle origini degli Inuit. Come l’ambiente che li condiziona, in superficie la società degli Inuit appare molto semplice, ma osservata in profondità esistono ricche e complesse strutture.

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Le stelle sono state usate per diversi scopi, come predire il ritorno del Sole dopo la lunga notte invernale, un evento annunciato dalla visione del cielo mattutino di Dicembre delle stelle Altair e Tarazez ( insieme definite Aagiuuk)

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 Nel 1896 tre persone (due nativi e un californiano), guidate da Skookum Jim Mason, un nativo del luogo, risalendo il fiume Klondike scoprirono casualmente dei ricchi giacimenti d’oro nel Fosso del Coniglio (Rabbit Creek), in seguito rinominato Bonanza (Bonanza Creek) nel territorio dello Yukon, nel Canada nord-occidentale, presto estendendosi anche all’Alaska e i luoghi vicini  furono invasi da minatori accorsi da ogni parte. La notizia raggiunse gli Stati Uniti nel luglio 1897, quando i primi cercatori che tornavano dopo aver fatto fortuna giunsero a San Francisco (California) il 15 luglio e a Seattle (Washington) il 17 luglio. Nel 1898 la popolazione delle terre ove era stato scoperto l’oro arrivò a 40.000 abitanti, minacciando di provocare carestia

Historic Copper mill, Kennicott. Wrangell-St Elias National Park, Alaska, USA.

Kenicott, una delle città  minerarie in Alaska

ma la maggior parte dei cercatori sbarcava a Skagway, o nell’adiacente comune di Dyea. Di lì viaggiavano sulla terra o risalivano i torrenti fino a giungere a Dawson City, la città simbolo della corsa all’oro. Essa era un minuscolo borgo che contava un paio di edifici, ma con la corsa all’oro si trasformò in una turbolenta cittadina di 30.000 abitanti, il maggior insediamento di tutto il Canada nord-occidentale. I cercatori dovevano trasportare un gran numero di rifornimenti di beni, quasi tutti di genere alimentare, erano molto frequenti gli incendi, le carestie e le attività criminali.

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Perciò furono inviati uomini della Polizia a cavallo del nord-ovest (oggi Régia polizia a cavallo canadese) per far rispettare le leggi ai minatori.

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Tra i molti a prendere parte alla corsa vi fu lo scrittore californiano Jack London, i cui libri più celebri (Il richiamo della foresta e Zanna Bianca), oltre ad un gran numero di racconti brevi, furono influenzati dalla sua esperienza della corsa all’oro

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immagine emblematica dell’Alaska moderna: orsi che tranquillamente sostano vicino agli idrovolanti, il mezzo di trasporto aereo è infatti quello che meglio riesce a soddisfare i circa 600,000 turisti che ogni anno visitano soprattutto gli immensi parchi nazionali,  alcuni dei quali è impossibile raggiungerli con i normali mezzi che quassù transitano , piccoli treni, autobus o grosse jeep, e financo a piedi, viste le difficoltà per l’ approvvigionamento e la costante presenza di molti e pericolosi animali selvatici, oltre che per la pioggia molto frequente ed insistente a queste latitudini.

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Un mare collinoso di balene ( 1-Alaska )

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l’ho incontrata anche quassù…non è magnifica?

Anchorage era, fino all’inizio del XX secolo, un villaggio eschimese (knik). E’ stata più volte definita, all’interno degli Stati Uniti, una delle città più vivibili,  collocata in un luogo paesaggisticamente tra i più spettacolari in tutte le stagioni. Con i suoi 230.000 abitanti, costituisce la città più grande e più importante dell’Alaska. . Distrutta nel 1964 da un disastroso terremoto di  magnitudo 9.2 (scala Richter) seguito da onde marine anomale alte fino  a 62 metri, è stata ricostruita a tempo di record, ed attualmente costituisce  il centro di comunicazione e l’emporio di buona parte dell’intero stato confederato.

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Ai fini turistici, la città costituisce un’ottima “base strategica” da  dove imbarcarsi per le crociere tra i ghiacci, o per volare verso le innumerevoli  zone selvagge che la circondano. ma è sufficiente allontanarsi di pochi chilometri dalla città per ritrovarsi al centro di paesaggi da favola, dominati da spiagge, mare, monti, foreste, ghiacciai, ed animali selvatici. ( gli orsiiiiiiiiii ) Inoltre la luce diurna senza fine presente in Giugno e Luglio consente di prolungare le proprie passeggiate fino a “notte” inoltrata.

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Serpenti di ghiaccio a svicolare fra inesistenti strade

sfolgorii mentali con improvvise alienazioni di sole

tutto il creato immobile

col tempo che ci sferraglia dentro

blindato

temo non  vi si troveranno templi di Zoroastro

dalle cupole dorate

neanche  ad andarli a cercare

né vibrazioni di ciliegi in fiore

solo

John Hyde

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un mare collinoso di balene

improvvisi  soffia-soffia a innalzare

barriere d’acqua fra gli occhi e il cielo

mille valigie stracolme di tragedie geologiche

immani, oscillanti avanti e indietro

che temono di essere spalancate

e sacchi a mare

attendono di essere svuotati

nella notte del magazzino finale

ma con la notte

impudicamente danzando e fischiando

serpe in amore

mi  raggiunge lasciva l’aurora boreale

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vampa a onde in magia di colori

a spingere col ventre obeso

esplosioni di verdi-rosa-e-oro

baci lievi che sfiorano deserti di neve

e laghi trasparenti

scaveranno solchi nell’animo sospeso

come carri di fuoco o vomeri taglienti.

Talvolta gli intensi campi magnetici del sole liberano improvvisi lampi di energia durante i quali queste particelle cosmiche vengono lanciate nello spazio, raggiungono la Terra dopo un giorno, ionizzando gli strati superiori dell’atmosfera e producendo le Aurore Boreali, come curiosità si può dire che il termine è stato utilizzato per la prima volta da Galileo Galilei ( thè, un pisano! he he ) nel 1622.

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Per i popoli nordici Aqsarniit ( l’Aurora boreale ) è provocata dagli spiriti dei morti mentre danzano o quando giocano a palla ( gioco molto diffuso) con una testa di tricheco. La tradizione narra  che Aqsarniit danzerà al ritmo del fischiare delle persone dal cuore puro. ( bellissimo, no? la purezza e la semplicità di questo popolo mi affascina, ed è proprio il riscontrarlo negli esseri che vivono più a contatto con la natura e che ne rispettano i voleri  che non deve affatto stupire.)

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All’estremità della penisola di Kenai Fjord si trova una terra dove si attarda l’era glaciale. Quasi 40 ghiacciai, flusso dall’Harding Icefield,  danno la caratteristica bombatura dei fiordi di Kenai, parco nazionale degli USA nello stato dell’Alaska.

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Possiamo immaginare le difficoltà di un popolo primitivo ( studi archeologici hanno rilevato presenze accertate fino a 12.500 anni fa) immerso nel buio, leggende e superstizioni mai abbastanza fugate. La paura dell’invisibile era rappresentata da Nanook l’orso polare che uccideva i cacciatori e li portava nella sua tana nel buio lasciando indifesi vedove, anziani e bambini.

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Siccome gli Inuit non coltivano nulla non dipendono dal sole, è una ragione che loro si danno per spiegare perché l’inverno è sempre buio

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Molto tempo fa, quando il mondo era appena nato, era sempre buio nella terra degli Inuit, essi pensavano che fosse buio in tutto il mondo fino a quando non capitò lì un vecchio corvo che viveva viaggiando in tutto il pianeta, raccontò loro dei giorni luminosi che aveva potuto vedere e più gli Inuit sentivano parlare della luce e più la desideravano.

Potremo cacciare più lontano e più a lungo, potremo vedere Nanook arrivare e scappare prima che ci attacchi

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Racconta la leggenda che supplicato dagli Inuit il corvo, dopo varie vicissitudini riuscì a rubare dal cielo una palla di luce, ma fece troppo in fretta per non bruciarsi le ali, e fu solo una piccola palla  che riuscì a donare agli sciamani del grande nord, per questo  il sole non riuscì a risplendere che solo per una metà dell’anno.

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In tutto l’emisfero del Nord, il punto di riferimento per indicare il Nord utilizzato da navigatori e viaggiatori in genere, è la Stella Polare, ironicamente a queste latitudini è troppo alta, troppo lontana dall’orizzonte per essere utile, Essa è chiamata Nuutuitua ( che non si muove)

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Nessun rumore, nessuna voce d’uomo rompeva quel silenzio, e la natura, sempre uguale da che è nato il mondo, dominava incontrastata.  –  Jack London da ” Zanna bianca”-Mi sembra di rivivere tutte le scene descritte dal grande scrittore.

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Piccole crociere partono da da Seward, per   approfondite e indimenticabili  esperienze in un ambiente apparentemente inospitale ma  abbondante di  fauna selvatica, alpina  e marittima.

WRANGE~3certe immagini non possono che lasciare sconvolti e ammutoliti di fronte  a tanta potente e selvaggia bellezza

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i bellissimi cani da slitta Husky, originari di queste latitudini e utilissimi per i trasporti

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nel corso delle brevi estati la natura fa sfoggio di fiori dai colori molto intensi che illeggiadriscono le grandi praterie e le colline ultima-thule-lodge

si possono fare anche di questi incontri!!! naturalmente meglio affrontarli a debita distanza e sottovento!

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