14 ) In cerca dell’Est-Lubiana ( Ljubljana ) -Slovenia-La città dei draghi- The city of dragons

                                                         Il viaggio

Ho imparato che chi viaggia
ha bisogno solo di ombra,
muschio e un po’ di luce che guidi i suoi passi.
                                                          Rafael Adolfo Téllez

 

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Lubiana (Lijubliana anticamente Aemona di romanica fondazione ) è ed è stata da sempre  molte cose: città sul piccolo fiume Liublijanica   lungo il quale i mitici Argonauti  guidati dall’eroe Giasone  trovato il “vello d’oro” nella Colchide , navigarono sui fiumi Danubio e Sava

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fino poi alla sorgente del fiume Liublijanica , demolirono la loro barca per poterla trasportare fino al mar Adriatico , che si trova più a ovest, al fine di ritornare nell’Ellade ( Grecia, la loro patria natale )

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Entro i comuni dell’attuale Nauporto  e Lubiana, gli Argonauti trovarono un grande lago circondato da una palude ed una città dove la vita iniziò circa  da 2000 anni a.C. con costruzioni su palafitte

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Qui Giasone s’imbatté in un mostro. Questo mostro era il” drago di Lubiana,” che è ora presente sullo stemma e sulla bandiera della città

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. Diversi draghi alati decorano ad esempio il Ponte dei Draghi (Zmajski Most).

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Questo ponte, costruito nel e il 1901, è opera di Jurij  Zaninovic  Il drago ( Lindworm,per gli austriaci, creatura mezzo serpente e mezzo drago) è anche un simbolo della vicina città austriaca di Klagenfurt, che è stata per secoli il grande centro spirituale slovena

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La canzoncella del drago

nella sera matura volevo essere usignolo

diceva il verde drago stanco di vomitare fumo

nell’alba rosata volevo essere fata

con un cuore d’arancia e una canzoncella di limone

nell’ora rovente del mezzogiorno

volevo solo essere un piccolo sogno

Ventisqueras

 

A causa di questa vicinanza, la leggenda del drago di Lubiana e del lindworm di Klagenfurt sono spesso comparate e connesse.Inoltre, le leggende sono state trattate in modo simile nelle due città in termini di araldica: i blasoni sono in entrambi i casi due draghi verdi, posti su un fondo rosso ed associati ad un edificio

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Gli storici non hanno ancora raggiunto un accordo riguardo l’origine del nome della città. Alcuni ritengono che  derivi da un antico nome slavo Laburus. Altri   dal termine latino Aluviana seguente ad un’inondazione della città,  potrebbe ugualmente essere Laubach, nome che significa “palude”. Infine, alcuni ritengono derivi dalla parola slava Luba che significa “amore” e tutto sommato, è anche quella che mi piace di più

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ha  una popolazione di circa 287.000 abitanti. è considerata il cuore culturale, scientifico, economico, politico e amministrativo della Slovenia Dopo la seconda guerra mondiale, la città divenne la capitale della Repubblica socialista di Slovenia e integrata alla Juguslavia  fino all’indipendenza avvenuta il 25 giugno 1991,nel 2004 ha aderito all’Unione Europea

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Nel corso della sua storia è stata influenzata dalla sua posizione geografica, all’incrocio della cultura tedesca, slava e latina, è posta a 298 m di altitudine nella valle del Liublijanica, tra il Carso e la regione alpina

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Il castello, edificio imponente, squadrato, è situato su una collina a sud del centro storico, si trova a 366 metri sopra il livello del mare(Ljubljanski grad)  in stile medievale completamente ristrutturato nella forma attuale nel 1960

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I Romani costruirono nel corso del primo secolo a.C. il castrum diAemona  (anche Iulia Aemona)La cima della collina fu probabilmente un accampamento dell’esercito romano, dopo un periodo celtico e illirico mentre il punto più elevato della città, Hrib Janske, è arroccato a 794 m.

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Il forte fu occupato dalla Legio XV Apollinaris La città fu distrutta nel 452 dagli Unni guidati da Attila, e in seguito dagli Ostrogoti  e dai Longobardi. Aemona contava circa 5.000 abitanti, questa regione giocò un ruolo importante in molte battaglie. Le case di mattoni e colorate e intonacate possedevano già un sistema fognario.

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Il territorio in seguito fu colonizzato dai Veneti, che furono seguiti della tribù illirica degli Yapodi e infine dalla tribù celtica dei Taurisci nel terzo secolo a.C.

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presenta un interessante centro storico in stile barocco con i tetti delle case appuntiti

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che risentono dell’architettura della vicina Austria

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La Cattedrale di San Nicola (Stolnica svetega Nikolaja) è l’unica  cattedralec di Lubiana. Facilmente identificabili nella città con la sua cupola verde e le due torri,

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si trova sulla piazza vicino al Vodnik Tromostovje (Triplo Ponte).

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Il luogo  era inizialmente occupato da una chiesa di architettura romanica la cui prima testimonianza risale al 126

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l’interno  grandioso con le navate affrescate in stile barocco

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Interior of Cathedral Saint Nicholas in Ljubljana - Slovenia

Interior of Cathedral Saint Nicholas in Ljubljana – Slovenia

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vi trova spazio anche qualche accenno di Art Nouveau( il mio adorato Liberty ) di cui ne vediamo alcuni leggiadri in mosaici madreperlacei esempi

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nonostante il fiato infuocato emanato dalle bocche dei suoi verdi draghi

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la vita sembra scorrere serena e pacifica

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per queste strade ordinate dove primizie e frutta fuori stagione arrivate chissà da dove

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fanno bella mostra di se insieme ai molti fiori che allietano le passeggiate nelle linde strade

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che allietano le passeggiate nelle linde strade…e ogni volta il distacco è malinconia con il solito interrogativo” tornerò mai da queste parti?

Ventisqueras

 

 

 

 

 

 

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12 ) In cerca dell’Est-Pirano- Di sole e di sale-Parco naturale delle saline di Sicciole-( Slovenia )-Sunny and salt- Natural Park Sicciole- saline

2727e2407eIl sale è il mare che non  potuto ritornare al cielo

                                                          Il viaggio

Sembra esserci nell’uomo, come negli uccelli, un bisogno di migrazione, una vitale necessità di sentirsi altrove.
                                            Marguerite Yourcenar

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Con la metafora del sale e del cielo ci apre le sue porte Il ParcoNaturale delle Saline di Sicciole  650 ettari di ambiente umido che da rifugio a 288 specie di uccelli 

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qui la simbiosi fra sole, vento il  mare e il duro lavoro del salinaio hanno creato un paesaggio arido e solitario, la particolarità di questo luogo  è che l’estrazione del sale si mantiene uguale a 700 anni fa, viene effettuata tutto l’anno, ma il periodo più interessante è quello tra luglio e settembre, quando i cristalli di sale si separano dalla densa acqua marina. Le due saline che formano il Parco, Lera  e Fontanigge, al momento non sono collegate dalla terra ferma e per visitarle entrambe bisogna effettuare due ingressi separati.

schermata-2016-03-29-alle-11-31-04                                  Piccola storia del sale

Prima che fosse inventato il motore a combustione interna, estrarre il sale era un lavoro molto pericoloso, mentre oggi, superate queste difficoltà, si trova e si estrae in modo molto abbondante.

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avanti la Rivoluzione industriale il sale era difficile da ottenere, e l’estrazione  era spesso fatta dagli schiavi o dai prigionieri.

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(in queste immagine donne in costume tradizionale raschiano il sale in gesto preciso e antico)

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l’aspettativa di vita di questi ultimi era molto bassa.Considerato bene prezioso, lo storico romano Gaio Plinio Secondo scrisse nella sua Naturalis Historia che lo stipendio dei soldati era in principio il sale;  il termine salario deriva proprio da questo

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,Purtroppo la storia ci ricorda che anche in tempi moderni l’estrazione del sale nell’Unione Sovietica e più ferocemente nella Germania Nazista era fatta da persone in condizioni simili a quelle degli schiavi: gli internati nei campi di concentramento.

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Ai giorni nostri la maggior parte delle miniere di sale sono gestite da grandi compagnie multinazionali come la Cargill e la Compass Minerals

Tra le aree più conosciute per le loro miniere e risorse estrattive sono Kilroot (nei pressi di Carrickfergus, in Irlanda del Nord, vecchia più di 100 anni e ed estesa per più di 25 km), la Khewra nel Pakistan (nota per il cosiddetto sale rosa),

portorose-56 Nel Parco Naturale di Sicciole si può fare  una simpatica sosta in un negozio  di souvenir con prodotti realizzati unicamente  col sale, persino cioccolato fondente e praline, oltre fiori di sale,  possiamo vederli in un antico Mulino-Casa-Museo   a Fontanigge sul bordo del canale Giassie aperto da aprile a ottobre,

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le ombre del tramonto armonizzano con i fiori color lavanda della salina mentre la notte allunga le sue lunghe mani inghiottendo i colori

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                                                      Di sole e di sale

Dove si nasconde la luna quando il sole

pesca il sale?

lo tira su in cielo con una fune di fiori

colorata

il bianco accecante non cela il sudore

di uomini e donne

che ammucchiano il sale

 

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e la luna nel suo nido d’ombra

immobile

sta a guardare

Ventisqueras

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Nell’acquitrino si trovano perfettamente a loro agio grandi concentrazioni di volatili Le saline rappresentano una distesa acquea di cospicua entità, che gli uccelli all’atto della migrazione utilizzano come area di sosta o come sito per svernare. Ogni stagione è ideale per fare birdwatching nelle Saline, ma le più affascinanti, sia per la quantità di specie avvistabili, sia per i colori e l’aspetto che assume il paesaggio, sono senza dubbio la primavera e l’autunno.

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questa grande affluenza e varietà è dovuta soprattutto alla biodiversità dell’ambiente,

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Il Birdwatching è l’osservazione degli uccelli liberi in natura. Una passione straordinaria che può conquistare, avvincere chiunque, grandi e bambini. Il mondo del Birdwatching è un’infinita scoperta perché infinite sono le specie di  uccelli da osservare

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diverso come i tanti habitat in cui praticarlo, colorato come le quattro stagioni dell’anno

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qui per la prima volta ho potuto osservare un nido di cicogne abbastanza da vicino

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ed anche divertirmi ad un passo di danza che nella aveva da invidiare alle grandi ballerine, di un’altro magnifico esemplare

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anche la flora ha i suoi rari abitanti, delizioso questo “sconosciuto” qualcuno me lo sa indicare?

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questo pulcino sta tentando di seguire le orme della madre nell’intricato canneto

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mentre questa bellissima ireos sembra volersi nascondere da occhi indiscreti

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stordisce losterminato fogliame  rosso rubro a contrastare col candore dei campi di salei, in un superlativo effetto cromatico

tramonto-29-05-10-006un saluto alla fine della giornata, come sempre con rimpianto e nostalgia per i luoghi visitati che hanno suscitato in me moltissimo interesse, e, nonostante il sale, un infinito senso di dolcezza, spero da voi condiviso

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11 ) In cerca dell’Est-Pirano-Portrose e i loro incantevoli dintorni ( Slovenia )-Pirano-Portrose and their beautiful surroundings

18-7-16-9allora partiamo in cerca dei luoghi magici che incorniciano i dintorni della bella Pirano, alziamo le vele arancioni caratteristiche dell’Adriaco? ok :dajmo potem !

                                                Il viaggio

La vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte

                                          Omar Khayyam

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da questo spettacolare angolo a Fiesa si può godere,

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dalla  particolarità  delle insenature che si intersecano fra palude e mare

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anche della visione dell’intero Golfo di Trieste, che, specialmente a notte, con tutte le sue lucette accese è di straordinario impatto

                                                       Portrose ( Portroz )

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Si dice che anticamente in questa località vi fossero molti giardini colmi di magnifiche rose, e da qui il suo nome

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la cittadina , a soli 2 km da Pirano di cui è frazione conta 2500 abitanti circa, ma nei periodi di alta stagione è affollatissima di turisti per le sue rinomate e grandi Terme e per le spiagge , fra le più belle e frequentate dell’Adriatico

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fu una delle più antiche stazioni termali della zona, conosciuta e frequentata già dagli antichi romani.La Slovenia, con la vicina Croazia, sono ricchissime di questi impianti per le particolari proprietà delle acque sgorganti da rocce cariche di minerali

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i grattacieli e i grandi alberghi che si alternano quasi ininterrottamente non ne fanno un luogo da me molto amato, troppo caotico ed affollato- Portrose serve  Pirano con il suo moderno aeroporto e con il grande porto sempre affollato di natanti

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per questo forse il mio sguardo ha preferito oziare su questo gradevolissimo praticello di panseé blu 🙂

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ed ecco un mastodontico albergo che sembra uscito da un’astronale aliena

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a contrastare con questa romantica carrozza di sposini in costume che sbuca proprio da una delle sue uscite

grocerylow1i molti e coloratissimi negozietti di frutta mettono allegria spezzando la “grandeure” dei modernissimi Hotel

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Stugnano il 10 novembre di ogni anno si tiene la “festa dei cachi”,atmosfera particolare dove il frutto fresco viene venduto per le strade insieme a mille altri modi di consumarlo elaborato, dolci compresi, in un belvedee di colori

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prima di addentrarmi all’interno del vallone ho voluto percorrere un tratto della magnifica costiera ora frastagliata – come dimostra questa immagine che mi ha ricordato l’altalena del Monte Forato sulle Alpi Apuane,-anche se questa è in formato ridotto

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ora semi -lagunare, con coltivazioni di verdure pregiate allo scoperto, visto la temperatura mite

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ora con spiagge semi- sabbiose che si affacciano gioiose da cespugli di foglie colorate

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all’interno del vallone, le foreste sono grandi, ombreggiate da grandi alberi e percorse da torrenti impetuosi e fiumiciattoli, formando un lussureggiante insieme

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spesso si fanno incontri pastorali nei pressi delle fattorie

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Cielo azzurro
Campo giallo
Monte azzurro
Campo giallo
Per la pianura deserta
Sta camminando un olivo
Un solo
Olivo

                                                   Federico Garcia Lorca

o grandi coltivazioni di oliveti dai quali si trae un olio ottimo, ben conosciuto nell’intera Europa, con secolari alberi dai tronchi contorti che stupiscono per le loro forme

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il fiore dell’olivo è di minuscole proporzioni  ma molto grazioso

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da loro si formeranno i succosi frutti oleari

nell’argento del monte

fremono e mutano le piccole foglie

hanno un canto di vento

e di mille farfalle

un largo di campane

fa volare lontano le rondini

Ventisqueras

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spesso i tronchi sono illeggiadriti da festosi rampicanti  che hanno bacche coloratissime simili al ribes ma non commestibilicytinus_hypocistis

dulcis in fundo la scoperta di una pianta parassita che da tempo invano ho ricercato in diverse parti d’Europa dove si riproduce attaccandosi alle radici

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delle piante dei cisti, da qui il nome di cytinus hipocistiscytinus-hypocistis

quanto le serve per nutrirsi lo assorbe dalle radici del suo ospite,  eppure i nostri arbusti non soffrono della presenza del cytinus

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non ci sarebbe da stupirsi se prima o poi si scoprisse di un qualche scambio vantaggioso fra le due piante. Il cytinus hypocistus si trova sulle radici del cisto marino, mentre il cytinus ruber è parassita del cistus icanus.

e dopo questa parentesi botanica vi saluto da questa bella e suggestiva zona del mare Adriatico

un saluto sperando di non averi tediato

Ventisqueras

questa immagine non c’entra niente col post è solo per far vedere all’amica Almosth la mia magnolia stellata  🙂

10 ) In cerca dell’Est – Pirano- ( Slovenia ) le sue suggestioni visive-Looking East-Piran and its Visual suggestions-

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questa è l’immagine più bella, quella della fiaba, quella che per sempre mi resterà nel cuore, un incredibile tramonto dalla fortezza in cima alla collina, con questa chiudo il mio pensiero innamorato sulla bella sirena Pirano a lei grata di averla conosciuta

Il viaggio

Non si va così lontano che quando non si sa dove si va.
Cristoforo Colombo

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un nuovo giorno e l’azzurro entra dalla finestra si rifugia negli occhi, sorride

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è in momenti come questi che il suono della vita s’intona delle mille corde d’arpa in scintillio di luce e colori

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non saprei dire perché mi è piaciuto abbinare questo piccolo grappolo di blueberries ( mirtilli, ma in inglese il nome sembra sembra più dolce 🙂 ) unendo la lucentezza del suo colore a quella del mare.

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Per salire sulla collina,fino alla Cattedrale di San Giorgio costruita su uno spuntone roccioso

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ci sono due strade in salita, se una la si percorre per arrivare,

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dall’altra si discende e si ha una visione a sessanta gradi dell’ intera cittadina, che  al tempo del suo massimo splendore gli abitanti  erano il triplo, ma una serie di pestilenze li ridusse drasticamente

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questa splendida chiesa del XII secolo, ha una forte influenza italiana: realizzata in stile barocco rinascimentale,

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  fu eretta nel 1344, consacrata da ben nove vescovi, venne dedicata al Santo Patrono San Giorgio. L’attuale configurazione barocca è dovuta all’ultima ristrutturazione del 1637.

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l’interno della chiesa è arricchito da varie opere d’arte, quasi tutte dedicate al santo Patrono

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Il principe e cavaliere cristiano, originario della Cappadocia, protettore dei cavalieri e degli uomini d’arte, qui raffigurato in una preziosa opera degli artigiani orafi locali

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descritto come un giovane possente che veste un’armatura e cavalca un destriero bianco, con lancia scudo. La rappresentazione di San Giorgio che a cavallo sconfigge il drago è una delle più frequenti e note del Cristianesimo.
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 Uno dei più importanti arredi della chiesa è indubbiamente l’organo, opera del francescano dalmata Petar Nakic
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 l’attiguo battistero  è invece nel 1650. Nel periodo citato fu pure consolidato il colle sul quale sorge la Cattedrale, a picco sul mare, più volte fortificato a causa del pericolo frane

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dal suo campanile la vista che si spalanca si dice sia  incredibile, ma io non ho salito i 146 gradini ricordando l’esperienza di Bruges, che mi lasciò un ora senza fiato  accontentandomi di quella ugualmente fantastica che si gode del prato erboso che circonda l’edificio sacro

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risale al 1609 alto 47 m, assomiglia ad una copia minore di quello di San Marco a Venezia: non è un caso, è stato proprio realizzato prendendo a modello quello della basilica veneziana

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 salendo ancora più in alto al limite del vallone ci sono le possenti mura di Piranopogled_z_gradu

che resistettero ai molti assalti pirateschi o dei vari nemici di Venezia di cui era alleata, respingendo ben due assedi della Repubblica Genovese nel 1374 – 1379

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Dotata di Statuto fin dal 1270 Pirano si resse anche nel periodo veneziano in maniera semi-autonoma: a capo del territorio era preposto un delegato veneziano, che abbinava le funzioni giurisdizionali a quelle di governo vero e proprio; a suo fianco, un consiglio dei nobili locali ne condivideva ed indirizzava le scelte.pic00013

Allontanandoci sul vallone i panorami sono strepitosi

slovenia-piran-flickr-bernd-thallere con le ombre della notte che si addensano nel cielo

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di fuoco rosso

il mare s’inchina

alla magia dei canti.

l’ultimo rosseggiante saluto alla divina Dea Pirano….chissà se mai ci rivedremo

Ventisqueras

 

 

 

 

 

9 ) In cerca dell’Est-Pirano: gioiello incastonato nel blu-( Slovenia ) Jewel set in blue

Il viaggio

scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli

Emilio Salgari

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giungendo via mare, questa è la straordinaria visione che ci sorride negli occhi

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scintillante di tetti rossi, degrada dal vallone di Pirano ( baia ) verso la spiaggia

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 Pirano d’Istria ( Piran in slavo ) deve il suo nome alla parola greca Pyr ( fuoco ) perché si racconta che sui luoghi dove ora sorge la cittadina gli antichi accendessero fuochi per guidare i naviganti verso il vicino porto di Capodistria, Pirano ( circa 17.000 abitanti ) è  bilingue, vi si parlano l’italiano e lo slavo

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intrappolato fra i veleggi il piccolo porto

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storicamente ebbe grandi vicissitudini: ancora una volta  come le altre cittadine della costa si presume  essere stata fondata dai veneti fuggiti da Aquileia terrorizzati dalle orde Unne passando dai romani all’Esarcato Bizantino di Ravenna al quale nel V sec, tutta l’Istria fu sottoposta

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sul finire della dominazione bizantina iniziarono ad insediarsi nella zona i primi nuclei slavi che rafforzarono il territorio durante la dominazione Carolingia iniziata nel 788

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Dall’830 fino al 935, Pirano fu sotto il Regno d’Italia, in seguito divenne possedimento bavarese. dopo diverse vicissitudini durate fino al 1040.Poi vi fu l’avvicinamento e il lungo sodalizio con la repubblica Serenissima di Venezia che qui ha lasciato  le sue immortali impronte terminando con la caduta  di quest’ultima nel 1797

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la deliziosa città è una lucente perla di architettura gotico-veneziana caratterizzata dalle strade strette,

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 talvolta molto coloratepiran_new2013

altre mediovali, costruite in pietra

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suggestivo circonavigarla percorrendo lo stretto istmo doppiando l’estremità di punta Madonna, caratterizzata dalla chiesetta che ha incorporati il campanile e il faro facendone un unico, singolare edificio,

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questo tratto di mare fa parte della Riserva Marina dal 1909

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 delimitata da 4 boe gialle che difendono uno dei fondali più ricchi ed interessanti del Golfo di Trieste

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e, proprio ai limiti dell’area protetta, si trova anche l’unica fossa di tutto il Golfo, profonda 34m

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 Il porto è protetto da una diga foranea banchinata

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 ha un’entrata inconfondibile segnalata da due originali fanali rossi  in muratura a pianta quadrata chiamati “candelabri”. E’ ridossato da tutti i venti e, solo con forte Sud-Ovest, il mare è agitato

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una leggenda narra che in queste acque (dove sono stati ritrovati resti dei dinosauri che hanno abitato queste terre 150 milioni di anni fa ) si trovasse l’arcipelago delle Isole Brioni, che  nacquero per mano degli angeli: le isole sarebbero infatti alcuni pezzi di Paradiso che il Diavolo aveva sparpagliato.( Ah. questo Diavolo! è peggio del prezzemolo lo troviamo sempre da tutte le parti ha ha )

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tra i veleggi risplende il porto

la punta, il faro, il clamore dei tetti

lo scalpiccio rinnovato di antiche memorie

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possano le mie mani sfogliare

quando mi sorridono gli astri

nelle notti oscure per bere tutti i sogni

nel cerchio magico della luna

e ritornare qui silenziosa

ascoltando vibrare tutti i violini

del  tuo Adriatico mare

Ventisqueras

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i violini inseriti nel testo poetico avevano il preciso riferimento al personaggio storico più famoso del luogo il compositore e violinista Giuseppe Tartini  nato a Pirano nel 1692, cui è dedicata la bellissima piazza con il suo monumento

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al lato della piazza la Benecanka, casa storica più bella e più fotografatabenecanka-portoroz

in stile gotico venetoche richiama tutte  le suggestioni di Venezia

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non so se a voi sia mai capitato, ma ci sono luoghi in cui io  mi sento ” a casa”Pirano è uno di questi. Il primo giorno il tempo era cupo e nuvoloso, il meteo diceva l’indomani sarebbe uscito il sole, mi sono detta -aspetto-

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viaggiando  Capodistria – Pirano mi sono imbattuta in divesri boschi,  fermata d’obbligo a curiosare

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ho trovato le foglie “mature” della lunaria, arbusto appartenente alla famiglia delle Bracicacee o crocifere ( detta anche moneta del papa )translucent_lunaria_annua_seed_pods

che amo moltissimo, non fosse altro che per il suo richiamo alla luce argentata della luna

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 ed anche questa”spiga gialla” che ho già visto ma di cui non ricordo il nome…mi aiutate? 🙂

8509264ma voglio salutarvi con una magica immagine del giorno che, ricompensando la mia attesa mi ha sorpresa con colori e visioni fantastiche alimentando il mio amore per questa terra!

Ventisqueras

8 ) In cerca dell’Est-Koper-Capodistria- ( Slovenia ) fra storia e rimpianto-Between history and regret

Il viaggio
bisogna vedere quel che non si  visto
vedere di nuovo quel che si è visto
vedere in primavera quel che non si è visto in estate
vedere di giorno quel che si è visto di notte
con il sole dove prima pioveva
la pietra che ha cambiato posto
Josè Saramango
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Koper, in sloveno, quella che fu l’italiana  Capodistria, chiude in bellezza, all’estremità sud-ovest, il Golfo di Trieste. (la città da cui dista solo una ventina di km ) Per oltre 500 anni l’appartenenza alla grande Repubblica Serenissima Veneta ha segnato storia e cultura che sono ricche ed importanti
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Settembre, il tuo minor fratello Aprile
fioriva le vestigia di San Marco
a Capodistria, quando navigammo
il patrio mare cui Trieste addenta
co’ i forti moli per tenace amore.
Capodistria, succiso adriatico fiore!
Gabriele D’Annunzio dall’Alcyone
(ancora lui, il Vate a cantare con fervore la sua italica passione )
Nonostante i cambiamenti dei tempi il centro storico conserva  il tipico aspetto assunto durante la lunga dominazione veneta con calli, broli,portici e sottoportici e nei campi, sulle facciate dei palazzi, e delle case, stemmi di podestà, e di vecchie famiglie nobili, leoni di San Marco e tutto quanto concerne La Serenissima
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restare a Capodistria solo un giorno è poco per coglierne tutta la ricchezza e la varietà dell’arte e della cultura accumulata durante i secoli
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la vera fisionomia della città  antica la si coglie  nella Calegaria, la via che da sotto i portici del Palazzo Pretorio scende alla Porta Maggiore e al relativo Porticciolo
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 Il Palazzo Pretorio, molto originale con la sua merlatura esce fuori dalla fusione e ricostruzione alla metà del Quattrocento, rimaneggiata con l’aggiunta di un secondo piano nel Seicento
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 mollemente adagiata nell’azzurro è una propaggine di vita sul mar Adriatico, anticamente sorgeva sopra un isola separata dalla terra da paludi fino a quando, verso la metà del XIX sec, imponenti lavori di bonifica la collegarono al litorale
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già abitata in epoca romana, probabilmente colonizzata da profughi fuggiti da Aquileia a seguito delle invasioni barbariche, conosciuta  con il nome di Capris, che nella successiva epoca bizatina mutò in Iustinopulis
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la piazza circolare Da Ponte con l’omonima bella fontana, è quasi la riproduzione del Ponte delle guglie di Canaregio  a Venezia, ricchissima di bellissimi palazzi e pregevoli opere d’arte ai tempi del suo maggior fulgore della dominazione veneta venne chiamata L’Atene dell’Istria
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conosciuta come le Mercerie di Venezia è da secoli la via del commercio e dell’artigianato, caratterizzata da banchi , negozi e botteghe cui si può acquistare ogni genere di merci è conosciuta soprattutto come la via dei calzolari, ci si imbatte ad ogni angolo in angoli coloriti e caratteristici
capodistria-vigne1vista dall’alto il magnifico scenario dei vigneti perfettamente allineati le dona un aspetto piacevolmente rilassante in sintonia con ciò che la circonda
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 svetta sui tetti monocromi della città ( circa 25.ooo abitanti nella grande maggioranza sloveni, con una esigua minoranza italiana di antica data che ha resistito alle epurazioni) il campanile snello del Duomo dedicato alla BeataVergine Maria Assunta e a San Nazaro
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 per molti secoli fu torre d’avvistamento, poi fu aggiunta la torretta campanaria che ospita una delle più antiche campane della Slovenia
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 l’elegantissimo portale
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 e lo straordinario merletto della facciata
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 sul fianco sinistro del Duomo c’è La Rotonda, o Oratorio del Carmine costruzione romanica trecentesca
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 Ogni volta che varco il confine con la Slovenia non mi è possibile dimenticare gli eccidi delle foibe ed il successivo esodo della popolazione istriana di origini italiane che  costituiscono l’epilogo di una secolare lotta per il predominio sull Adriatico orientale, che fu conteso da popolazioni italiane e slave
per lungo tempo oscurato per ragioni politiche questo genocidio o pulizia etnica contro le minoranze italiane voluto dalle bande dell’allora dittatore Tito ebbe episodi di ferocia inaudita
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con l’uccisione di centinaia di migliaia di civili ( comprese donne e bambini, che vennero trucidati e per celarne la memoria gettati delle profonde  delle “foibe”( caratteristiche cavità sotterranee carsiche ) spesso gettati insieme i vivi con i morti, recuperati solo molti anni dopo gli eccidi, come si vede nella orribile immagine, che resti come monito di tutte le guerre e della loro conseguenza che fa perdere ogni barlume di umanità a chi le combatte.
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I più per così dire “fortunati” dovettero lasciare( con le poche cose che riuscirono a portare con se) ogni loro proprietà e beni per fuggire in Italia dove vennero raggruppati ignobilmente in campi profughi, Una pagina davvero devastante che non deve mai essere dimenticata.
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cerccherò di voltare pagina con un argomento più leggero quello della storica Radio Capod’istria che nacque il 25 maggio del 1949 con il nome di Radio Trieste Zona Jugoslava, fu una delle prime stazioni radio Europee prima a trasmettere in bilingue.

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Nel 1955 concon il secondo esodo  e la suddivisione dei territori che riguardava la Zona B, Radio Capodistria si accinse ad assumere un nuovo volto e a svolgere una funzione quasi del tutto inattesa. Affiancata da una rete televisiva, divenne espressione di quanto di italiano rimaneva in Istria e, insieme e più ancora, punto di raccordo per una visione conciliativa dell’intero territorio giuliano, per una convivenza tra simili e tra diversi  Data la sua efficacia commerciale (per decenni è stata una delle radio maggiormente seguite), il segnale fu irradiato in zone sempre più ampie dell’Italia.

Nelle immagini due vecchi modelli di Radio che venivano esibite con i soprammobili ai posti d’onore nelle abitazioni di allora, iniziava l’era della tecnologia moderna!

dsc_1060non è passato inosservato questo bel micione che sembra mettersi in posa  compassato e sussiegoso 🙂

homepagebaratti-186411_650x447in un intreccio di pini mediterranei il sole sta per salutare questa giornata, colma di pensieri anche molto polemici da parte mia, vogliate scusarmi, non riesco a restarne indifferente

camping-californiamentre cala la sera dietro il promontorio a nord, con la notte scendono pensieri di pace e con loro la Bellezza su tutto prevale

Ventisqueras

 

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