2) Parco naturale provinciale Adamello-Brenta-La storia e la Guerra Bianca- Nature Park, the story and the White War –

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Cime dolomitiche

Strette, incollate ad un invincibile

stupore rosazzurro

troneggiano vette dolomitiche

 denudate dal tempo

fiori d’avorio semi-eterno

sbocciano fra clamori

a smuovere rondini di vento.

Ventisqueras

Il Gruppo dell’Adamello è un massiccio montuoso delle alpi Retiche Merdionali , posto tra le province di Brescia e Trento, la sua cima più alta m 3539 prende il nome della catena.

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Un grande contrasto fra le cime rocciose e le valli che erose dai ghiacciai nel corso dei millenni si presentano idilliache. La grande pace che vi regna difficilmente fa ricordare gli eventi cruenti che vi si svolsero tra il 1915-18 tra l’esercito Italiano e quello  Austro-Ungarico, ora il territorio   appartiene interamente alla nazione italiana ma un tempo da qui passava il confine tra le due nazioni belligeranti

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Viste da vicino sono quasi degli scogli di ghiaccio; ma da lontano appaiono come nobilissime montagne, che precipitano con grandi pareti racchiuse fra due ghiacciai sulle selvagge valli che salgono fino ai loro piedi   Douglas William Freshfield ” Italian Alps 1865

questi luoghi videro l’agghiacciante svolgersi di quella che viene chiamata la

                                Guerra Bianca

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su queste  queste montagne i due eserciti si fronteggiarono in condizioni estreme, soprattutto dovute al clima. Numerosissime furono le vittime da ambo le parti, causate non solo dal fuoco avversario, ma anche dal freddo, da frane e slavine

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restano disseminati molti reperti storici come monumento a quella immensa idiozia umana che è la guerra, vi si accede con rispetto e con dolore quasi annusando nell’aria l’odore del sangue

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per i lettori in lingua italiana consiglio caldamente la visione di quest’opera struggente e poetica sulla Guerra Bianca, mi spiace che Google non possa tradurre anche i video, ma anche le sole immagini sono veramente strepitose

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Tra gli accorgimenti adoperati dai due eserciti (gli Alpini  per l’Italia e i Kaiseriagen per l’Austria) ci furono la realizzazione di trincee, postazioni fisse e tunnel scavati nella roccia e gallerie nei ghiacciai (una delle quali misurava 5 chilometri di sviluppo). Resti della cosiddetta Guerra bianca si possono trovare tuttora, specialmente nella zona del rifugioGaribaldi, ove si trovava la base italiana, e del rifugioMandrone, a quel tempo quartier generale austriaco.

presenaancora ai nostri giorni il ghiaccio restituisce qualche corpo di un militare di quei lontani giorni, non importa l’appartenenza  è un uomo della montagna con gli occhi sbarrati in un istante eterno, che ne ha conservata gelosamente la memoria perché le nuove generazioni non dimentichino e che il Signore delle cime, sotto la croce, il filo spinato e l’elmetto ha protetto e preso con se lassù fra quelle immacolate vette

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una candida sassifraga alpina da donare allo sconosciuto alpino,

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riprendiamo con una spettacolare visione del ghiacciaio  Pian di Neve 18 km che occupa l’acrocoro dalla Lobbia Alta al Corno Bianco sul versante lombardo

fiori27è un ghiacciaio pianeggiante compreso tra una quota di 3.199 ev 3.400 m.assieme al contiguo ghiacciaio del Mandrone   è il più esteso ghiacciaio delle Alpi italiane e fra i più estesi d’Europa nonosrante da una ventina di anni sia in riduzione la massa glaciale per il deleterio agire dell’effetto serra

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impressionante, no? L’Adamello però non è formato dal basamento cristallino delle Alpi meridionali, ma costituisce insieme alla Presanella un unica massa di roccee magmatiche risalite dalla profondità crosta terreste circa 40 milioni di anni fa ( questa cifra da un senso di capogiro ) per poi solidificarsi in rocce granitiche

                                    o-010-cengee di camminare sulle cengie che ne dite? l’erosione ad opera degli agenti esogeni ha poi smantellato gli strati di rocce sedimentarie e metamorfiche che coprivano la massa granitica, mettendola a nudo e quindi iniziando ad agire su di essa

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per creare il complesso sistema di valli, conche glaciali, creste e vette che compongono oggi il massiccio. In termini di superficie,  in questo magnifico parco si possono effettuare ogni tipo di attività sportive inerenti alla montagna inseguendo spettacolari scenografie

Ciaspole_header_slidernaturalmente anche con  le grandi camminate sulle ciaspole, ritornando agli usi antichi dei montanari che se ne servivano per spostarsi agevolmente sulla neve

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in contrasto con l’aspra bellezza delle montagne alcune immagini idilliache del parco a quote più basse

ds-0006-ebene-56                                      quando il verde e i colori accesi dei fiori scaldano l’estate

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e qualche romantica chiesetta dal campanile aguzzo  alza una preghiera silenziosa al Creatore di tanta magnificenzaDSCF6769

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nei vasti prati si trovano molte splendide varietà do orchidee selvatiche, dalle forme più semplici alle più complesse, come la ” scarpetta di Venere”dalle molteplici varietà

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uno dei modi più spettacolari e suggestivi di visitare il parco

vacanza-con-offerte-speciali-e-last-minute-in-trentino-alto-adige-dolomiti-di-brenta-690x422è senz’altro quello che si va semptre più affermando, di farlo con la mountain bike

Trentino-Adamello-Brenta-scoprirlo-in-bici-e con lo spettacolare salto di questo virtuoso che sembra volare incontro al sole, raccolgo tutta la bellezza di questo magnifico angolo di natura che racchiude tutti i misteri della creazione, vi saluto in attesa del prossimo sguardo su queste meraviglie

Ventisqueras

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Ta-pum – la ferrata alle trincee- the climbing ferm to trenches -Dolomiti di Canazei, Trento

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La Marmolada regina delle Dolomiti possente baluardo di roccia vide fronteggiarsi nella guerra del 1915-18 gli eserciti dell’impero austro-ungarico e quello italiano, una via alpinistica con diversi gradi di difficoltà chiamata “Ferrata alle trincee” conduce a scoprire le condizioni estreme in  cui i militari erano costretti a combattere, in particolare durante i rigidissimi inverni

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Faticosamente, ma lieve si sale. Gli scalini di ferro intrappolati nella roccia sembrano gettarmi direttamente fra le braccia degli angeli.

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D’improvviso si arriva alle trincee nel cuore freddo della montagna, 317098l’odore della morte mi raggiunge ovunque per quelle vie arse da volti ormai dimenticati.

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Li ho sentiti nel ghiaccio

pressati nella bara  di cristallo

pura e intonsa, dove conservare intatto

il colore degli  occhi sbarrati.

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I cunicoli, budello senza pace, s’addentrano in labirinti oscuri, l’aria cominciava a mancare.la luce fioca della pila riverberava ombre vacillanti. Temevo di perdere la cognizione del tempo e delle distanze.

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Di tanto in tanto entrava  una zaffata gelida da squarci di luce in verticale sulla roccia: la superba vista delle cime e l’orrido degli strapiombi mi coglieva impreparata, bloccando lo scorrere del sangue

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Ta-pum

la voce del cannone tuona

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bianchi gli alpini nella neve bianca

si aggirano già fantasmi,

 cadono silenti,

grappoli di fiori violacei

a guarnire i sentieri di sangue.

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Occhi ascolto dal buio, vedo fiamme. Mi sento l’assurdo della guerra ( di tutte le guerre) pressato sul collo.

Da una cima all’altra, da una bandiera all’altra giovani vite in incomprensibile obbligo cruento scontano errori imposti.

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Dentro le spire scheggiate del vento

voci e voci , nel loro sudario eterno.

Ta-pum, ta-pum.

*

Giovani voci unite sul filo della preghiera sul cucito orlo delle lacrime.

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Che le tue mani di rovo, o Dio

quelle mani senza destino nè forma

possano farli ritornare là, dove  ha sognato

il loro cuore, nel tempo senza tempo

e senza suono del tuo imperscrutabile

Amore.

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Mi sono sentita  le spalle dure e pesanti nella discesa a valle e i cori spensierati intonati dagli amici per me avevano un suono solo:

ta-pum, ta-pum.

 

Punta Penia, Marmolada -ferrata alle trincee-

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il ghiacciaio della Marmolada si sta ritirando ed a volte restituisce poveri resti di soldati dalla loro tomba di ghiaccio, l’ultimo solo poco tempo fa nel 2011 mummificato, ora  è sepolto nel piccolo cimitero di Canazei in attesa dei venti anni che lo condurrano in uno dei molti sacrari di guerra che riuniscono i caduti  italiani, e di tutte le altre nazioni belligeranti, fratelli nella morte di questa guerra crudele ed inutile, come tutte le guerre di tutti i tempi

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