I grandi monumenti
Onze Lieve Vrouwekerk
La Onze lieve Vrouwekerk ( Chiesa di Nostra Signora) visibile da ogni parte della città di Bruges con il suo campanile alto ben 122 metri, terzo edifico in mattoni più alto del mondo dopo la Mole Antonelliana di Torino e la Chiesa di di San Martino a Landshut in Germania
si erge sopra una marea di tetti appuntiti ed è una visione quasi surreale. La prima chiesa in questo luogo fu una cappella carolingia sorta intorno all’875, in seguito divenne parrocchia indipendente e nel 1216 iniziò la costruzione della chiesa così come ora la vediamo
la parte più antica, la navata centrale, fu costruita in pietra di Tournai, nel tipico stile gotico di Shelda ( Sheldegotick dal nome del fiume fiammingo )
come tutti gli edifici costruiti in epoche diverse ne risultò variato anche lo stile aggiornato all’epoca del momento, nel 1450 si conclusero i lavori con il Portale del Paradiso in stile gotico-bramantino
la prima torre eretta crollò nel 1163, fu ricostruita fra il 1270 e 1l 1340, la parte finale venne aggiunta nel XV sec.Tipico di questo gotico è l’uso del mattone
incastonata al centro della chiesa, in un sontuoso trittico, incorniciata da colonne che sembrano proteggerla, è certo la più fotografata dai turisti, e certo il monumento più famoso dovuto all’italianità del genio di Caprese Michelangelo Buonarroti, la pala, scorrendo dal lungo corridoio mostra appunto il suo più grande tesoro artistico
una Madonna col Bambino conosciuta appunto come: La Madonna di Bruges, scolpita intorno al 15o4 e originariamente destinata al Duomo di Siena, fu acquistata invece da due mercanti di Bruges che nel 1514 la donarono alla chiesa dov’è ancora ospitata
Mater dulcissima
unica opera del grandissimo artista ad avere lasciato l’Italia prima della sua morte.La scultura è stata per ben due volte trafugata da occupanti stranieri e recuperata, la prima volta durante la rivoluzione francese ( he, ‘sto Napoleone!!!!) la seconda nel 1944 dai tedeschi, doveva far parte del Museo di Hitler ( altro riconosciuto depredatore di tesori altrui!!!) che avrebbe dovuto sorgere a Linz
non si potrebbe non attribuirla a Michelangelo tanto nelle forme e nella potenza racconta in ogni suo particolare la sua provenienza.Nel periodo della creazione di questa scultura Michelangelo lavorava a Firenze al David ma non disdegnava committenze private. L’opera fu imbarcata a Livorno in gran segretezza probabilmente legata al clamore che ogni sua opera smuoveva e forse non voleva spazientire altri committenti che stavano in attesa, venne pagata 4000 fiorini, cifra enorme per l’epoca.
il volto della Madonna lo trovo particolarmente asciutto, quasi severo, come se meditasse sul destino che suo Figlio avrebbe avuto su questa terra
la dolcezza sembra tutta incentrarsi nel volto del piccolo Gesù e nel tenerissimo intrecciarsi delle mani
nello spazio coro dietro l’altare maggiore si trova un dipinto rappresentante la crocifissione di Bernard Van Orley
e i sarcofagi di Carlo il temerario di Borgogna ultimo della dinastia di Valois
e di sua figlia la duchessa Maria di Borgogna, entrambe le effigi in bronzo dorato riposano su lastre di pietra nera e sono incoronate, le mani giunte tenute alzate sul corpo in una posizione innaturale che io non avevo mai visto in un monumento funebre,quasi un’elevaziose dello spirito sul corpo
un ultimo scorcio della navata centrale con il grande crocifisso che domina l’interno, ed usciamo per le strade di Burges
la grande fontana sulla piazza della Torre Civica ci accoglie con i suoi spruzzi festosi
dalle vetrine occhieggiano preziose trine delle Fiandre nelle più varie trasposizioni
e bellissime porcellane nel classico bianco-azzurro, da me molto amate
qualcosa di rosso
allontanandoci dalle vie del centro per cercare i canali, si attraversano vie silenziose dove capita d’incontrare di tutto, sopra questi scalini vasi di agrumi…mi chiedo come faranno per entrare in casa? li saltano o li spostano? mah 🙂
una dolce nonnina con i tipici zoccoli, intesse con perizia e pazienza i suoi ricami preziosi
o questo buffissimo cagnone che spunta dal un cancello, avrei tanto voluto strapazzarlo e coccolarlo un po’…ma il suo sguardo era davvero poco rassicurante!
i canali offrono sempre angoli di sogno
tutto è quieto e silenzioso, mi chiedo dove siano finiti gli abitanti, ma forse sono inavvertitamente entrata nella macchina del tempo che mi sta riportando indietro di secoli e il rumore assordante delle nostre città è ora un ricordo insostenibile
le prime ombre della sera accentuano questa sensazione, ma l’arrivo di ciclisti mi riporta drammaticamente alla realtà
è una continua altalena fra sogno e realtà, la voce potente e vellutata di Bocelli mi sorprende da una finestra spalancata, mi coglie una improvvisa saudage per la mia terra
che subito passa quando le luci si fanno più brillanti e invitanti.Un altro giorno è passato con immagini che mi seguiranno per sempre racchiuse infondo al cuore.
Ventisqueras