Certe volte i colori del padule mi sorprendono per la brillantezza sfumata in tutti i toni del rosa
oppure la sua veste giallo dorato si sfuma tra pioppi e ontani mentre i migratori della tarda primavera si dondolano nell’acque azzurrine
questa è la stagione che prediligo, ricolma di dolci pensieri e di controllate sinfonie
Lascia il tuo ricordo risplendere
in una goccia d’acqua
si farà sole
a rischiarare la mia tristezza
Ventisqueras
il padule di Fucecchio è una golena disposta a metà strada fra le città di Firenze e di Pisa creata appositamente dall’uomo affinché le grandi piene del fiume Arno che spesso le minacciano vi si riversassero, talvolta evitando gli immani disastri che nel corso dei secoli le hanno sconvolte
una bellissima oasi rifugio per gli uccelli migratori, ma purtroppo anche territorio di facili prede per i numerosi cacciatori toscani che la frequentano
nell’inverno il candore delle nevicate porge angoli suggestivi che sembrano raggelare anche i pensieri…volgono allora ai misteri della vita e della morte
L’inverno e la morte
L’inverno ha fiori di gelo e distende un velo
sui campanili addormentati appena destati dalle brume dell’alba
ninnano un canto d’uccelli spaventati in frulli improvvisi
dimenticando nidi di rovi appesi sui rami scheletriti
avvolti da nuove trine di ghiacciati biancori.
Sugli antichi ciottoli dei vecchio borgo
i corvi gracchiano rosari di queruli cra cra
poi in ampi cerchi si dileguano cercando la palude.
dietro schermi di pallidi canneti
acquattati nell’umida tana delle ” botti” i cacciatori tendono agguati
le stampe allineate, pur se perdono i colori
perpetuano l’inganno alle chiassose oche , che dal cielo
precipitano nel fango.
La preda e il cacciatore…gli stessi affanni
gli stessi inganni
un predatore nascosto anche il cacciatore paziente
aspetta
né fuggire mai lo potrà-
Ventisqueras
dalle torri di avvistamento, accompagnati dai volontari del LIPU che illustrano e aiutano nella ricerca degli ospiti alati del padule si presentano spettacoli superbi, ed anche avvistamenti di uccelli molto rari
un bellissimo esemplare di ” marzaiola”
i giochi e l’eleganza di una coppia di Cavaliere d’Italia
gli spettacolari colori di un martin pescatore
una coppia di svasso maggiore, molto sussiegosa e impettita
con la stagione estiva l’acquitrino si fa lussureggiante
e la flora palustre illeggiadrisce e allieta lo sguardo
questa foto degli anni 50, ci fa conoscere ragazze raccoglitrici di ” Sarello”con cui si intrecciavano ceste
i barchini dei cacciatori in sosta tra i labirinti d’acqua incutono malinconia
la tristezza che ci accompagna raggiungendo il monumento eretto ai martiri innocenti dell’eccidio perpetrato nel 1944 dalle truppe naziste
il 27 di gennaio si è commemorato il settantesimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche, e in agosto si compiranno 70 anni nel ricordo di questa strage: 174 uomini, donne e bambini , giustiziati nel padule di Fucecchio dove cercavano riparo dai bombardamenti provenendo da vicini paesi e città, trovarono invece lo strazio di una morte assurdamente ingiusta
accusati di essere partigiani ( fra di loro se ne contarono solo due) o di aver dato loro aiuto o rifugio. L’orrore della guerra si è fermato anche in questa oasi di bellezza e di pace, che sia a tutti di monito e insegnamento per non dimenticare e per condannare qualsiasi tipo di violenza e prevaricazione.
ma non voglio chiudere questo post se non con parole di speranza
Non c’è speranza senza paura e paura senza speranza
Karol Wojtyla
Ventisqueras