potrei anche averlo titolato il post, facendo riferimento a questa immagine: ” una scalinata incontro al Cielo”! quando il cielo è inteso come un paradiso di mare e di blu…
Panarea
Ah! rumore di onde spezzate
fragranze marine in vastità d’azzurro
luci e fuochi insepolti
di te cantano gli albatros maestosi
mentre la luce a suo capriccio schiara
a illuminare i faraglioni,
speroni emersi da un gigante di roccia
addormentato sul fondale
Guizzano pesci dalle mille forme
s’intrecciano a rami di corallo,
il tuo pulsare
geme le mie ore fuggitive, l’anelito immenso
di mare che qui ha nido
la tua voce antica e misteriosa piega
l’ala rossa del tramonto
in profondità di echi di sale sospesi
sulla bocca del vento che ha spighe di sogni
a trafiggere con punteruoli di stelle
gli occhi-
Ventisqueras
ed eccomi ancora qui a cantare con tanta nostalgia ( da troppo tempo ci manco !) la quinta delle sette meravigliose sorelle: Panarea, che è un balcone affacciato sulla vista dello Stromboli a regalare sempre splendide scenografie spesso accompagnate da eruzioni fantasmagoriche con rombi e fuochi rosseggianti che squassano la notte
Panarea è la più antica isola delle Eolie, gli isolotti che la circondano sono quel che resta di fenomeni eruttivi di un unico bacino vulcanico oramai quasi del tutto sommerso ed eroso dal mare e dal vento.
questo incredibile ambiente sottomarino e ambitissima visita di sommozzatori, si chiama Capo D’Acqua
antri, oscure caverne e improvvisi giochi di luce raccontano lontani misteri
il suo nome compare per le prime volte verso la fine del VI sec. ed ha origini incerte, risalendo dalla parola greca Panaraion si ipotizza “Pan” tutto, completamente, “araion” funesto, maledetto, il che farebbe presumere di una qualche grande tragedia che ha coinvolto anticamente l’isola, la cui storia non giunta fino a noi, o a molti naufragi che avrebbero potuto causare gl’ infidi scogli che circondano l’isola
frazione del comune di Lipari, conta 241 abitanti, il suo principale approdo è il paese di San Pietro, visibile in un suggestivo scorcio dal mare, l’isola comprende anche altre due località Ditella e Drauto
Gli isolotti
gli spettacolari speroni rocciosi che emergono dalla piattaforma vulcanica hanno nomi particolarilarissimi come questo che è forse il più suggestivo Dattilo, deriva dal greco daktylos (dito). Pare che l’imponente scoglio tragga tale nome da un pinnacolo a forma di dito che si vede a sinistra guardando da Panarea.
Spinozzo il cui fantasioso nome: “cespuglio di spine”magari derivato dall’asprezza della roccia, è affiancato dall’isolotto Basiluzzo dal greco basileus : re, quindi questo minuscolo isolotto è il re del piccolo arcipelago e non se ne comprende il motivo! 🙂 forse qui le gerarchie non sono dettate dalla grandezza!
in questo favoloso tramonto l’isolotto Dattilo, ha sulla sua destra il Liscanera nome dovuto alla sua forma allungata che richiama quella di una lisca di pesce
Bottaro la sua forma bombata lo fa appunto assomigliare ad una botte
Lisca bianca ( l’antitesi di Lisca nera) cui il colore bianco è dato dalle fumarole che ancora emergono dall’attività vulcanica residuale sottomarina. L’acqua quando il mare è calmo con un sommesso gorgoglio:“bolle”.
i Formiconi, sono i resti dall’impianto vulcanico base sottomarino, che andarono soggetti, nei millenni dei millenni, a imponenti collassi e a erosioni del mare.
a guardarla così distesa, purissima nell’azzurro, abbracciata mollemente da spiagge candide Panarea può essere contemplata come una piccola dea
Il lato occidentale e settentrionale è caratterizzato da alte coste inaccessibili e molto frastagliate in magnifico contrasto con il blu del mare
un continuo succedersi di terrazzamenti, crepacci e suggestive formazioni di lava solidificata
formano panorami sempre diversi e suggestivi
Panarea fu abitata già in epoca preistorica come testimonia il villaggio dell’ età del bronzo XIV sec.a.C. sul promontorio di Punta Milazzese, a sud-ovest dell’isola.
La particolare posizione del pianoro, proteso verso il mare e protetto da alte pareti a dirupo facilmente difendibile, ne fece un luogo ideale per l’insediamento: nel villaggio, di cui sono visibili e visitabili i resti di una ventina di capanne,
sono stati ritrovati materiali d’origine micenea a testimonianza del ruolo svolto, anche in antichità, dall’arcipelago eoliano, al centro delle principali rotte commerciali del Mar Mediterraneo.
chiudo questo primo excursus sull’isola di Panarea con l’immagine di due visitatori speciali, ma che è facile incontrare, ammirandoli nelle loro spettacolari evoluzioni
