2 ) Douce France -2015 a conclusione del viaggio in Normandia -At the end of the trip to Normandy

Il primo post del viaggio in Normandia lo dedicai alle scogliere di Etretat e con quel magnifico ricordo concludo e saluto quell’angolo di sogno

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dove andare? ogni destinazione era perfetta…difficile scegliere,

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ma la meta era già prestabilita…non come quest’anno che non so ancora dove andare

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mi chiesi :toc…toc…provo a bussare? mi  faranno entrare? si potrebbe affacciare una delle belle dame in bianco e in trine di Monet…

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oh! ma che peccato! non c’era nessuno erano tutte uscite lungo il fiume a passeggiare o a pescare 🙂

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nel  fiorito giardino blu del Pittore della luce e dei sogni le potrò sempre ritrovare….

Beuvron-en-Auge-Vieux-Manoiallora optai per girellare in una  qualche incantevole strada con le case a graticci e tanti fiori da farne un piccolo angolo di paradiso e incollarci cartoline a cuore

cultura_1suve_T0ancora più incantevoli se si specchiano vezzose in un piccolo  silenzioso rio

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scorci di vicoli antichi o sontuosi palazzi formavano un mix da far girare la testa

per poi tornare  fra le dune di sabbia  incontro al mare

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ed eccolo all’improvviso, fra le onde,  un po’ sbiadito in lontananza

340px-Audresselles_littoral_fortificationsimpavide case strette una all’altra non temono il fronteggiare marosi quando come un famelico lupo urlante il vento del nord  le assale

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e scese lenta la sera, il viola diventa rosa e l’infinito traspare

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con il sole che inchinandosi  baciò a salutare questo splendido mare

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ricordo poi che assalito da mille diavoli infuocati divenne rosso il cielo e immaginai l’Arcangelo Michele volato dall’isolotto  delle maree  con la spada sguainata ancora pronto a sconfiggere il male

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Chiuderò così come avevo cominciato  questo lungo racconto-omaggio: con la bella dama vestita di bianco, triste,  forse perché è rimasta sola sul prato o perché  è proprio l’ora di partire  lasciando che la bella Normandia e i quadri di Monet restino una spina di miele infondo al cuore

Giunta all’imbrunire arriverò in fondo a quella strada

la musica del mare  un suono lontano racchiuso

in una conchiglia

me l’hanno donata le sirene di Granville

la potrò sempre ascoltare

mi ripeterà fiabe e canzoni

all’imbrunire, al tramontare

mettendo vele ai sogni per mai più

dimenticare

Ventisqueras

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 spero abbiate trascorso bene il ferragosto….io? non lo so…chissà dove mai sarò,  spero di avere incontrato un altro giardino blu di sogni, :-)un abbraccio, un sorriso..Ventis

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8 ) Grandville-Musée Christian Dior- L’arte, la creatività, il fascino dell’Alta moda – L’-art, creativity, the charm of Couture

Granville

Un arco trionfale di rose  il perfetto preambolo per presentare la Casa Museo di Christian Dior a Granville, con tutto quello che rappresenta: la caducità della vita, eppure anche la sua fragranza

                                                  Le rose, le rose!

Nell’azzurro dormiveglia

mi rapiva improvviso il profumo delle rose

era un furioso battere e ribattere d’ombra.

Tristezza e amore

in una coppa di mani

che attendeva di essre bevuta,

ma né il tempo

né la notte e neppure il sonno

riusciranno a separare quello che non ci univa.

Ventisquras

dior-museoVilla Les Rumbs a Grandville  casa natale del grande stilista parigino e il suo incantevole e curatissimo giardino, o più semplicemente Musée Christian Dior,  dal 1988  stata aperta al pubblico  per celebrare la sua vita, le sue creazioni che sono arte

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la famiglia dell’industriale Dior, padre di Christian. Il grande stilista nacque a Grandville nel 1904 e morì a Montecatini Terme-Pistoia- nel 1957.Il padre lo aveva indirizzato agli studi politici, ma ben presto i suoi interessi e la sua grande sete di creatività lo condussero ad aprire un atelier di Moda a Parigi

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si delineò subito il suo stile e presto  ebbe una fama globale, portando l’alta moda francese a rifiorire dopo la crisi dovuta alla seconda guerra mondiale, qui lo vediamo attorniato dalle sue bellissime modelle che avevano il privilegio di indossare l’unicità riconosciuta dei suoi abiti. Le foto in bianco e nero   scorrono nel post e rendono ancora  più forte  la percezione del  passare del tempo, dei costumi, del progresso che avanza, addirittura in questi ultimi decenni sembra impazzito in un incessante rinnovarsi e stravolgersi, talora anche fastidiosamente

granville_situation_vzg_02ma torniamo all’oggi e a questa sontuosa dimora trasformata in un Museo -tempio di quello che fu oltre che un sommo stilista ed innovatore anche un geniale imprenditore

th6ZONNV7DDior  amava moltissimo  i fiori che curava personalmente durante i suoi soggiorni a Grandville

mmmmmmmmm

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come non crescere artisti sopraffatti da tanta bellezza e volerla estendere all’intero mondo quando si hanno negli occhi visioni simili?

IMG20130513173805519_900_700volle riprodurre, proprio in omaggio alla bellezza dell’arte gli abiti  fatti indossare da  Monet in questo suo quadro a queste gentili dame

2389370certo il grande pittore non avrebbe potuto che rallegrarsi di questo omaggio !

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all’interno della villa ci troviamo faccia a faccia con i più famosi abiti da lui creati. Ad ogni nuovo anno programmava una nuova collezione cui dava un nome ed un indirizzo preciso dandogli nomi fantasiosi

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la levità e la grazia dei modelli è tale che riesci anche a dimenticare lo sguardo imbambolato dei manichini di ceraEl-28-de-abril-de-1956-la-actr_54344446565_54028874188_960_639alternate agli abiti del museo

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immagini splendide che non hanno bisogno di sottotitoli, modelli creati per nozze regali  o per dive famose

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La vie en rose…già si pensa così per quegli ambienti lussuosi, sfarzosi, in apparenza una vita facile, ovattata, luccicante…ma gratta gratta poi non è così, invidie, delusioni, prevaricazioni, ingiustizie, vizi di ogni tipo e dimensione e una grande, grandissima dose di egocentrismo contradistingue questi ambienti

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lotta sfrenata per arrivare ad ogni costo per apparire…mi chiederete: ma chi sei tu per giudicare? lungi da me un qualsiasi giudizio prendo solo atto di voler dare una sbirciatina  oltre le apparenze e capire che si può essere sereni o felici anche con quello che possediamo, pur modesto che sia

marlene[1]dive leggendarie che il grande sarto è riuscito a rendere ancora più affascinanti

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beautiful_audrey_hepburn_wallpapers-1024x768-1naturalmente le celebrità vestite da Dior sono un grande numero, io ho scelto quelle da me preferite per stile, eleganza, bellezza, alcune sono diventate icone insuperabili

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Dior ha sempre dimostrato il suo grande amore per le tutte donne,  producendo lui per primo anche accessori e profumi abbinati ad ogni sua collezione

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in tutto questo c’è la storia, la storia di questo mondo che si stava incamminando a grandi passi

untitledverso la globalizzazione, lo sminuzzamento della personalità

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quello che rende l’uomo moderno forse un po’ più triste, certamente più solo

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alla sua morte altre grandi firme hanno proseguito la sua arte in assoluta perfezione e continuità,il  primo fu Yves Saint Laurent, ma anche l’italiano Gianfranco Ferré portò la ventata innovativa del made in Italy

A Christian Dior

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Ventisqueras

 

7) Granville-Manche- La Monaco del nord-Normandia romantica-the Munich North- Normandy romantica-

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La leggenda narra che una delle due parti in cui è suddivisa la città di Granville, la Città Bassa,  sia costruita sopra una montagna di conchiglie , la Vieille Ville invece domina in alto dalle rocce di granito. A guardarla così, abbarbicata su quelle falesie sempre battute dai venti impetuosi dell’oceano, non mi meraviglierei affatto se   nascoste  tra quei morbidi cuscini di verdi muschi e lo schiumare candido dei marosi si nascondesse qualche bellissima sirena, intenta a recuperare le perle nascoste nelle ostriche sepolte tra le rocce dal tempo

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un’altro grande pittore impressionista Gustave Courbet scelse  di vivere e dipingere in questa zona,  questa tela rende tattile una delle tante tempeste che qui imperversano

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                                                                          …è il vento, è il vento!

Tesi sopra un braccio di cielo,

rabbrividirono gli alberi

poi non si mossero più

se non da gridi.

…è il vento, è il vento

che urla sopra le onde

le piega, le avvolge le fa rotolare

attorno all’aria scoscesa

di un istante azzurro nell’azzurro perduto.

Ora non grida più

con le sirene di Granville

piano sembra cantare.

Ventisqueras

granville-diapo  foto aerea di Granville  città e porto della Bassa Normandia,   costruita dagli inglesi ai tempi del loro dominio a difesa dell’ isolotto di Le- Mont-Saint-Michel, posto  a fronte

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la magia del famoso santuario dedicato dell’Arcangelo San Michele nel luogo dove la leggenda racconta apparve al vescovo di Avranches, mi ha condotta una prima volta in Normandia, trasferendomi qui per due giorni durante un  viaggio a Parigi. Quel desiderio realizzato fatto a scopo religioso-esoterico mi ha fatto scrivere uno dei  primi post in cui esulavo dalla sola Poesia, tematica per la quale avevo ideato il blog

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nella notte sfavillava di luci da lontano e mi era venuta una gran voglia di tornarci per rivivere le emozioni provate  in  quell’arroccata e austera favola, mi sarebbero però saltati percorsi ed aerei quindi a malincuore ho dovuto desistere ( se potesse interessarvi ecco il link del post

https://ventisqueras.wordpress.com/2013/06/03/le-mont-saint-michel-1-sulla-strada-di-sanmichele/

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Le maree:il loro spettacolo affascinante e misterioso, durante il plenilunio o il novilunio sono una delle maggiori attrattive del golfo, teatro delle più grandi maree dell’Europa continentale,

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in certi periodi s’innalzano anche e fino a  di 15 metri durante gli equinozi di primavera e autunno,   lo fanno  con la velocità di un cavallo lanciato al galoppo. Spettacolo di una suggestione veramente unica.Nel golfo ci sono anche ampie zone di sabbie mobili, questi fenomeni naturali  hanno per lunghi secoli impedito che  Monte San Micheke venisse espugnato durante gli assedi

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l’accesso alla città vecchia, completamente racchiusa dalle mura è tutt’ora possibile solo passando questa porta chiamataLa Grande Porte, con ponte levatoio, al suo interno si può visitare l’interessantissimo museo dedicato alla storia e ai costumi della cittadina

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 abitanti  circa 13.000,  viene anche definita “la Monaco del Nord”

con il suo nucleo arrampicato sopra uno sperone roccioso  spesso soggetta a venti impetuosi

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qualche scorcio  suggestivo

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le rovine del castello-fortezza

DSCN0937Granville_Island                                          poi lo sguardo ritorna sulla città porto

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la bella chiesa di Notre Dame domina sulla cima della collina

 

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qui in prospettiva vista dal porto

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un tripudio di pennellate, di colori che s’assommano, s’intrecciano, sembrano come fuochi d’artificio roteare

un’altra delle mille magie di Claude Monet

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le reti dei pescatori affastellate sulla banchina e le nasse ne confermano l’antichissima tradizione marinara

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2454_msm_322Granville%20rue%20du%20Nordma la visione più spettacolare resta sempre quella delle case arroccate sulle brune scogliere

                                                             Le isole fantasma di Chausey 

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sono un piccolo arcipelago di 350 isolette e scogli,  formano il quartiere di Chausey-Granville – la cui particolarità è data dal fatto che si  possono vedere  contemporaneamente tutte solo con la bassa marea ( da qui la mia definizione di isole fantasma)

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1647-3-iles-chausey-t-seni-jpgparadiso per natanti e diportisti  ricca di scorci suggestivi a illeggiadrire e far sempre diverso questo tratto di mare

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si trovano a 17 km da Granville,  dal punto di vista geografico appartengano alle Isole del Canale, ma fanno parte del territorio francese mentre tutte le altre appartengono all’Inghilterra.  Guglielmo il Conquistatore Duca di Normandia  nel 1066 le assoggettò al Regno Unito, furono per lungo tempo oggetto di rivalità fra i due paesi ,  amministrata da Jersey fino al 1449 dopo di che restarono definitivamente alla Francia.

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l’unica isola  che rimane sempre emersa è questa chiamata La Grande Ile, 

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è poco abitata e solo nella stagione estiva, quando sbarcano i turisti c’ è movimento, nelle altre stagioni restano solo pochi indomiti abitanti perlopiù dediti alla pesca e alla pastorizia

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casette caratteristiche in granito stanno a gruppi come per difendersi  meglio dai venti forti  dell’oceano

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suggestive immagini  ne confermano prospettive favolose fra cielo e mare in questo caso rese più leggiadre da un doppio arcobaleno

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iles-chausey-granville-1361544093 con una grande conchiglia lasciata in dono dalle maree ritorno al pensiero iniziale della leggenda e delle sirene

untitledsognando un radioso domani ancora una volta prenderò metaforicamente  il mare per altre rive luminose,  qui termina il mio viaggio in Normandia, ma avrò qualcos’altro da dire su questa straordinaria regione francese che lascerà un ricordo indelebile nei miei pensieri e il desiderio di tornare per conoscerla meglio…allora arrivederci e non addio! 🙂

Ventisqueras

6 ) Vernon- Eure- Il vecchio mulino sulla Senna-la Normandia romantica

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Non c’è dubbio che l’immagine emblematica di Vernon – Eure -Alta Normandia sia questo romanticissimo e fotografatissimo Vieux Moulin

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un tempo ce n’erano cinque lungo queste anse della Senna, ora è rimasto il solo a ricordare il grande passato, lo si può ammirare dal greto del fiume, dato che non è visitabile, i bei prati che lo circondano sono attrezzati per fare merende o  pranzi all’aria aperta

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dal greto del fiume nel verde intenso del Parco Chateau de Tourelle è ancora più romantico osservare queste antiche costruzioni, ma il vecchio mulino fu adibito  anche più prosaicamente come casa di riscossione del pedaggio per attraversare il fiume,

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ed eccoli, il piccolo castello e il vecchio mulino occhieggianti tra la lussureggiante vegetazione .in uno spettacolo incredibile che non ti stancheresti mai di ammirare

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il castello de Tourelle XII sec,  ha torri rotondeggianti, da quelle strette finestrelle ( forse ce n’era una anche su in alto) ho pensato di veder calar giù Rapunzel con la sua lunga treccia rossa, lo so che la fiaba non la pone in Francia, ma a me che importa? io la vedevo bene qui.:-)voscoeuil

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(  anche Monet è passato da qui )

Gigli d’acqua

Macinano lentamente grani e parole

nella ruota della vita si fa stupore

macinano pensieri annidati nelle rughe del tempo

scritte  sulla pergamena grigia e raggrinzita :

quello che volli

e che non voglio più,

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versi come scheletri  d’innocenze antiche

gigli d’acqua rubati dalla corrente

mentre ancora il vecchio mulino non si stanca

di macinare grani e parole

minutamente

Ventisqueras

vernonVernon è una cittadina di circa 26.000 abitanti adagiata pigramente in un’ ansa della Senna, subì pesanti bombardamenti  durante la seconda guerra mondiale  perdendo alcune delle sue storiche strade costruite con case a graticci,solo in parte poi  ricostruite

Vernon_-_Colombages01disegni e colori danno una certa compostezza ed austerità a queste case, qualcosa di antico e statico, diverso da quelle di altre località più allegre e fiorite circondate da bianche staccionate, senza per questo nulla togliere al loro fascino

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alcune  hanno anche un  nome proprio,  come questa molto famosa Maison-du-temps-jadis  ( la casa del tempo perduto) molto fascinoso, vero? non sono entrata, c’èra molta coda e non avevo tempo, peccato

musa dell’esistenzialismo e di Jean Paul Sartre Juliette Greco, da me amatissima, interprete mirabile di Douce France

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al centro della cittadina quello che è il suo monumento più prezioso La Collegiata di Notre Dame

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eretta in un glorioso, fiammante gotico

3712607267_aaa0fb6a98_zcon uno spettacolare rosone centrale stretto tra le svettanti torri che sembrano quasi toccare il cielo

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AvfaB11J5ju7qoPocr1SOttb-EIanche l’interno è maestoso nella sua scarna eleganza

P142030518617025571_c47a6c9a58illeggiadrito dalla magia policroma delle grandi vetrate: la luce splende riflessioni, scende sulle pareti, luogo di storia e di pace.

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di notte sembra proprio una fiamma guizzante incontro alle stelle

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Monet la dipinse da una grandiosa distanza

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costruite nei luoghi predominanti le cosiddette ” torri di avvistamento” in uso dal medioevo erano erette a protezione della città, spesso c’erano arcieri armati di archi e frecce, splendido esempio: la Tour des archivies

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a pochi km di distanza da Vernon immerso in un parco di  grandi alberi  il Castello di Bizy che ha visto passare generazioni di re di Francia e di nobili e ed ha ricordi napoleonici,viene detto anche ” la Versailles della Normandia” si presenta con una visione scenografica sontuosa

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Grande edificio in stile classico rivolge verso il parco la bella facciata con colonnato , la facciata sud, più severa forma con gli edifici annessi e le scuderie ( al cui interno ci sono collezionate preziose auto d’epoca) un armonioso cortile d’onore,Purtroppo, avendo perso il turno per la visita guidata non ho potuto vedere all’interno i saloni decorati con boiserie Reggenza ei famosi  arazzi dei  Gobelins

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 il parco  è ornato da statue e fontane del XIII secolo e da numerosi specchi d’acqua

trovandomi a poca distanza da Giverny come avrei potuto non chiosare questo post se non con immagini sognanti del Grande Maestro?

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mi fermo

mi riposo

in questa luce nascosta

dentro una teca

di nero cristallo.

Ventisqueras

  fresco,  tenero e fragrante il ricordo è nella mente,  Vernon, quando lo penserò  sarò leggera e lieta sperando di essere ancora là.

Grazie della vostra attenzione, un abbraccio

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Ho scelto questa immagine per rappresentare il  cordoglio di tutti i paesi civili del mondo per gli attacchi terroristici in Francia, il Cristo Redentore il celeberrimo Corcovado di Rio De Janeiro che sembra, avanzando da lontano nel buio della notte abbracciare  l’umanità intera vestito dei colori della bandiera francese

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Parigi 13 novembre 2015

Ancora  immagini dalla Normandia e dalla Douce France

purtroppo venerdì notte tragicamente colpita nel suo cuore pulsante da un attacco terroristico di esseri ignobili che non ritengo essere degni di chiamarsi umani. Ci sentiamo inermi e disarmati di fronte a questo abominio, ma siamo forti nel nostro essere certi di combattere per la Pace e per un mondo più libero e giusto, quindi avanti a testa alta con i fratelli francesi! Il mio cordoglio a tutte le persone in lutto e un agurio di cuore a quelli che soffrono e soffriranno per sempre di ferite nel corpo e nell’anima. Con le note del pianista che ha suonato ” Imagine” di fronte al Bataclan   dove giovani di molte nazioni erano uniti per una festa in musica, unisco anche io quella musica e quelle parole credendo fermamente che come tutti i despota feroci che si sono macchiati di crimini contro l’umanità verrà per 

loro il giorno della sconfitta

3) Antonio Canova-i geni dell’arte

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Eccolo è lui! Questo bel signore elegante e compito è il Genio Antonio Canova.Nei post precedenti hanno parlato per lui le sue opere, non perché volessi lasciarlo in secondo piano, ma semplicemente per inserirlo al centro della moltitudine dei suoi capolavori-

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nato a Possagno nelle prealpi venete, nel 1757   e morto a Venezia nel 1822    frequentò fin da piccolo la scuola di scultura del nonno un tipo piuttosto originale ma  da cui apprese l’arte dello scalpellino, dimostrando immediatamente le sue eccezionali qualità.Da prima si trasferì a Venezia, poi a Roma nel 1781 dove potè finalmente dedicarsi allo studio delle opere antiche-

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Arrivando a Possagno la verde vallata ci accoglie con la stupenda  e imponente visione della cupola del tempio classicheggiante canoviano che  si staglia candido a  sovrastare l’abitato,   il Canova lo  volle come chiesa parrocchiale del suo paese natale, disegnato da lui stesso e lì volle essere sepolto.

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l’interno della grande cupola è quasi esclusivamente occupato dal museo dove si trovano i calchi in gesso di quasi tutte le sue opere alcune anche  di pittura, ma in cui non eccelse come nello statuario in questa Gypsoteca vengono spesso organizzate dai più grandi critici d’arte contemporanei interessantissime mostre.

La fama varcò i confini dell’Italia e Canova venne invitato a Vienna, dove realizzò uno dei gruppi scultorei più celebri, il monumento funebre a Maria Cristina d’Austria (1798-1805, Augustinenkirche, Vienna)

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L’opera è ricavata in una cornice piramidale al centro della quale si apre una porta, simbolo del passaggio tra la vita e la morte, che contrasta con la chiara levigatezza dei marmi. Un triste corteo di figure, allegoria della memoria consolatrice che lega vivi e morti, reca le ceneri della defunta e l’accompagna oltre le soglie dell’immortalità.

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napduevoler presentare qui tutte le grandi opere del maestro sarebbe impossibile, vista la grande massa delle stesse, mi limiterò a quelle più emblematiche o che comunque sono a me parse tali.La statua diNapoleone Bonaparte  ( Marte pacificatore) commissionata dallo stesso imperatore

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fu dallo stesso  rifiutata in quanto giudico indecoroso che vi fosse stato effigiato nudo

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Venere e Marte, e Amore e Psiche nella versione ” in piedi” conservata al Museo dell’Ermitage di san Pietroburgo

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mi è piaciuto come in un puzzle, mischiarle quasi appartenessero come fiori purissimi a un medesimo stelo, la dolcezza e la grazia dei movimenti e delle espressioni rappresentano qualcosa di eccelso, quasi irripetibile

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antonio_canova_025_venere_italica_dett_post                                    un altro grandissimo capolavoro “La Venere Italica”

antonio_canova_026_venere_italica_dett                                        che, uscendo dal bagno cerca pudicamente di coprirsi

antonio_canova_011_ninfa_dormienteo la ninfa dormiente nelle forme così morbide che  sembrano prendere vita e rendere caldo il marmo

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Ebe danzante, più e più volte questo tema ripetuto dall’artista fino a raggiungere in questa scultura la perfezione

 

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antonio_canova_013_caino_1846a tutte queste figure così leggiadre si contrappone quella tragica di Caino rappresentato nell’istante in cui comprende l’orrore per l’uccisione di Abele, è il conflitto fra il bene e il male che attanaglia l’umanità fino dai suoi primordi

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dip_IMG_10835Maddalena penitente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Maddalena penitente.Rimorso, tormento, dolore, nel dilaniarsi di qualcosa che non si può dimenticare ma che si può solo con la penitanza lavare

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Venne il dolore a dirmi

Pianta il tramontare il suo rosso dardo

la luce che dai piedi sale ai capelli ,

quello che di dolcezza mi percorse un tempo

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sciami di nere strofe, nel tuono dorato

a gemere oltre l’azzurro che si spegne

di là dal monte.

Una falce di madreperla marina sorge

e taglia i flutti d’argento freddo.

E’ un muto lamentare dove immergo le mani

e il pensiero mi torna fumo

in un grido di sangue.

Ventisqueras

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è il candore del gelo e dell’inverno che forse può spiegare il dolore, anche se la neve di Monet sembra più che altro zucchero filato!
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ma non voglio salutare il Canova se non con una immagine che rappresenti la serenità e la Bellezza, quella che ha saputo trasmetterci nella maggioranza delle sue opere, e chiamo in aiuto ancora Monet, con un invito alla spensieratezza e alla speranza!

Buon tutto,  amici della Bellezza e dell’Arte

Ventisqueras

11393260_10205689440493696_7896372462591890969_nquesta è la riproduzione  in  gesso di una delle versioni fatte dal Canova della Venere Italica, che ho nel mio giardino proprio a stigmatizzare il grande amore che ho per  per lo scultore. Per te Martina, visto che non sono riuscita ad inserirla nel commento.

4 ) Honfleur – Calvados – il fascino romantico della Normandia

Se si ama il romanticismo niente può essere più affascinante di quella terra variegata che è la Normandia, dove villaggi pittoreschi con le case a graticcio dai tetti di paglia e i candidi steccati dei giardini fioriti, si alternano a quelle di porticcioli che sembrano saltar fuori precisi, precisi dai quadri di Monet

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mentre i verdissimi prati sembrano improvvisamente precipitarsi a mare dalle bianche scogliere per raccogliere l’ultima carezza del sole che tramonta

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Non lontana dalla foce della Senna questo è Honfleur nella provincia del  Calvados, ( Bassa Normandia)   deliziosa cittadina   rimasta quasi immutata nel tempo

Honfleur harbour in Normandy, France. Color houses and their reflection in water

Vieux Bassin è il  porto incorniciato da vecchie splendide case  colorate  non le diresti un po’ simili alle da me tanto amate  “case torri” liguri?( anche se i loro colori sono meno accesi ) specchiano la loro austera bellezza, come Narciso della mitologia greca nelle limpidissime acque del piccolo porto

to-visit-honfleur-isa sera, con la bassa marea ( conoscete bene la potenza delle maree da queste parti) le barche sembrano tirate a secco, far parte della terra ferma, più che del mare

1ecb4cefd4ed8ffee52d2fab64566e27 mi è venuto spontaneo fare paragoni con la Liguria, forse perché qui ritrovo lo stesso fascino romantico che fa del Golfo ei Poeti un0 dei luoghi per me magici.Honfleur è una cittadina di circa 1600 abitanti, molto vivace, qui si passeggia fra vecchie case c botteghe molto particolari in pieno relax

Si alternano alle immagini alcuni dei superlativi dipinti di Claude Monet ispirati a Honfleur

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9161a44eab4f3d666cda3f26f34037a6                           poteva forse mancare la Pizza di Gino? non sia mai!un tocco d’italianità non guasta mai!

boutique-a-honfleur-p-jeanson-jpg questo negozio di vini  sembra pari pari uscito dal film “Pirati dei Caraibi” e dato che sto viaggiando  di brutto con la fantasia magari se ci affacciamo dentro  troviamo Capitan Sparrow ( alias Johnny Depp he, he ),ma  ci si può semplicemente fermare e bere un tipico calvados

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o sostare incantati davanti a portoni come questo, da qui può uscire una Principessa  o un nano folle, cioè di tutto e di più!

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La nave si riempì di sangue

dal punto in cui sgorgava

le navi corsero a riva,

il Signore combatté nobilmente

i corpi dei morti versano sangue

Poema normanno di Haraldr scritto da Re Handrada III

in questa terra contesa tra Francia e Inghilterra già nel medioevo vi furono incessanti battaglie e cruenti combattimenti, che non si riescea ravvisare nella limpida e quieta sera sul porto

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questa giostra  gira sogni

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Place Sainte-Caterine è il cuore della cittadina che al sabato si anima con un delizioso mercatino

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sullo sfondo del mercato la Chiesa di Santa Caterina di origine romanica con l’originalissimo campanile che ricorda lo scafo rovesciato di una nave in qualche modo rappresentando  le origini marinare di Honfleur

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Principi delle maree

naviga un buco nero la luna raggiunta dall’estate
abbandona  il fiume dove cantano le rane d’oro
il cacicco dalle  vele quadrangolari rosse gela il tempo
sulla punta delle dita tra sberleffi di nebbia galoppa furiosa la marea

rabbrividisce il cielo, cade a pezzi  seppellendo
i simboli ancestrali di tutte le magie dell’universo

i fuochi delle stagioni rigirano gli orizzonti

s’accende l’ansia delle vene aperte, non per il rimpianto
sporco di parole
ma per la lucentezza d’una rosa languida di labbra senza baci

ambra nell’incavo dei ricordi

ancora naviga quella puttana che mi segue dappertutto e mi raggiunge:

strega
nel suo sabba immortale, mi raggiunge nelle estati e negli autunni

portata dai Principi scintillanti delle maree che cavalcano le onde
a dimenticare l’estuario e  il fiume dove cantano le rane d’oro
per sempre

Ventisqueras

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si è perso il tempo per queste antiche strade
non si ripara dalla pioggia che non cade
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colori e barche in un crescendo di emozioni che  svelano sempre nuove prospettive
specialmente se piove non si riesce bene a capire dove si stia camminando, forse sul mare come Gesù Cristo? ha ha
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subito fuori città il favoloso ponte “della Normandia” è un invito o un saluto…chissà?!
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0d20c83d9532f4530d5dbf75ef700453e già è ora di andare non importa se il ricordo è dolce e non si riuscirà a dimenticare mi aspetta un altra città e un altro mare
3714953292_32dff355fb_zVentisqueras

2 )Giverny – La Seine maritime-Le ninfee della Senna-I luoghi di Claude Monet-La Normandia romantica

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Ci sono luoghi in cui il tempo si ferma,  gira intorno come un’ape felice ubriaca di primavera givernyallora non sei più sicuro di nulla, e pensi di essere immateriale, così forse credi anche che puoi scegliere

garden_at_givernyscegliere, certo, se vuoi vivere nella realtà del sogno, nel sogno soltanto, o dentro a un quadro

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oh! per me non ci sarebbe scampo! sceglierei di vivere in un quadro di Monet

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questo è straordinario! mi sentirei completamente a mio agio…credo che vorrei rileggere ” Bel Ami” di Maupassant, in bilcio fra l’ambiente e la mia  ragione di esistere

…e mi riconosco

pena passeggera

franta

in un vigore immortale.

Ventisqueras

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ecco che una sera a Parigi, ed esattamente in un rosso tramonto a Montmartre mi sono sentita trasportare qui

Pioveva

…e non so perché pensavo

Piove
ascolto che piove
e mi trema che piove
pare un insulto, duro o lieve
non so

mi si stringe fitta sulle dita a filastrocca
questa pioggia già sentita,
a tratti forse dimenticata
non so.

Piove.
Rime a rintocchi strani
a trilli- ancora-
col tempo che romba piano e mi scolora
il fluido è rosso, però
mi ticchetta di lati bui sull’orlo della schiena
con graffi chiari a pelle di luna
come a Parigi
nei vicoli ciechi di Monmartre
che era un incauto fuoco e
si disperdeva nei colori stracciati
della pioggia della sera.
Però…

e non so perché pensavo
alle ninfee della Senna di
Monet.

 

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Monet%20-%20glicininvorrei perdermi tra questi fiori, in questi colori, in un luogo incantato immaginato dal pittore della luce, lui che aveva vissuto di luce e morì cieco, ma in realtà io credo che vivesse felice in un mondo lontano immerso nel suo sogno di luce, fiori e colorigiverny-la-casa-museo-dove-visse-claude-monet-a1e7a55b-e55e-4dae-a554-53472af5641aquesta è la sua casa-museo, sempre troppo affollata,

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lo so, sono egoista ma la folla mi infastidisce, vorrei per un ora fosse aperta solo per me,sono certa vi incontrerei il fantasma di Monetmonet_6

 

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quando venne acquistata da Monet era poco più che un casolare, lui personalmente scelse gli arredi, le forme, i viali, le piante e i fiori del giardino

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ogni angolo, ogni scorcio, ogni prospettiva sono di un fascino persino inquietante

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Giverny è un piccolo borgo di poco più di 500 abitanti, ora tutto incentrato nel nome del grande pittore, che scelse questa località per costruirvi il suo meraviglioso giardino d’acqua

 

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con questa immagine delle sue ninfee vi saluto da Giverny portando per sempre il suo nome scolpito nel cuore

                             Ventisqueras

In sogno
ci tocca
il corpo,
nel pensiero
costruisce
un miracolo,
nell’immaginazione
s’angoscia
fino a nascer
nell’umano –

s’affaccia dal cuore
bruciando di purezza –
poiché il fardello della vita
è amore,

              Allen Ginsberg

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1)Le falesie di Étretat-La Seine maritime, i luoghi di Claude Monet-La Normandia romantica

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Silenzio, dove mi porti?

raggiungi con me le bianche falesie di Étretat

mentre l’acqua dorme un’ ora e un pesce nuota nella luna che non c’èfalesie-etretat-normandia-586x439

silenzio senza luna cosa hai visto con me oltre

le falesie bianche di Étretat?

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l’acqua senza luna dorme un’ora, il mare ne dorme cento

e cento cavalli d’oro galoppano nel vento

etretat_wcp2v_T0Silenzio

ho visto con te i pennelli fatati di Monet

dipingere con raggi di luna sulle bianche  falesie di Étretat.

                      Ventisqueras

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Claude Oscar Monet nasce a Parigi nel 1840 da una famiglia di modeste condizioni economiche ma si trsferisce in un piccolo paese di campagna fin da piccolo dimostrando grande abilità nel disegno, Per interessamento di una ricca zia si trasferisce a Parigi dove ha modo di fare conoscere ed apprezzare la sua arte.

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dopo il 1880 arrivano i primi riconoscimenti e diventa in assoluto l’uomo simbolo dell’Impressionismo

Etretat_Panorama Étretat è una piccola cittadina  di pescatori nella Normandia del nord ( o Alta Normandia ) che s’affaccia curiosa su una spiaggia di ciottoli levigati sovrastata da bianche imponenti scogliere  che cambiano colore durante il giorno quando il sole muta la sua posizione sull’orizzonte dando origini a scenari mozzafiato.

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è incastonato fra le due scogliere più suggestive della costa:la Falaise d”Amont e la falaise d’Avral
boats-on-the-beach-at-etretat-by-Claude-Monet-0956Non vi è alcuna traccia di disegni preparatori nella sua opera, il colore è passato direttamente sulla tela, con pennellate rapide e veloci

ogni oggettività è stravolta, c’è la volontà di trasmettere  attraverso il dipinto le sensazioni provate dall’artista, Monet vuole cogliere l’impressione di un attimo.

etretat%201_8_JPG_2008128195817_etretat%201_8in questa immagine spettacolare il paese è abbracciato dalle due falesie

10457407236_db21cea876_b                                        la falaise d’Amont è raggiungibile in macchina

Etretat 36 w                                           e sulla sommità la romantica chiesetta di Notre Dame

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026 Etretat - Chapelle Notre Dame de la Garde

 

 

 

 

 

 

falaise-d-etretatda qui si può ammirare l’altro versante della costa, l’orizzonte spazia nell’azzurro e ci si sente trasportare altrove in un dialogo senza confini col silenzio e con la natura

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e di nuovo le immagini tornano a sovrapporsi con le opere di Monet

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l’uso di colori giustapposti caldi e freddi rende  l’immagine in modo altamente suggestivo

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la falaise d’Aval è raggiungibile con una lunga  scalinata che parte dalla passeggiata a mare.Il percorso è lungo e faticoso ma la stanchezza verrà compensata da scenari irripetibili.Le piccole spiagge possono raggiungersi solo in orari ben precisi, quando la marea si ritira

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dall’alto si avrà una perfetta visione del celebre arco La Manneporte, descritto da Guy De Maupassant ( uno degli autori francesi che più amo ) come un elefante che beve in mare.

Gustave Courbet, Beach in Normandy, French, 1819 - 1877, c. 1872/1875, oil on canvas, Chester Dale Collection

fra i molti artisti che soggiornarono ed immortalarono le falesie anche Gustave Courbet: questa una sua apprezzabilissima visione

 

falesie-etretat-normandia-586x439                                    è evidente come i colori si differenziano nella varie ore della giornata

Francia L'arco naturale Porte d'Aval e l'Aiguille nella scogliera di Etretat

non si vorrebbe più distaccarsi da questo scenario ( forse anche perchè sono stata favorita da una giornata limpidissima con un cielo quasi di cristallo dove sembravano infrangersi i suoni…ed ecco tornare la mia più  grande, forse sensazione qui provata Il Silenzio )

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la notte si colma di maggiori suggestioni, mi sento persa nello spazio-tempo

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le ultime immagini sono dedicate ai dipinti di Monet, è per lui ( da me amatissimo) che ho raggiunto questi luoghi, e devo ringraziarlo per avermi permesso di conoscerli, prima ero passata in Normandia solo per recarmi a Le Mont-Saint_Michel e non potevo capire che cosa mi ero persa

etretatma non ho finito né con la regione, tantomeno con Claude Monet, nel prossimo post saranno ancora i luoghi da lui immortalati in cui c’incontreremo

a presto dunque

Ventisqueras

 

 

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