c’era una volta un Re…cominciano quasi sempre così le fiabe…ma stavolta no:
c’era una volta un pezzo di legno.
Conoscere Pinocchio e la sua terra, la Toscana di cui offre e conserva tutta la spigliata arguzia vuol dire visitare Collodi e risvegliarsi nel paese dei balocchi.
Benvenuti dove c’erano una volta:
un bambino che diventò uno scrittore, un castello che diventò una villa, una boscaglia che diventò un giardino, un pezzo di legno che diventò un bambino e un libro che aprendosi diventò un parco giochi per grandi e piccini..
Collodi è un piccolissimo paese dove le minuscole case scendono rotolando come una cascatella giù da una verdissima collina
Villa Garzoni, detta anche la villa delle cento finestre, sorge sulle rovine dell’antico Castello medievale e sembra sorreggere l’intero borgo.
a questo paese, che è già di per sé una fiaba, si ispirò
il Collodi che qui ha abitato da bambino. ( Carlo Lorenzini Firenze, 24 novembre 1826 – Firenze, 26 ottobre 1890 ) Scrittore un po’ sfaticato, fece penare il suo editore per pubblicare a puntate sul suo giornale appunto Le avventure di Pinocchio
nacque così la fantastica storia che aveva come protagonisti Geppetto, il burattino Pinocchio e i mille indimenticabili personaggi in rappresentanza delle categorie più svariate proprie dell’umanità, per questo oltre che essere una fiaba è un libro in cui ognuno di noi si può riconoscere, e, soprattutto apprenderne la giusta morale
L’antico Borgo la cui esistenza è stata attestata a partire dalla fine del XII secolo, ha una origine simile a quella di molti altri borghi medievali, per motivi prevalentemente militari la popolazione fu costretta a salire sulla collina per meglio difendersi da eventuali attacchi di nemici
La storia di Collodi segnata dalle vicende svoltesi intorno alla famiglia fiorentina Garzoni, appartenente alla fazione dei Ghibellini
per questo ebbe sempre come nemica la Guelfa Firenze.
Nel momento in cui (1339) Firenze ebbe consolidato il suo potere su tutta la Valdinievole, la famiglia Garzoni fu costretta ad emigrare nelle terre di Lucca .
Per tutto il secolo XIV Collodi ebbe una vita intensa, partecipò dalla parte dei Ghibellini, alle battaglie di Montecatini (1315), di Altopascio (1325), al fallito tentativo di riprendere Pescia, e alle disastrose vicende della guerra fra Pisa e Firenze
La canzone di Pinocchio
chi non conosce ” Le avventure di Pinocchio”? è uno dei libri più tradotti al mondo, e da cui sono tratti bellissimi film
questo di Comencini fatto per la RAI è quello che amo di più, diciamo che è Poesia dal primo all’ultimo fotogramma
Ora Collodi è divenuto ancora di più un paese di fiaba, al suo ingresso una grande statua del burattino ci introduce nel giardino di Pinocchio. Inaugurato nel 1956, non è un consueto parco di divertimenti: è la preziosa creazione collettiva di artisti ed architetti dalla grande personalità. Il suo percorso nasce dalle suggestioni e dagli episodi delle avventure, l’ andamento è tortuoso, la folta vegetazione fa sì che ogni tappa giunga sorprendente e inaspettata, le piante stesse contribuiscono a creare l’atmosfera e le situazioni del racconto.
ecco i carabinieri che lo arrestano per aver rubato pane e formaggio ad un pescatore, ma lui, poverino che dal desiderio di Geppetto di avere una compagnia nella sua grande solitudine nato da un pezzo di legno scolpito grossolanamente dal vecchio falegname, che cosa poteva saperne delle leggi umane? improvvisamente è padrone di un corpo con tutte le sue esigenze primarie, e ne è teneramente rappresentata l’ingenua purezza dell’infanzia ancora incorrotta dal mondo degli adulti e che si esprime in tutta libertà.
ed ecco spuntare il gatto e la volpe i malandrini sempre pronti a beffarsi dell’ingenuità altrui
un orribile serpente con la pelle verde, gli occhi di fuoco e la coda appuntita… immaginare la paura del povero burattino
il funerale di Pinocchio creduto morto ma salvato dalla fatina dai capelli turchini
ora si entra nella grande bocca della Balena. Il grande pesce, recante le decorazioni di Augusto Piccoli è un terrificante simbolo dell’ignoto e insieme il luogo dell’inaspettato bene: all’interno della pancia, immobile e rassegnato, appare Geppetto. Ma arriva Pinocchio a salvarlo e finalmente padre e figlio si ritrovano nell’amore
e qui i ricordi di bambina si deformano, si affastellano e compare mangiafuoco così spaventoso…
il viaggio con Lucignolo nel paese dei balocchi….
ma infine c’è sempre “Lei” la Fatina dai capelli turchini che in ogni situazione riesce con la sua dolcezza e amore a riportare sempre la gioia
la mia fatina era la nonna, che mi raccontava sempre fiabe, la mia preferita era proprio Le avventure di Pinocchio, brontolava un po’ dicendo che era la più lunga ma finiva sempre con l’accontentarmi… tanto sapeva che da lì a poco mi sarei addormentata
a lei che dedico questo post, a quei bellissimi ricordi che porto sempre con me come uno dei doni più grandi che la vita mi ha riserbato
La canzone di Geppetto
Tre stelle
Tre stelle e un campanile
in mezzo ai pini
tre stelle e il mio cuore s’è abbandonato
Tre lacrime di corallo e tre frecce
il duro arco del ricordo ha scagliato
Tre stelle,
due più’ grandi
e una piccina…
Nel buio la finestra spalancata
l’acuto profumo dei gelsomini in alto sale
così forte che sembra quasi far rumore.
Tre stelle,
due più’ grandi
e una piccina…
Dal pantano gracida una rana
da lontano lo scrosciare d’una fontana
la voce della nonna che mi chiama
mi sembra di
poter tornar bambina
il sonno lentamente sta scendendo
la porta lieve dei sogni s’è spalancata
ma io vorrei restare così per sempre a guardare
tre stelle
e un campanile in mezzo ai pini
per mai poter dimenticare.
la mia idea parlando di Pinocchio era di giocare con il burattino irriverente e pazzerello invece ne è uscita una storia di ricordi della mia infanzia felicissima che a volte temo si stia prolungando molto oltre il dovuto…he he