tra verdi cuscini d’erba, sfiorato dall’acque azzurre del piccolo lago Slotso a Hillerod -30 km da Copenhagem- edificato su tre isolette è il castello in stile rinascimentale olandese diFrederiksborg
visto da un’altra angolazione brilla il rame dei tetti e il verde dei pinnacoli svettanti-tripudio di guglie e torri- in splendido contrasto col rosso dei mattoni e l’inserimento di elementi in arenaria grigia
Nel 1560 Federico II acquistò il maniero di Hillerod, costruito sull’isola più settentrionale, lo ingrandì e lo battezzò con il suo nome, Frederiksborg, in seguito tra il 1599 e il 1622 fu abbellito ed ampliato da Cristiano IV che con questa opera volle magnificare la potenza del suo regno ( riuscendoci alla perfezione) e fu adibito a residenza reale per 100 anni,
la spettacolare sequenza del castello e dei giardini contemplati dall’alto ne confermano tutta la sua magnificenza e superba bellezza, con un colpo d’occhio davvero eclatante ( le immagini prese dall’alto non sono mie)
ma scendiamo nei particolari e osserviamolo più da vicino: dei molti castelli visitati fino ad oggi questo è quello di cui ho il ricordo più compiutamente fiabesco
a seguito di un grande incendio il castello subì danni importanti alla struttura e fu ricostruito quasi completamente nel 1859, forse per questo che intorno a questo castello non esistono leggende o non aleggiano fantasmi, saranno tutti finiti nel rogo…peccato
un grande aiuto economico per la ricostruzione lo dette J.C.Jacobsen proprietario del più grande birrificio danese la Carlsberg
ci facciamo un bel giro intorno al castello
così da poter osservare insieme alle statue monumentali
più da vicino i particolari delle costruzioni e le loro differenze di stile
che hanno contraddistinto le varie epoche in cui sono stati edificati
questo leone sembra molto infuriato e con la poderosa zampa sembra rudemente invitare un nemico invisibile a non toccare la sua preda ( posa l’osso si direbbe in Toscana, ha ha)le torrette rotonde di cui ne vediamo una nello sfondo
e qui in primo piano, contraddistinguono l’ala cosiddetta della Principessa, con scale a chiocciola che conducono al piano superiore
ora attraversando la magnifica porta di ferro con inserti d’oro
si entra all’interno della corte al centro della quale si erge la fontana di Nettuno
durante l’occupazione di Frederiksborg da parte degli svedesi nel 1659
fu privata delle sue statue in bronzo, realizzate da Adriaen de Vries(1623)
una serie di riproduzioni ha preso il loro posto nel 1888
il ponte con il quale si accede all’interno è stato costruito a forma di “esse “per poter collegare alcuni edifici costruiti sull’isoletta più lontana, erano riservati alle cene che si svolgevano alla fine delle giornate di caccia che si tenevano nelle foreste dei dintorni, ricchissime di selvaggina
esso conduce all’imponente torre della prigione (Fangetàrnet) che precede la grandioso ala del castello di Cristiano IV.
Oltre la fontana, uno splendido cancello sormontato da un frontone scolpito segna l’ingresso nella corte interna,
Frederiksborg
Altera corona di pietra
t’elevi al centro d’acque chiuse
guglie ardite e severe torri
scolpite nel sogno sommerso
sempre ridestato
dal profondo
del lago.
Nella tua fiera bellezza
ardi
negli immensi camini
visioni d’occhi di pergamena
per sempre chiusi
arrotolati
nell’oblio
che ogni vita
cancella.
Ventisqueras
ed ora salutiamo il primo post con una immagine controluce
della fontana del Nettuno
a volte mi piace paragonare i luoghi che visito a qualche fiore, Frederiksborg lo ravviso ad una grande rosa gialla nel pieno della fioritura
Copenhagen-Andersen un binomio inscindibile, e per chi, come me sempre con la testa nelle nuvole nelle fiabe un po’ ci vive… quali città eleggere come regine delle fiabe? Bruges a Natale e Copenhagen a capodanno lapalissiano! 🙂
e regno delle favole per grandi e piccini è senz’altro il Tivoli che si presenta da subito con un ingresso altamente scenografico
dopo Disneyland-Paris è il giardino-parco tematico più visitato in Europa, fondato nel 1879 da allora si sono aggiunte sempre nuove attrazioni spettacolari accogliendo ogni anno milioni e milioni di visitatori, periodo natalizio o riapertura secondo come si presenta la stagione intorno alla Pasqua è sempre un tripudio di colori
ovviamente con l’occasione delle festività natalizie quando alle miriadi di scintillanti colori si aggiunge il fascino dei fuochi d’artificio lo spettacolo è veramente mozzafiato!
ogni tipo di divertimento ed attrazione accompagnato da una marea di luci che cambiano colore ed anche forma come quelle del laghetto davanti al palazzo orientaleggiante che io ho chiamato delle” mille e una notte”
ese vuoi puoi diventare chiunque ed andare ovunque…un passo e anche la Cina con le sue pagode è ai tuoi piedi. All’interno del Tivoli c’è il più grande mercatino di Natale di tutta la Scandinavia, e l’atmosfera è da sogno! pare siano più di due milioni le luci usate per abbellire il parco, basta guardare la cascata del grande salice vicino al lago per capirne le dimensioni
ci spintoniamo per le direzioni da prendere: dai andiamo da questa parte, no forse meglio di là…ma credete ogni direzione è poi quella giusta
all’esterno del parco continua l’atmosfera fiabesca ed allora andiamo al porto dalla “Sirenetta” (Den lille Havfrue ) durante il giorno la sua visione è deludente, minuscola e stagliata contro il porto industriale, specialmente la prima volta che l’ho vista mi sono detta ” ma poverina, ti stanno mettendo ancora in punizione!”
il piccolo monumento in bronzo è dedicato a quella che è la più conosciuta e forse anche la più bella fiaba di Andersen, la dolce sirena che si sacrifica per amore del suo principe forse è meno triste avvolta da tutte queste luci
Nelle città scandinave dove la notte è sempre molto lunga, (man mano che si sale a nord, sempre di più! ) il buio e l’inverno sembrano accrescerne il fascino, l’atmosfera è sempre festosa e la città viene addobbata con gusto e sobrietà cosa che non guasta mai. Si comincia ad augurarsi Glaedelig Jul (buon Natale ) sino dalle prime settimane di novembre, ma per la popolazione il Natale comincia il 7 novembre inizio del mitico giorno “J” data in cui le birrerie aprono alle birre Juleberg, l’argomento birra è una cosa pazzesca e per i non danesi non troppo facile da capirsi!
lungo la banchina del porto non manca mai qualche nave da crociera o traghetto parato a festa, qui in un giorno d’estate ho assistito ad un indimenticabile raduno di velieri in cui la nostra Amerigo Vespucci era indiscutibilmente quello più bello, ammirato e visitato
nelle strade notturne il gelo colma di ghiaccio le strade e i venditori di caldarroste fanno affari d’oro
il dolce tradizionale delle feste danesi però è una pagnottella di mandorle ricoperta di zucchero, di cannella, noci e ciliege, qui il freddo fa fare incetta di alcool e zuccheri!
intorno alle prime settimane di novembre ( come si è detto ) le bancarelle natalizie aprono e sono subito prese d’assalto, invase dalla gente che passeggiando si sofferma a bere bevande calde o a sgranocchiare qualche dolcetto. Incredibile la varietà dei prodotti tutti in vendita con prezzi molto salati!
oltre la birra, è il vin brulè glogg, servito caldo sopra un misto di miele, mandorle e uvetta. ad attrarre visitatori e turisti. Molto legati a leggende di Elfi e folletti della mitologia norrena con loro si celebra la tradizione, simboleggiano le forze della natura e dei suoi fenomeni climatici, vengono rappresentati con un berretto rosso appuntito,
simpatici e birbanti alla vigilia di Natale si lascia per loro fuori dalla finestra un piatto di riso o di budino, se capitasse che l’elfo Nisse si trovasse da quelle parti potrebbe approfittarne e grato lasciare in pace gli abitanti della casa evitando far loro brutti scherzetti
quando le luci della notte si spengono si accendono i colori del giorno, Copenhagen è la città della Scandinavia che conosco meglio, è sempre stata il punto di partenza per i miei viaggi nel Grande Nord, questa volta è stata il mio punto d’arrivo!
una volta o l’altra mi deciderò a descriverla meglio per ora vi mostro la sua veste festosa limitandomi a delinearne solo pochi aspetti, quelli, appunto che mi ricollegano alle festività natalizie e del capodanno
Nyhavn ( letteralmente Porto nuovo), ha le sue origini nel seicento, i due lati del canale possono venire considerati come il bar all’aperto più lungo e frequentato dell’intera Scandinavia
ristoranti, negozi cioccolaterie, caffetterie quasi non bastano a contenere ogni giorno la massa di gente che si da appuntamento nella parte più caratteristica della città, eppure quasi incredibile a dirsi la zona continua ad essere tranquilla!
Oggi viene chiamata anche waterfront all’inglese, parola forse più appropriata per descrivere questo luogo di una città che diventa sempre più cosmopolita
Lascia il tuo ricordo risplendere in una goccia d’acqua
dell’immenso mare
( io sarò sempre qui ad aspettare)
si farà sole a rischiarare la mia malinconia,
da lontano vedo vele bianche passare
ma la tua mai la vedrò ritornare.
Ventisqueras
beh, lo so sono in ritardo per gli auguri di Buon 2016 ma l’anno è ancora molto giovane e quindi spero andrà bene lo stesso!Ringrazio coloro che così gentilmente sono passati da qui, con gli auguri, ho trovato il PC di nuovo in forma passarò quanto prima a salutarvi nelle vostre case.
Che cosa ci porterà questo anno nuovo? è il sentimento che ci costringe alla SPERANZA, ma voglio iniziare il 2016 con le rime di un autore che mi è molto caro, in poche parafrasi per chi ha orecchi da intendere spiega molte cose
Amo i fiori, non li cerco.
se ci sono Bene, ma procurarsi gioie implica
lo sforzo del cercare.
La vita sia come il sole, che è dato,
e non strappiamo fiori che, raccolti,
non sono nostri, ma morti.
Fernando Pessoa
Prima di chiudere il post, però, una cartolina di Natale da Bruges, dove NON
ho trovato la neve, questo mi darà la scusante per tornare ancora su a cercarla?