Come ogni giorno qui il sole sorge sempre dal mare, Ponza, al centro di questo incantevole arcipelago s’infuoca , nella sua tipica forma a mezzaluna ha a nord est l’isolotto di Gavi, posto sulla testa come un cappello
nel post precedente ho accennato alle origini antichissime della colonizzazione dell’isola di Ponza e del suo arcipelago, nel medioevo fu un fiorente centro religioso e commerciale, nell’isola di Palmarola morì addirittura un papa: Silverio che è tuttora patrono del comune di Ponza,
Grazie all’opera dei monaci benedettini fu eretta l’abbazia di Santa Maria, ma ben presto queste opere vennero vanificate durante le feroci razzie dei pirati saraceni.
Nel 1542 re Carlo V di Spagna concesse l’isola a Pier Luigi Farnese dei Duchi di Parma( che ne erediteranno il titolo ), perché fosse difesa dagli attacchi dei pirati che fino ad allora non erano mai cessati, dopo che nel 1534 Kahir-ad-Din ( detto anche il pirata Barbarossa)ebbe messo a ferro e fuoco l’isola,
nel 1552 una nuova incursione del pirata Dragut portò morte e distruzione a Ponza. Dopo un breve periodo di presidio austriaco, Carlo III di Spagna Re di Napoli cedette l’intero arcipelago delle Ponziane al figlio il quale iniziò una intensa e proficua colonizzazione importando numerose famiglie da Ischia, i cui discendenti ne sono gli attuali abitanti.
Tra i principali obiettivi borbonici vi fu anche la difesa dagli attacchi corsari e nel 1757 una flotta di navi napoletane cui si erano unite anche navi maltesi e pontificie sconfissero presso l’isola di Palmarola un manipolo di navi turche e da allora la zona divenne sicura
.Nel 1813 Ponza fu raggiunta dalla spedizione di Carlo Pisacane: impadronitosi del vascello Cagliari che faceva spola fra il capoluogo sardo e Genova,
liberati i detenuti del carcere fra cui si contavano poche decine di patroti, i rimanenti ( nel totale di circa 300) erano delinquenti comuni che però si unirono a lui per la spedizione contro il regno delle Due Sicilie comportandosi da eroi, spedizione che poi fin tragicamente dopo lo sbarco di a Sapri.
Solo nel 1861 dopo la sconfitta del regno delle Due Sicilie da parte di Giuseppe Garibaldi Ponza e le Pontine furono annesse al Regno d’Italia. Nel 1928 il regime fascista destinò l’sola a luogo di confino per gli oppositori politici,
fra i quali si ricorda Sandro Pertini che poi diventerà uno fra i più amati presenti della Repubblica Italiana.
ogni roccia qui ha la sua storia, il suo nome, la sua leggenda, questa dalle grandi fenditure è Spaccapulpo, nome tanto duro quanto dolce e armonioso è il suo aspetto, vi si evince tutta la fantasia dei vocaboli marinari napoletani che qui hanno una notevole ascendenza, questo grande scoglio che si erge a Cala dello Schiavone e riproduce un perfetto arco naturale scavato nel tufo è uno dei molti monumenti naturali dell’isola
questa invece è quella che da molti viene considerata la più bella spiaggia al mondo,Chiaia di Luna ( come non amare questo che è anche il nome della mia Musa?) chi per anche una sola volta ha visto le bianche falesie riflesse nell’incanto azzurro può benissimo comprenderne il perché
famosi sono anche i faraglioni e la scogliera di Lucia Rosa,che prendono il nome da una tragedia d’amore veramente accaduta nel XIX secolo, Lucia una ragazza innamorata di un misero contadino e impedita nel suo amore si gettò da queste rocce suicidandosi, unendo per sempre il suo nome e la sua storia a questi luoghi meravigliosi
Pena fatta di te
Pena fatta di te si scioglie in lacrime d’azzurro
celando nubi tristi di pensieri che evaporando
salgono verso l’alto
In quel denso ( e denso e denso ) vortice di vento
s’alza un silenzio contorto
dolore straniero di chi ormai è solo ( e solo e solo)
aggrappato a una pena fatta di te che si scioglie
per sempre in lacrime d’azzurro
Ventisqueras
Il faro della Guardia
ci sono luoghi su questa nostra terra dove il confine con il cielo sembra farsi più lieve e sottile, dove si ha la netta percezione di essere più vicini al significato delle cose
uno di questi è senz’altro Il faro della Guardia con una lunghissima storia da raccontare nella quale forse le persone hanno a lungo sofferto e pregato in solitudine…immaginiamo le grandi tempeste e il fragore dei marosi nel buio della notte
tutt’ora appartenente alla Marina Militare Italiana e quindi perfettamente funzionante. è stato inserito tra i primi 6 beni italiani ( FAI ) di grande interesse storico e culturale che devono essere salvati e salvaguardati dal degrado e dall’abbandono
Il faro del delizioso porto detto anche della Dragonara, dove in estate si cullano molte barche dei vips in vacanza
è ben risaputo come gli antichi romani avessero il grande culto delle terme e quindi non potevano mancare su questa che era anche la loro isola delle vacanze
numerosi resti di ville romane si trovano sull’isola, un acquedotto di vasche , fra cui la grotta detta di Pilato
ci sarebbero ancora un’infinità di cose da farvi vedere e da raccontare, ma preferisco lasciarvi con negli occhi queste immagini che a malapena riescono a raccontare l’incanto di Ponza, promettendovi che tornerò in seguito a farvi visitare anche le altre isole dell’arcipelago Pontino, nei prossimi post, visto che si avvicina il Santo Natale avrò altro da dire ,
ancora mi scuso per il perdurare della mia assenza, spero prima o poi di potervi uno ad uno ringraziare ed abbracciare
smackkkkkkkkkkkkkkkkk
Ventisqueras