Fatemi aprire questo post con un sogno, io non ho visto Bruges sotto la neve, ma avrei tanto voluto vederla, mi sono innamorata di queste immagini ed ho sperato che qualche fatina ( sono certa che esistevano e abitavano proprio in quelle case) con un tocco di bacchetta magica avrebbe fatto cadere le neve in pieno agosto…macché!!!!!!!, mi sono dovuta accontentare di rubare qualche immagine…ma giudicate voi se non è un sogno anche senza neve!
Il canale Zwin
risalendo dalla Normandia e costeggiando il Mare del Nord, incantata da visioni bucoliche del “Plat Pays” di reminescene brelliane, eccomi giunta al paese delle favole,
La notte sui canali
Si stanca il giorno
in quel tremore di sole.
Monotonia piatta
sui canali che si vanno addormentando
dimenticano i colori.
Solitudine uniforme
s’ingrigia, sbadiglia lontano
il ronzare dei vivi.
Ventisqueras
Bruges ( o Brugge in fiammingo: come sapete il Belgio è bilingue) fu fondata dai Vichinghi nel IX secolo, il suo nome può essere derivato dalla parola in scandinavo antico Brygga che significa Porto, oppure posto di ormeggio.

Rozenhoedkaai,
La prosperità di Bruges molto probabilmente si deve ad una immane tempesta che in una notte del 1124 sconvolge la geografia della zona, la forza dell’acqua aprì un canale naturale lo Zwin che collegò direttamente la cittadina al Mare del Nord.
quell’evento straordinario la rese uno dei porti più importanti dell’Europa medioevale, un centro di commercio del celebre panno fiammingo, e una calamita di grande attrattiva per gli artisti.
Già nel XIV secolo la Bruges era divenuta il magazzino delle cittò della Lega Anseatica, paesi e città importanti come Firenze, Genova Venezia, avevano lì una loro ambasciata e italiani, tedeschi, scozzesi, francesi e spagnoli facevano di Bruges quasi una capitale d’Europa dove si sentivano parlare quasi tutte le lingue del mondo allora conosciuto, e vi si potevano acquistare i prodotti più esotici e svariati
nel medioevo i canali della città dovevano essere continuamente ampliati per consentire il passaggio delle grandi navi commerciali
costruita su isolette e canali viene anche definita “La Venezia del Nord” ma a differenza della città lagunare costruita su isolette nel mare Adriatico , Bruges si trova più in profondità nell’entroterra, nei secoli passati invece la costa era stata numerosamente sommersa dal mare del nord formando così una serie di fiumi e canali che l’avevano avvicinata al mare
ad ogni canale, ad ogni angolo una prospettiva nuova e sempre allettante
Ma la natura è strana ,quello che dona a volte poi se lo riprende, e la conseguenza del progressivo anche se lento insabbiamento del canale Zwin fu la perdita del porto nel XVI secolo, che se causò un declino dei commerci contribuì però a mantenere il centro storico della città immobile, quasi come se il tempo si fosse fermato, conservandola così ai posteri
la concorrenza del porto di Anversa, il declino della vendita del panno di lana portarono ad una crisi che non fu subito evidente.Si continuarono a costruire splendidi palazzi e chiese tardo-gotico.
Il centro storico
proprio nel centro storico di Bruges (dichiarata Patrimonio mondiale dall’Unesco ) si trova la Torre Civica, simbolo dell’indipendenza e della grandezza della città, nel XIII secolo i padri fondatori pianificarono la costruzione di questo maestoso Campanile civico, che aumentò più volte la sua altezza nei secoli
dalla cima della torre si può godere ( tempo permettendo e i 366 scalini da salire ha ha) una straordinaria vista dell’intera città che si estende fino al mare di Zeebrugge da qui le vedette cittadine avvistavano le navi che ritornavano da ogni parte del mondo cariche della mercanzia che faceva la ricchezza della città, allora si preparavano festeggiamenti e venivano accolte dallo squillo delle trombe e dal suono delle campane che sono 46 tutte in bronzo, hanno un carillon che si ripete ad ogni ora con un suono straordinario, si dice sia uno dei più belli al mondo … e in effetti ho potuto ascoltare una grande armonia!!!!
L’edificio del consiglio provinciale fu costruito in stile gotico nel 1890, vi stazionano sempre le caratteristiche carrozze che portano a spasso i turisti
adiacenti alla piazza lo straordinario complesso del (Grote Marcth ) vecchio mercato di Beffroi
queste case schiccherellate dall’architettura coloratissima e fantasiosa sono una delle maggiori attrattive turistiche
splendide da ammirare in ogni ora del giorno, ma devono essere superlative durante le festività natalizie quando ne vengono messi in risalto tutti i contorni dalle mille lucette colorate, penso e spero di poter tornare qui per quella data, vedrò la neve? chissà…
quando piove ( e qui, purtroppo piove spesso! ) sembra di galleggiare a mezzaria sopra un mare di luci colorate
la grande spettacolarità della piazza
è data soprattutto di questo mercato coperto, credo unico al mondo!
sogno ad occhi aperti è penetrare all’interno dei canali, divenire acqua e venire dissolti nei riflessi e nei colori come ninfe delle fonti o Aguane…(oh, ma queste ultime fanno parte delle leggende del Trentino ( !!!!!)
ascolto sogni silenziosi salire dai canali
nella notte
ed anche le origini dei ricordi ascolto
nella notte
aromi di sandalo speziato
sulla strada d’ombra dove abbandonai
il canto di un usignolo
e la mia cetra.
Ventisqueras