una palla di luce si alza dalle acque limpidissime e presto andrà a illuminare le scogliere multicolori, annunciando ancora un giorno di Bellezza sulla nostra bella e amata Patria
me ne andavo un mattino a spigolare, quando ho visto una barca in mezzo al mare…
era una barca che andava a vapore e portava la bandiera tricolore
così inizia la poesia di Luigi Mercantini ” La spigolatrice di Sapri”, idealizzata con questo monumento molto particolare che la rappresenta mentre osserva da uno scoglio lo sbarco nell’isola dei patrioti
” all’isola di Ponza si è fermata, è stata un poco poi si è ritornata/
s’è ritornata ed è venuta a terra, sceser con l’armi e a noi non fecer guerra
ma s’inchinaron per baciar la terra, ad uno ad uno li guardai nel viso, tutti avevano una lagrima e un sorriso
li disser ladri usciti dalle tane, ma non portaron via nemmeno un pane/ e li sentii mandare un solo grido: siam venuti a morir pel nostro lido
con gli occhi azzurri e coi capelli d’oro un giovin camminava innanzi a loro/ mi feci ardita e presol per la mano gli domandai: “Dove vai bel capitano?”/ Guardommi mi rispose ” O mia sorella, vado a morir per la mia Patria bella/Io mi sentii tremare tutto il core, ne potei dirgli ” V’aiuti il Signore/
eran trecento eran giovani e forti e sono morti.
Carlo Pisacane, duca di san Giovanni rivoluzionario e patriota sicilano ( Napoli 22 agosto 1818-Sanza 2 luglio 1857)di ideologia socialista, partecipò attivamente all’impresa della Repubblica Romana con Giuseppe Mazzini,Goffredo Mameli e Giuseppe Garibaldi, ma è passato alla storia soprattutto per il tentativo di rivolta che iniziò a Sapri e si concluse tragicamente nel sangue a Sanza
Ancora un grandissimo italiano il maestro Riccardo Muti,che al Teatro dell’Opera di Roma, all’insistenza per un bis del “Va Pensiero” dal Nabucco di Giuseppe Verdi, fa richiesta al pubblico di cantare assieme all’orchestra e al coro l’inno che fu ritenuto il vessillo della Resistenza durante il Risorgimento italiano, e con parole forti ed accorate fa il paragone dell’attuale situazione italiana richiamando il nostro grande popolo ai suoi veri ideali e a risorgere ancora contro i mali che lo affliggono, suscitando una grandissima commozione nel pubblico e fra gli stessi artisti lirici, fino alle lacrime.
l’osservatorio meterologico a Sapri, e sotto il palazzo comunale che a me ha ricordato la casa degli Addams, ha ha, da qualche parte mi aspettavo di veder saltar fuori Morticia!!!
I miei ricordi di bambina si legano molto all’immagine di questa Poesia studiata alle elementari, desideravo conoscere i luoghi dove era morto quel” bel capitano dagli occhi azzurri e dai capelli d’oro”, scoprendo così altri luoghi magici della nostra ineguagliabile Italia, nel fare la cronostoria sono partita da Sapri dove appunto mi sono recata per prima, ma la storia aveva avuto inizio a Ponza ecco la bellissima isola in avvicinamento dall’aereo, con le sue bianche scogliere di caolino e tufo nella costa frastagliata che parlano della sua origine vulcanica insieme con i numerosi crateri spenti
man mano che prende forma il cuore prende a battere più accelerato
spalancandomisi infine in tutta la sua smagliante bellezza
il suo nome deriverebbe dal greco antico Pòntos -Hçvroc o Pòntia, ossia mare
è la maggiore delle Pontine il cui arcipelago comprendono anche le isole di
Gavi, Zannone, Palmarola,Ventotene e Santo Stefano,
situate nel Mar Tirreno, Golfo di Gaeta è a 21 miglia nautiche da San Felice Circeo.
Popolata fino dal Neolitico fu colonizzata dai Greci ,nel 312 a.c.,
poi giunsero i romani
la destinarono a luogo di confino, ma anche di villeggiatura, non si può certo dire
che non avessero un grande talento per scoprire le meraviglie della natura
e goderne in pieno!
per la vastità dell’argomento il seguito al prossimo post,
lasciandovi un saluto nel tramonto
Suoni come aromi saliti dal nulla di un ricordo
Di parole senza senso s’è rivestito, pallido
questo tremore di stelle velato dal profumo d’incenso,
per un attimo ha dilaniato il ricordo.
Aromi di sandalo speziato sulla strada che fù d’ombra
dove nuda abbandonai la mia cetra.
Si tacque il canto percosso dai rossi arcobaleni della notte
mentre il soffio del mare fioriva silenzioso sulla pelle.
Ventisqueras