Quando ho scritto questo post sugli angeli non avrei mai potuto immaginare che avrei scritto in apertura questo tristissimo omaggio all’amica Christine -DADIRRIDREAMER- blogger australiana appassionata e grande fotografa con la quale avevo intrapreso da tempo una simpatica corrispondenza. Mancata improvvisamente fra le braccia del marito Stuart tenero compagno per 45 anni di vita, mancata all’affetto suo, della sua meravigliosa e felice famiglia e di questa grande famiglia mediatica cui illustrava con le sue straordinarie foto le immagini delle sue avventure e della sua vita. La foto che ho inserito sopra mi era stata da lei concessa per inserirla nel mio post Di pensieri quando la pioggia e la luna…e lei l’aveva descritta come la scala della luna, ora questa scala Cristina ( come io la chiamavo, italianizzando) l’ha percorsa volando in cielo come nuovo angelo lasciando tanto dolore in chi l’ha amata, ma anche il suo straordinario ricordo nei cuori.
uno dei fiori che più amava era senz’altro la ninfea di cui aveva uno stagno colmo nei pressi della sua casa nel Queesland e con questa immagine lieve e delicata come il suo animo la saluto
Ciao Cristina! con amore la tua amica Ven
[E’ un canto del giovedì che precede la Pasqua greco-ortodossa, e rappresenta il lamento della Vergine Maria alla vista di Gesù morto.]
O, mia dolce primavera!
Le donne che portavano profumi sparsero la tomba di fragranze, essendo arrivate molto presto la mattina. La tua purissima madre iniziò a piangere perché tu, Verbo, eri morto. E la giovane ragazza piangeva di calde lacrime, che la spezzavano di dentro:
“O, mia dolce primavera, mio dolcissimo figlio, dov’è tramontata la tua bellezza? Le generazioni a venire pregheranno con un inno il tuo funerale, mio Bellissimo.”
Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo”. Il sogno di Giacobbe (Gen 28,10-17), la scala misteriosa su cui salgono e scendono gli angeli del Signore, si realizza pienamente in Cristo quando viene “elevato” in croce. La croce diventa la scala che unisce il cielo alla terra mentre abbraccia l’intera umanità, il ponte, secondo l’immagine cara a santa Caterina da Siena, gettato dall’infuocato amore di Dio per raggiungere l’uomo.
Rintocchi di campana lenti
aleggiano sospesi in ogni angolo rugoso della notte
nell’aria raggelandosi
un’ anima va transitando,
dirottando dalla terra verso il cielo.
Nell’ammasso informe di stelle
un’ altra va giungendo
in galoppo sferzante di luce
il buio dietro le si richiude, stridendo.
Ricompatta un nulla desolato.
In quella separata barriera
abitata dalle angosce e dai dolori ormai è fuori.
Nei piccoli paesi un lugubre suono di campana a martello annuncia il distacco di un’anima dalla sua vita terrena, chi l’ascolta si ferma china il capo e rivolge una preghiera al suo Angelo Custode perché l’accompagni su in alto.
Dicono le leggende e la fede cristiana che ogni Angelo di Luce, domina per 5 giorni dell’anno. Perciò, basandosi sul tuo giorno di nascita, e utilizzando le tabelle degli studi angelicanti, si potrebbe conoscere il nome del tuo Angelo Custode Ciascun Angelo (da 1 a 71) occupa cinque gradi dell’arco dello zodiaco celeste.
Per facilitare i calcoli, visto che i gradi sono 360 ed i giorni 365 (cioè 72X5=360) si è fatta un’eccezione per l’Angelo 72. Questa creatura di nome Mumiah, domina durante un periodo di transizione tra i Pesci e l’Ariete, cioè tra l’oscurità della fine dell’inverno e la luce dell’Equinozio di primavera. Lui soltanto domina per 10 giorni.
Vi presento il “Mio”Angelo e quello di quanti come me, sono nati dal 21 gennaio al 19 febbraio
nel segno zodiacale dell’Acquario, Aria
Arcangelo Raziel
L’Angelo è il numero 62 Iahhel Coro degli Angeli Arcangeli dal 5° al 10° giorno dell’Acquario, Angelo Custode dei nati dal 26 gennaio al 30 gennaio, porta il dono del Sapere.
La morte ai polsi ( il sangue della strega )
Raccolti e tirati i capelli sulla nuca barba da poeta,
pancia gonfia di birra scura
sangue ai polsi a perdersi tutto il calore della vita
fumo di prima soffiato di rabbia strafottuta
contro il paravento di excinese seta
( era la pioggia d’ottobre che guaiva gocciolando dentro a un secchio,
dietro la porta chiusa )
Stretta la bocca a ringhiare sui denti, cadute le larghe spalle
a dondolarsi senza fiato era rimasto storto sul divano a buchi stinto e disperato
inutile crisalide a perdere, ormai di sangue svuotato
vuoto e niente più per sempre dichiarato.
A Piero
sono certa che anche l’amico Piero artista talentuoso e luminoso, perdutosi in un attimo di sconforto avrà avuto vicino il suo Angelo ad accompagnarlo incontro alla grande luce
il nome di ogni Angelo è formato da tre lettere ebraiche, più la terminazione IAH, AEL, IEL che sono nomi divini attribuiti a diverse schiere di angeli.
Secondo la tradizione, i nomi degli angeli che abitano le dimore dell’Oriente e dell’Occidente, terminano per <EL>, <IEL> e <IAEL>, mentre coloro che risiedono nelle dimore del Nord e del Sud terminano per <IAH> e <AEL>.
Il numero <72> è un numero simbolico: Secondo lo Zohar, la scala che Giacobbe vide in sogno, era formata da 72 gradini la cui sommità posta sui raggi del sole e della luna, si perdeva nelle dimore celesti
I 72 Angeli presiedono i 72 quinari del cielo, cioè le suddivisioni del cerchio zodiacale in settori di cinque gradi ciscuno (5×72=360).
Commiato da un amico
Giaci, sepolto nei boschi vuoti.
Il lontano uggiolare di un cane
si mischia al fruscio del vento
e al sommesso dire di un ruscello.
che mi spalanca il tuo perso sorriso-
passano gli anni e certi dolori ritornano improvvisi
una musica, un fruscio, una nube che si tramuta in angelo…ed il cuore sembra perdere i battiti…
Cenotafio
Tu riposi con me nella città vuota
eremo turrito dove si parte al mattino
suono di campana, in una rosa crescente di fuga
istintiva armonia vagante di luogo in luogo
tu riposi in me, nel volo dei canti
rispettando il dolore che separa le stelle
l’ oscuro del bosco attraversa una terrazza di eriche rosate
va e viene in chiaroscuri di perla
manca lo slancio del nutrimento
che trapela dalla nebbia morente
respirando lontananza, si deterge l’ultima ferita
in questo anfratto pallido dove le battaglie infuriano
tra le radici, a cogliere, la semenza e il frutto
*
lascio a questa straordinaria e simbolica figura del Guariento il compito di chiudere il mio secondo capitolo dedicato agli Angeli
Ventisqueras