La vita è ciò che facciamo di essa . I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo. Fernando Pessoa
Impavido sulla rotta del vento costruito sulle rovine di un avamposto romano, ingloba una torre del XVI secolo, A strapiombo sopra una roccia carsica sfida secoli e ricordi gloriosi è il Castello di Duino
un panorama incredibile lo ha fatto meta nei secoli di visitatori eccellenti, si dice abbia soggiornato qui anche padre Dante, certo avrebbe potuto ispirargli qualche canto del Paradiso :-)!
Piccoli ricordi di perla
Prendo note sulla punta delle dita
per stendere tra le finestre dei sottotetti
il bisbiglio delle stelle che gocciano di luce
è la melodia dei ricordi a battere tasti silenziosi
il vento passa sulle soglie addormentate
elemosinando piccole perle
dalla malinconia dei giorni asciutti
dietro la trasparenza dei vetri.
Ventisqueras
di proprietà da oltre 420 anni della famiglia Della Torre Valsassina ( in tedesco, visti i diversi rami della famiglia nello scorrere dei secoli :Thurn-Hofer und Taxis Valsassina )
la storia di questo potente casato è legata alla gestione dei servizi postali, esercitò questa attività in diversi stati europei per più di 350 anni
lo edificò nel 1380 Ugone da Duino, capitano di marina da Trieste, in sostituzione del Castelvecchio risalente al X secolo
i cui scenografici resti rendono più suggestivo l’insieme
incredibile spettacolo delle falesie ricadenti a mare con strie chiare contrastanti strati diversi di colore!
ma torniamo al castello e alla sua storia
furono qui ospitati artisti e letterati famosissimi fra cui Listz D’Annunzio,
Rilke, Twain, Strauss ( oltre al già ipotetico citato Dante ) …e scusate se è poco!
si sarà loro presentato in magnificenza l’ingresso al castello
ossequiati dalle grandi sculture classicheggianti
mentre Nettuno con il suo tridente da un balcone dominava il mare
al centro del cortile interno, inglobato nella costruzione, il torrione del XVI se
in questo magnifico castello, il Poeta e scrittore praghese Rainer Maria Rilke nel 1912 iniziò a scrivere la composizione Elegie duinesi, ospite della principessa Maria cui dedicò successivamente l’opera
Cerchi che si tendono sempre di più
ampi sopra le cose della mia vita.
Forse non chiuderò l’ultimo
ma voglio tentare.
Giro attorno a Dio, all’antica torre,
giro da millenni
e ancora non so se sono un falco, una tempesta
o un grande canto
Rainer Maria Rilke
all’interno si trova anche una delle suggestioni geniali dell’architetto Palladio
.questa scalinata incredibile roteante nel rosso
e il pianoforte che udì suonare Listz forse il suo ” sogno d’amore”
ogni castello che si rispetti DEVE avere la sua leggenda o il suo fantasma,questo ha la leggenda della ” Dama bianca”, si narra che fu gettata dal marito( sospettoso di un suo tradimento…’naggia, sempre femminicidi! )dalle mura del castello, ma un angelo la sostenne e prima che sifracassasse sugli scogli la tramutò in roccia, ed è ancora là ai piedidel castello carezzata in eterno dalle onde
Il sentiero di Rilke
Partendo dall’abitato di Duino, attraversando sentieri scoscesi,
sopra falesie e terrazzamenti a gradoni abilmente coltivati con stupendi fiori che la illeggiadriscono ad ogni stagione
immersi nella una lussureggiante macchia mediterranea
rappresenta un grande richiamo per gli escursionisti, fino a raggiungere
l’ incantevole baia di Sistiana
dove si clonclude il sentiero fiorito
talvolta si fanno anche di questi incontri, lucertoloni che stanno
a crogiolarsi al sole, un po’ sospettosi in vero! i duinesi hanno
voluto dedicare al grande letterato amico della loro terra questo sentiero,
se in giornata ottimale,neanche si sente la stanchezza
per la lunga scarpinata!
se avete in programma un matriminio, si consiglia di dare un’occhita a quello che vi organizzeranno quassù ( certo si deve avere una specie di tesoretto per farlo, he he ma di sicuro sarà principesco:-).I proprietari forse per mitigare i grandi costi di gestione della proprietà ve ne organizzeranno uno da fiaba!
ma vogliamo farci mancare il solito stratosferico, oro rosso del tramonto? certo che no! e allora” daje cor rosso” come direbbero i romani!
Se non vi ho annoiato troppo, che sono stata lunghetta, alla prossima, ancora verso Est!