Il viaggio
Sotto l’azzurro fitto
del cielo qualche uccello di mare se ne va;
né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto:«più in là»
Eugenio Montale
posto sulle falesie a 70 metri sul livello del mare l’antichissimo insediamento incrocio di diverse culture Sistiana ( Sesljan in sloveno ) piccola frazione ( circa 2500 abitanti ) del comune di Duino-Aurisiana
veglia sulle spiagge di finissima sabbia, ora divenute con Grado centro di villeggiatura di eccellenza di questo tratto di costa che si sviluppa sulla direttrice nord-ovest/sud-est
Sistiana-Porto Piccolo, incantevole rifugio naturale per natanti
alto sulla falesia l’abitato di Sistiana, con la visione di Porto Piccolo progettato da LAND GROUP srl Milano tenendo conto e valorizzando al meglio l’ambiente e la vecchia cava di pietra
progetto modernissimo a struttura circolare ricorda un anfiteatro greco-romano o un alveare, architettonicamente interessante è vero, però ne resto molto perplessa, questa cementificazione mi sembra eccessiva anche se dettata da intenti lodevoli per lo sviluppo turistico e la conseguente agiatezza che ne deriva all’intera zona
.Abitata in epoca protostorica, secondo molti studiosi fu proprio questa località ad ospitare il primo insediamento latino nella provincia di Trieste, provenente da Aquileia era la popolazione autoctona degli Histri da cui deriva l’attuale denomizione della zona “Istria“
Durante la dominazione romana la località accoglieva i patrizi tergestini ( cioè legionari romani) che già allora avevano scelto Sistiana come luogo di villeggiatura, vi si trovano ancora i resti di una loro villa, probabilmente la baia era già stata utilizzata da popolazioni pre-romane alcuni secoli prima
impossibile non menzionare che nell’intera zona si possano degustare ottimi piatti a base di pesce, soprattutto, nei piccoli deliziosi ristoranti del tutto informali, come piacciono a me, con personale squisitamente gentile e semplice
e sovviene la sera
con piccoli passi colorati
un crepuscolo di azzurro e di rosa
sfuma pensieri e raccoglie
domande di stelle.
Ventisqueras
una musica in lontananza e i colori di perla rosata e di turchese illanguidiscono nel cielo della sera trasportando la mente a un lontano vissuto
il sentiero di Rilke non lo avevo percorso tutto il giorno prima partendo dal Castello di Duino e ho voluto ripeterlo a ritroso. La mattina di buonora le falesie rilucevano invitanti nel primo sole
e l’ncredibile passeggiata a snodarsi avvincente tra cielo e mare. Intanto che camminiamo finisco di raccontarvi la storia di Sistiana 😉 Nel Cinquecento furono contesi i confini tra i signori di Duino e il comune di Trieste, allora era conosciuta come Cessiana o Cisigliano
durante l’ottocento la zona era sotto il dominio austriaco (Venezia Giulia Asburgica ) fu dato impulso al turismo con la costruzione dei primi alberghi nella baia
e durante la prima guerra mondiale fu base della marina austroungarica a Trieste.Contemporaneamente era presente come combattente italiano anche il grande Poeta Gabriele D’Annunzio col grado di tenente dell’aviazione il Vate ospite nel castello di Duino
“La passione in tutto. Desidero le più lievi cose perdutamente, come le più grandi. Non ho mai tregua.”
una foto autografata da D’Annunzio durante la storica trasvolata su Vienna ideata dallo stesso e compiuta il9 agosto 1918, indomito e trascinatore fu eroe e idolo di una intera nazione, il biposto era un 11Ansaldo S.V.A. dell’87 Squadriglia Aereoplani
con il quale vennero lanciati migliaia di manifestini tricolori provocatori nel cielo di Vienna, esortanti alla resa e alla non belligeranza
nel corso della seconda guerra mondiale fu base di sommergibili della Kriegsmarine tedesca tuttora in alcuni bar del porto se ne conservano nome e ricordi
alla superba bellezza dei luoghi si sono sovrapposti pensieri inquietanti, che inquinano la serenità, meglio andare avanti reclamando l’aspra bellezza delle falesie
si alternano formazioni rocciose chiare a rocce scure anche di diversa conformazione morfologica, il lato di Sistiana è molto più selvaggio di quello fiorito del Castello di Duino,
ma ugualmente straordinario

i fiori qui sono tutti spontanei, a volte anche rari: un allium ochroleucum


di questa specie non conosco il nome, penso sia un ochideacea
….se qualcuno ne sa di più…
una tenera campanula ha trovato spazio nella roccia
e finalmente come una magica visione in uno sbuffo di foglie rosse appare in lontananza il castello di Duino, la meta è raggiunta è ora di tornare
è scesa la notte, e il rosso del tramonto lentamente colma di luci sempre più scure la riva del mare, con me saluta questo piccolo-grande angolo di paradiso
Ventisqueras