Lago di Carezza-Karersee-Bolzano- Le fiabe che vanno scomparendo-

Carissimi amici e lettori mi è occorso un piccolo incidente che mi costringerà ad avere un braccio immobilizzato almeno per un mese, sto scrivendo con un solo dito, con fatica e difficoltà ma considerato che dovrò restare a casa avrò modo di avere la vostra compagnia e questo mi farà molto piacere, purtroppo non potrò commentare ma vi lascerò un segno del mio passaggio per ringraziamento, un amichevole abbraccio

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incastonato come uno smeraldo dai riflessi iridescenti il Lago di Carezza è una delle mete più amate dai turisti che soggiornano in Trentino-AltoAdige

a pochi Km dalla mia abitazione a Campitello di Fassa si trova il delizioso paesino di Vigo di Fassa, da lì, curvando a destra inizia la salita per raggiungere il lago 

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incastrato fra le anse della strada stretta e tortuosa della Val D’Ega che porta al passo Costalunga ha come segno distintivo questa chiesetta dal campanile aguzzo che svetta fra gli abeti, incoronato dalle coreografiche cime delle Dolomiti fassane

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ad ogni stagione il suo fascino da piccolo cammeo lascia la mente spaziare lieta

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ogni scorcio una sorpresa

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raggiungere gli alpeggi in primavera durante la fioritura negli immensi prati di ranuncoli selvatici

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è un’esperienza indimenticabile!

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nel loro soffice mantello di neve i massicci del Latemar e del Catinaccio o Rosengarten ( di quest’ultimo ho parlato nel post L’enrosadira  https://ventisqueras.wordpress.com/2015/05/06/lenrosadira-dolomiti/ con la leggenda del Re Laurino e del suo giardino di rose) non hanno nulla da invidiare alle versioni estive e primaverili

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arrivati in cima al Passo Costalunga la strada scende velocemente e subito si trovano ( oltre a scenari bucolici!) i cartelli che indicano l’ingresso nella provincia autonoma di Bolzano, da buona italiana nazionalista quale io mi ritengo, leggere prima i nomi in tedesco e poi in italiano, beh, mi da  un certo fastidio!

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finalmente si arriva al lago  di Carezza! i suoi magici colori ci accolgono festosamente, non prima di avere a lungo sbuffato per trovare un buco di parcheggio visto la marea di gente che affolla questo luogo incantato in ogni stagione

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il piccolo lago alpino è situato nell’alta Val D’Ega  ad una altitudine di 1.534 m. nel comune di Nova Levante ( BZ) circondato da fitti boschi di abeti come un prezioso gioiello  è incastonato nel verde, sotto al massiccio del Latemar

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è nelle prime ore del mattino che si può godere appieno della sua bellezza, quando le cime frastagliate si specchiano vanitose nelle acque cristalline e limpidissime

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o quando in qualche rara e fortunata occasione il fenomeno dell'”enrosadira” contrasta con l’oscurarsi dei boschi

                                Tramonto sul Rosengaten

Deposto ai piedi stanchi dell’orizzonte

il fiore purpureo det tramonto è tutto in fiamme

il prato di velluto  e le acque scintillanti del lago

aveva prima baciato

senza dimenticare  il mio volto stupito

che di un istante di luce s’accese in un sorriso.

Ventisqueras

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la pura magia di una notte con una lontana luna piena

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ho avuto la possibilità di osservarlo da diverse angolature  e nelle quattro stagioni visto che se il mio soggiorno a Campitello si protrae per più di qualche giorno non mi dimentico mai di salire a salutarlo, quasi si trattasse di un vecchio amico.Il suo delicato nome “Carezza” si potrebbe pensarlo come una carezza per gli occhi, ma in realtù deriva dalle Caricacee  famiglia di piante dalle foglie larghe che un tempo ornavano le sue rive, e sarebbe la derivazione in italiano da questa parola dialettale

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In lingua ladina viene chiamato anche” Lec de arcoboàn” cioè lago dell’arcobaleno…come dar loro torto? Il lago non ha immissari visibili ed è alimentato da sorgenti sotterranee, la sua estensione e la sua profondità variano secondo le condizioni stagionali e meterologiche, il suo livello più alto è in primavera con lo scioglimento deile nevi

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ma gli ambientalisti sono molto preoccupati perché vedono il perimetro delle acque diminuire sempre di più nei periodi chiamiamoli di “secca”

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ed io concordo con la loro teoria, vedendo di anno in anno restringersi lo specchio d’acqua

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non è certo per incuria: le autorità competenti stanno prendendo ogni misura per proteggere questa meraviglia, mentre una volta si poteva scendere fino alle acque del lago ora una barriera lo protegge

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pur restando intatta la sua suggestione anche in questi periodi, si può certo pensare che la natura nel corso dei millenni crea e distrugge le sue opere, anche ricordando che quelle che ora sono le Dolomiti una volta erano isole di un lontanissimo( geologicamente) oceano

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vuoi che su un lago così bello e particolare non siano fiorite leggende? Impossibile! Ve ne racconto una rappresentata da questa statua in bronzo posta sulle sue rive e che ne segue i mutamenti climatici : quando l’acqua s’innalza molto scompare abbracciata dalla loro carezza

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Si racconta della bellissima ninfa Ondina che abitava le acque del lago,che  lo stregone del 

Latemar se ne fosse  innamorato pazzamente e più volte, inutilmente,  tentò di rapirla ( e te pareva? 🙂 ) era protetta dai gentili Elfi che abitavano i boschi di abeti,Un giorno, su suggerimento della ” Stria” ( strega) del Masaré fece comparire sopra il lago uno straordinario arcobaleno, il più bello che si fosse mai visto , per attrarre Ondina,

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ma quando lei uscì dalle acque incuriosita e si trovò davanti il brutto stregone ( ma insomma!non poteva  visto che era un grande Mago per un istante tramutarsi in Brad Pitt?! bisogna sempre suggerirgli tutto a questi Maghi mah!) subito si rituffò scomparendo nelle acque del lago

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il Mago, preso da un furore incontenibile prese l’arcobaleno e lo getto nel lago rompendolo in mille pezzi! e fu così che da quel giorno il lago di carezza si adornò di riflessi di tutti i colori.

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e la bella Ondina tutta nuda, incurante della neve, protetta dai suoi amici Elfi, tornava sulle rive a pettinarsi i lunghi capell- per fotografare la statua e scendere sulle rive del lago ci vuole un permessospeciale, queste immagini me le sono fatte prestare-

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forse non ci crederete, ma ogni volta che torno quassù ci lascio un pezzetto del mio cuore ( mi chiedo a questo punto, se l’avrò ormai lasciato tutto qui! ) per compensare mi porto sempre un piccolo ricordo, stavolta era un timido mazzolino di fiori…va bene, mi spiace, come diceva un Poeta, ogni fiore colto è un fiore morto…ma nell’immagine mai sfiorirà 🙂

Un saluto dal mio paradiso!Ventis

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