3 ) Ötzi la mummia del Similaun: il ritrovamento, la- storia-Ötzi the mummy of Similaun: the discovery, the-history

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ancora un nuovo giorno, un’alba che si schiude a illuminare il mistero

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il Similaun,la   montagna sacra da sempre per tanti motivi: il primo e più emblematico  risale ai vecchi tempi nelle tradizioni popolari riguarda proprio la sua forma piramidale

…e lì la mente vola al Purgatorio di Dante Aligheri

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“Noi divenimmo intanto ai piè del monte;
quindi trovammo la roccia si erta
che ‘ndarno vi sarien le gambe pronte…”

Il Purgatorio è visto così come una montagna, il luogo più vicino dell’esperienza umana e diretta dell’ uomo comune a differenza dell’ Inferno dove Dante rende impersonale l’uomo rispetto alle atroci sofferenze che vengono descritte e inflitte o alla elevazione sacrale delle figure del Paradiso. Il Purgatorio è il mondo in cui il sommo poeta anche lui pellegrino, diseredato e disperato è in cerca della purificazione per sentirsi più vicino a coloro che incontra e giungere assieme alla vetta della montagna… il paradiso terrestre , che è la vetta. il massimo del sublime e della perfezione interiore

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Io ritornai da la santissima onda
rifatto sì come piante novelle
rinovellare di novella fronda,
puro e disposto a salire a le stelle.”

Dal Paradiso di Dante

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la montagna che per millenni è stata la bara di ghiaccio di Otzi, col suo ritrovamento ha riavvicinato come un grande arco di luce la preistoria al mondo odierno, riuscendo per suo mezzo a carpirne alcuni segreti

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 I pianti dell’ombra

S’accompagna il tempo

-meretrice astratta-

ai pianti dell’ombra

mentre pare la luna

una fredda piuma

stesa nuda sul letto del vento

a vomitare silenzio

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quando ho dovuto scegliere un brano per accompagnare musicalmente questo post  ho pensato a qualcosa di coinvolgente ed epico…che cosa di meglio de ” La conquista del paradiso” del grande compositore greco Vangelis che già m aveva seguita nel ” De Profundis” ? ed eccola qua

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                                                 La mummia del Similaun può oggi essere considerata a tutti gli effetti la più famosa al mondo

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Ötzi è considerato il primo essere umano tatuato di cui si abbia conoscenza; sul suo corpo si trovano ben più di 50 tatuaggi; per questa ragione, è diventato molto famoso tra i tatuatori di tutto il mondo.La tecnica utilizzata nel calcolitico appare diversa da quella moderna: non venivano usati aghi, ma erano invece praticate delle piccole incisioni della pelle, poi ricoperte con carbone vegetale per ottenere l’immagine

Anche Brad Pitt si è fatto contagiare dalla Otzi-mania, e ne porta la figura stilizzata tatuata sul braccio.

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Il 19 settembre 1991 al piedi del ghiacciaio  (3213 m3tri s.l.d.m) fu ritrovato dai coniugi alpinisti tedeschi Erika ed Helmut Simon di Norimberga durante una escursione il  corpo mummificato di un essere umano maschio

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si pensò ad una morte  recente e furono fatte ricerche sulle persone scomparse in quei luoghi negli ultimi anni, e andò così purtroppo perduto qualche importante reperto.non essendo stata posta tutta l’attenzione che questa straordinaria scoperta avrebbe meritato

 

oetzi_-_l_uo__di_similaunla mummia fu trasportata in Austria ad Innisbruk, ma ne seguirono aspre controversie e dispute di confine ed infine dopo misurazioni centimetriche , per novanta metri risultò essere in territorio italiano e Otzi trovò definitivo ( per così dire) riposo

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nella città di Bolzano al Museo Archeologico dell’Alto Adige, conservata in una apposita struttura che ne mantiene le condizioni di conservamento pur permettendone l’osservazione.attraverso una finestra di circa 30-40 cm

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ogni parte del suo corpo e del suo corredo di vesti e di armi è stata millimetricamente studiata con i metodi scientifici più avanzati dai più importanti luminari specializzati di ogni parte del globo

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che ne hanno tratto importantissime nozioni sul modus vivendi di un’era tanto remota

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.Col corpo furono ritrovati oggetti personali di grande valore archeologico: un arco di tasso, una faretra, due frecce pronte ed altre in lavorazione, un coltello di selce , un’ascia in rame, esche ed acciarino, uno zaino per contenere tutto

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.Come spesso capita nei ritrovamenti considerati eccezionali furono considerate diverse ipotesi prima di una vera ricerca scientifica, Ci si chiedeva chi era, come era morto e vissuto, che cosa faceva sul luogo del ritrovamento.Recenti analisi hanno evidenziato la presenza di una punta di freccia di selce all’interno della spalla sinistra, penetrata in profondità vicino al cuore e quinti la morte non era stata naturale come in principio ipotizzato, ma venne quindi ucciso.La postura innaturale del corpo farebbe pensare a un tentativo di estrarre la freccia dalla schiena, altri elementi portano a credere che facesse parte di un gruppo scampato ad un agguato, poi che sia stato trasportato a spalla da un compagno fino al luogo della morte

Nel 2008 è stato inoltre accertato che da esami effettuati su campioni delle vesti e delle scarpe da scienziati dell’Università di Saarland, che sui peptidi delle proteine della mummia i peli ritrovati sono del tutto simili a quelli di animali allevati  attualmente viventi, quindi Otzi era stato un pastore e molto probabilmente aveva partecipato anche lui ad antichissime transumanze

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E sarebbe forse potuta mancare  la superstizione così detta “Maledizione di Tutankamon” ?( quella che farebbe fare una tragica morte a coloro che profanano antiche tombe.) Giudicate voi:L’alpinista tedesco Simon scopritore della mummia è morto durante una scalata precipitando in un crepaccio, stessa sorte è toccata all’operatore della TV austriaca Rainer Holtz che per primò filmò la mummia.Mentre sono morti in un incidente stradale Kurt Fritz, alpinista che aiutò a trasportare la mummia e Gunter Henn, medico legale che per primo la controllò.Kondrad Splinder, archeologo tedesco che per primo narrò la storia di Otzi in un famoso libro morì nel 2005 per una forma molto aggressiva di sclerosi multipla.Chiude la lista Tom Loy  archeologo molecolare ed anatomo-patologo statunitense che morì in circostanze  misteriose nella sua casa a Brisbane, in Australia.

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Ma non voglio chiudere il capitolo Otzi, già di per se abbastanza macabro con questa tragica sequenza dal sapore amaro, preferisco farlo con una serie di immagini della sua valle, dove posso immaginarlo pacifico pastore accudire le sue greggi nello splendore di quei luoghi incantati

.L’ultima immagine è quella del sogno : dal mare di nuvole che ormai ricopre l’uomo della preistoria emerge il “pazzo” della mountain-bike che si lancia a capofitto incontro al futuro della nostra epoca,

Piesse.

Sono stata un po’ lunghetta?…ma come si fa a raccontare tutto questo brevemente?

🙂

Ventisqueras

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2 ) Ötzi, la mummia del Similaun, la transumanza, la bara di ghiaccio-Ötzi, the mummy of Similaun, transhumance, the ice coffin

05022011385-736316 1168 ed ecco l’alba sulle montagne della Val Senales, le notte si schiara fino ad ingentilirsi nel rosa e la luna si sbianca osservando da lassù uno scenario che forse dalla sua lontananza percepisce come nulla fosse mutato da 5200 anni fa

 

Ascoltando salire l’alba da una notte di sogni silenziosi

 

Ascolto sogni silenziosi nella notte

salire rapidi dagli alberi

ascolto come fosse l’alba del mondo

in un suono rosso d’inconsapevole nebbia

ascolto le origini dei ricordi, di tutti i ricordi

ascolto passi di una neve disciolta,

di ghiaccio perforato dalla mente del tempo

e l’alba nuda, rosata

oscenamente distesa sui monti, ascolto

di sogni impalliditi con la luna

Ventisqueras

art03_rekonstruktioned ecco ricomparirmi a fianco il misterioso amico, che idealmente e silenziosamente mi sta accompagnando nei luoghi del suo ritrovamento

 

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era salito fino quassù lasciando dietro di se nelle valli l’autunno per incontrare le prime nevi, certo, la stagione era quella, un corredo di foglie e piccoli rami spezzati trovati lì accanto sta a confermarlo

03_39_are_f1_970_resize_526_394nessuno può sapere perché quel giorno fosse salito fin quassù, forse non era solo aveva gente del suo clan con se, forse erano saliti per cacciare, per fare provviste per l’inverno per le loro famiglie , sono stati ritrovati nel suo bagaglio gli strumenti per farlo, ma nessuno può saperlo

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Canto notturno di un pastore errante dell’Asia

Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
la vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
move la greggia oltre pel campo, e vede
greggi, fontane ed erbe;
poi stanco si riposa in su la sera:
altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
al pastor la sua vita,
la vostra vita a voi? dimmi: ove tende
questo vagar mio breve,
il tuo corso immortale?

                                   Giacomo Leopardi

a me piace immaginare che Otzi fosse un pacifico pastore e insieme agli altri compagni fosse salito all’Alpe  per la Transumanza

non perdetevi questo video A SCHERMO INTERO  è STRAORDINARIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !!!!!

mi ha profondamente commossa l’immagine del pastore che sopraffatto  dalla fatica si è lasciato cadere addormentato sul prato, al suo lato gli scarponi, ai piedi ruvidi calzini di lana…

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Già da millenni ogni anno, a metà giugno, le pecore attraversano il valico alpino per spostarsi da Senales e dal Sonnenberg di Silandro ai pascoli estivi dietro la Ötztal (Austria).
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Gli antichi sentieri restano segnati come cicatrici dal passaggio della lunga fila dei transumanti; su in alto il loro transitare rimane disegnato sul candido della neve.
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In certi tratti del cammino capita che tutto si stemperi nell’ incognita della nebbia, quando il paesaggio scompare nel grigio denso del respiro di chi fatica a procedere.E’ uno scenario unico e stupefacente, un ritorno alle origini e alla purezza della vita.
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La transumanza è una pratica antica che consiste nella conduzione stagionale di mandrie e greggi, da aree montane verso zone meno elevate e viceversa.

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Chi ha partecipato a questo spettacolo primitivo non lo dimenticherà mai. Il felice ritorno di oltre 3.700 pecore e 300 capre è accolto con grandi  festeggiamenti a valle , centinaia di turisti seguono a gruppi  questa emozionante migrazione essa è patrocinata dall’UNESCO DEFINITA PATRIMONIO NATURALE DELL’UMANITA’
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lentamente le greggi scendendo dai luoghi impervi  raggiungono le valli fiorite
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e i luoghi abitati
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 fino a raggiungere il lago, luogo di raduno e d’incontro
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 con i turisti per la grande festa per la fine della transumanza
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ed ora qualche immagine straordinaria dei bellissimi cani pastori tedeschi delle Alpi da sempre i migliori compagni di lavoro per gli uomini delle greggi
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finalmente mi sto incamminando al Similaun
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nel luogo esatto dove due coniugi alpinisti tedeschi videro emergere dal ghiaccio Otzi
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 qui è stata deposta una lapide a ricordothumb_5f5300ec50
 così, in questa esatta posizione Otzi rcomparve dal buio dei secoli
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 e questo è il suo ipotetico volto ricostruito….ma ne parlerò nel prossimo post di questo straordinario ritrovamento che ha illuminato di luce il vissuto dei nostri lontanissimi avi, a presto con Otzi, dunque.
Ventisqueras

1) Ötzi l’uomo del ghiaccio, i luoghi del ritrovamento: la Val Senales-Ötzi the ice man, find sites

wandern_schnalstal_suedtirol_fruehjahrChissà se 5200 anni fa, quando Ötzi o la mummia del Similaun  pastore o cacciatore che fosse, a primavera camminava libero sui grandi prati fioriti  della Val Senales    

                                                   ( queste foto ed altre che sono nel post con la scritta VAL SENALES mi sono state gentilmente fornite dall’Agenzia del Turismo locale; cliccate per ingrandirle che sono favolose )

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a pochi km di distanza da dove è avvenuto il suo ritrovamento,emergendo quasi intatto dal buio dei secoli nella sua bara di ghiaccio 

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certo le abitazioni preistoriche non saranno state così ricche di comfort come questi bellissimi masi centenari storici

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ma in un certo qual modo potevano non essere neppure tanto dissimili
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se si confrontano queste attuali abitazioni rurali
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con quelle ricostruite dagli archeologi nel villaggio dell’Archeoparco
                                                     
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La Val Senales si estende per pochi chilometri, dalle vigne in fiore all’ingresso della valle fino alle cime ghiacciate delle Alpi Venoste
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 qui si possono visitare le grandi caverne di ghiaccio
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Con il suo variegato e inconfondibile paesaggio naturale e culturale, è una delle valli più affascinanti delle Alpi.La popolazione è molto religiosa
con un culto particolare indirizzato alla Madonna: racconta una leggenda che alcuni pellegrini di ritorno dalla Terra Santa lasciassero per riconoscenza dell’ospitalità ricevuta a una famiglia locale la statua di una madonnina di soli pochi centimetri,
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 questa si dimostrò essere miracolosa e in suo onore fu edificato un grande santuario.

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L’incantevole miraggio del Santuario di Monte Santa Caterina ci parla dell’eterno, con il suo campanile aguzzo sembra toccare il cielo

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molto suggestivo  il panorama con la neve e per chi come me, è appassionato di sci, un preludio-invito alla nuova stagione in arrivo

o, se preferite un tipico Jodler tirolese, con immagini deliziose delle vallate italo-austriache

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non conoscevo la zona,  sono salita quassù curiosa di  vedere ( benché la Val Senales non sia poi molto distante dalla mia seconda casa di Campitello di Fassa non ero mai salita fin quassù) i luoghi dove fu   ritrovata la mummia di Otzi che ha destato in me una grandissima curiosità e interesse dopo la visita al  museo di Bolzano.  Innamorandomi (e come avrebbe potuto  essere altrimenti?) dei luoghi, della storia, delle tradizioni,della composta allegria che questa popolazione in apparenza ancora così distaccata dalla realtà che si vive all’esterno  trasmette a chi la viene a conoscere.

Questo splendore arroccato sopra un cocuzzolo è il castello di Schnalta

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 una cascata che forma il fiume Otzil da cui prende il nome la valle nel territorio austriaco Otzental che ha dato il nome anche alla mummia del Similaun , ma di questo ne parlerò più dettagliatamente nel prossimo post

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                                               non è difficile fare di questi incontri

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mentre l’autunno ricama con l’oro e col rosso giù nella valle

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e la fila dei monaci di pietra  del convento claustrale della Certosa di Karthaus im Schnaltal ( la Chiesa degli Angeli) incute una certa angoscia ed inquietudine con quelle sagome austere e misteriose

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prosaicamente ( considerata la fame e la stanchezza)  preferisco pensare alle delizie tirolesi che si troveranno sulla tavola dell’albergo  di Vernago affacciato sulle rive dell’ incantevole, omonimo lago

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il tramonto mi raggiunge colmando di dolcezza e malinconia il profilo dei monti, pensando all’alba del domani che mi porterà al Similaun

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idealmente preceduta da Otzi, così come è stato ipoteticamente  ricostruito  su basi scientifiche e dagli indumenti quasi perfettamente conservati che gli sono stati trovati vicini,( notare l’ingegnosità del mantello! ) ed esposto nel museo di Bolzano, in quello che doveva essere circa 5200 anni fa il suo ultimo viaggio fra le montagne, a domani dunque, felice notte.

Ventisqueras

Deserto di Atacama- Chile

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immagine storica dal satellite,  nel deserto di Atacama ( Chile ) che viene definito la zona più arida al mondo, è caduta una eccezionale  nevicata  che ha raggiunto in alcuni punti anche 80 centimetri

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Nel 2011 le copiose piogge invernali hanno fatto sbocciare intere distese di fiori colorati nel deserto di Atacama. Non succedeva dal 1989.
Non sappiamo se sia una buona notizia o un fenomeno dovuto ai cambiamenti climatici, certo che sono immagini stupefacentemente belle, notevole anche la varietà dei fiori, circa 200 specie

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Stuprando la forma di ogni finita sostanza

Gemono le radici dell’albero che muore

senza far rumore nel segreto della terra

quando è infinito l’attimo nel dirsi amore

contorcersi in solitudine quando più non ci appartiene

è la risposta occulta che secca il sangue nelle vene
in caduta libera nudo come il tempo dell’amore

è il vento che arruffa ragnatele di pensieri le fa cantare
le notti cento, mille notti, trascorse ingenue a sognare la luna
domani sarò la luna bianca

scesa in punta di piedi ad accennare un passo di danza

sulla neve australe del deserto di Atacama

pungendomi le dita per toccare le candele amorfe dei saguri

cancellare il rosso della sabbia
e ogni noi

sappilo di ogni noi

dirà l’infinito duttile al vento

che dalla Croce del Sud

continua in caduta libera d’argento

sull’aridità delle mani a fluire

sul torpore di rosa schiuso sui seni s’affanna

stuprando la forma di ogni finita sostanza.

Cile_DesertoDiAtacama_DiamondLagoon_shutterstock_59805064Il Deserto di Atacama è situato nel Cile settentrionale, nella regione di Antofagasta e la parte settentrionale della regione di Atacama
si trova tra la catena andina (Puna de Atacama) e la Cordigliera della Costa presso il Pacifico.
È caratterizzato da un clima desertico-oceanico e da una forte escursione termica, le cui temperature oscillano tra gli 0° notturni ed i 25°-30° diurni.

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Viene considerato il deserto più asciutto del mondo (tranne forse per le valli  di McMurdo in Antartide) ed è virtualmente sterile perché è protetto dall’umidità, da entrambi i lati, dalle montagne delle Ande e dalle montagne litoranee.

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qui l’incontro del deserto con le onde del Pacifico

La corrente di Humboldt,che circola nell’oceano Pacifico a largo delle coste occidentali del Cile e del Perù e scorre da sud a nord prodotta dai venti occidentali delle medie latitudini al suo avvicinarsi alle coste a ovest del Sud America, viene deviata in direzione equatoriale rinfrescando le coste della fascia tropicale

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questo fa sì che le temperature dell’acqua lungo la costa occidentale del Sudamerica siano mediamente inferiori di 7°-8° rispetto alla temperatura dell’acqua alla stessa latitudine nelle aree dell’Oceano Pacifico più lontane dalla costa

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provocando anche un abbassamento della temperatura dell’aria riducendo le precipitazioni e facendo sì che le aree costiere siano aride e desertiche.  raffredda l’aria rendendo  quasi impossibile la formazione di nuvole

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La sua piovosità media è di 0,08 mm annui. Inoltre, prima del 1971, in questo deserto la pioggia non era mai caduta in 400 anni. Il deserto di Atacama è vecchio 150 milioni di anni ed è 50 volte più arido della Death Valley della California.

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La parte più asciutta  è una zona denominata ‘la doppia ombra della pioggia’. Nel 2003 una squadra di ricercatori ha pubblicato un rapporto in Science Magazine intitolato “I terreni simil-marziani del deserto di Atacama”

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L’area è scarsamente popolata: le uniche presenze sono quelle degli indios Chandos e di bianchi, la maggior parte dei quali lavora nei giacimenti di nitrati e nei ricchi depositi di rame.
Dal nome della regione deriva quello del minerale tipico dei giacimenti di rame, l’atacamite
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il tramonto nel deserto è assolutamente unico, sembra di essere trasportati in una nuova dimensione senza tempo
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e poi bacini d’acqua salmastra Alto-Atacama-Nature-5san pedro to Salfa come cristalli dove si trastullano fenicotteri
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questa scultura che rappresenta una enorme mano che spunta dalla sabbia è raccapricciante, sembra che un gigante vi sia sepolto sotto, visto che una misteriosa popolazione documentata da reperti archeologici  indica
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che la zona di San Pedro de Atacama fu il centro di una  civilizzazione del Paleolitico che ha costruito fortificazioni sulla roccia delle ripide montagne che circondano la valle
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I  Chinchorro, un popolo di pescatori che abitava lungo le coste del Cile e del Perù, iniziarono a praticare la mummificazione nel 5.050 a.C., migliaia di anni prima degli egiziani.

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Preservate da uno dei climi più aridi della Terra, queste mummie nel deserto cileno conservano, dopo centinaia di anni, ancora la pelle, i capelli e gli abiti

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Disteso su un tappetino di vimini, un bambino con parrucca – o una perfetta riproduzione – testimonia la complessità dei rituali di mummificazione deiChinchorro . Invece di conservare la carne, il popolo del deserto usava una pasta di cenere e manganese per scolpire i corpi scarnificati, i cui organi interni venivano sostituiti con la terra.
121739814-1607fdeb-4436-45f2-bdfb-dfbfc5115973Un recinto di ossa di balena segna i confini di una tomba di famiglia composta da due adulti e due neonati. I Chinchorro, forse, mummificavano i loro morti come se volessero riprodurre la preservazione naturale dei corpi dei loro antenati
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un cielo eccezionalmente limpido ha fatto si che la comunità internazionale abbia  costruito qui nella zona di La Silla  una grande rete per l’osservazione e lo studio  astro-fisico del cielo
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i bellissimi  colori del tramonto danno alla cupola  del grande  telescopio danese da  1.54m,   un aspetto alieno
foto15     Ecco una straordinaria immagine della  galassia NGC 253,  in Sculptor, ripresa con un seeing di 0.5″. Una visione mozzafiato, le immagini che seguono sono tutte scattate dagli Osservatori Astronomici de La Silla
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la visione magica di Saturno con i suoi satelliti aureolanti
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       ed infine come saluto non poteva certo mancare la mia Musa  la luna che  con incredibili colori  veleggia nella notte del deserto di Atacama come un aquilone luminoso sopra un mare di nuvole
                            Ventisqueras
                                                                    HAWARDS
sto ricevendo molti premi Haward sempre stato mio specifico desiderio di non ritirarli, vuoi per ragioni personali o perché sarei imbarazzatissima di dover fare una scelta fra coloro per riconsegnarli a mia volta  perché per me SIETE TUTTI SPECIALI, ed anche perché il mio tempo da dedicare al bolg mi consente a malapena di preparare nuovi post di ringraziare e instaurare un  colloquio costruttivo e piacevole con coloro che mi commentano. Mi trovo però anche molto dispiaciuta di non dover evidenziare chi con tanta gentilezza ha pensato a me per la sua scelta, così ho deciso di inserire nei miei post il nome del premio e quello del blogger che me lo ha fatto avere, comincio dagli ultimi ricevuti
Il premio spagnolo DARDOS, riconosce “i valori personali, etici, culturali e letterari trasmessi attraverso la scrittura
il premio LIEBSTER AWARDO E  THE VERSATILE BLOGGERD AWARD
mi sono stati  conferiti dall’amico http:// antoniotomarchio.wordpress.com  , che ringrazio  con tutto il cuore anche perché dopo avergli rifiutato il primo è stato così incredibile da dedicarmi anche il secondo 🙂
ed ancora sempre il premio DARDOS
conferitomi dall’amica LIU’     http://strangethelost.wordpress.com a lei oltre al ringraziamento un bacione grosso grosso!!!

De profundis ( le mummie delle catacombe dei Cappuccini a Palermo)

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Esistono luoghi al mondo dove il mistero della vita e della morte sembrano stare in equilibrio, sospesi, uno di questi è senz’altro a Palermo Il Convento dei Cappuccini , nel quartiere Cuba, è annesso alla Chiesa di Santa Maria della Pace. Chiesa e convento risalgono al XVI secolo, benché edificati su strutture precedenti. Nel sotterraneo si trovano le famose Catacombe dei Cappuccini dove oltre ottomila mummie hanno la loro macabra esposizione,

                                                                …E MORTE

E Morte, atrocemente non si piegherà più
col suo dominio spurio sopra i tuoi occhi chiusi

è entrata in te dalle fessure aperte nelle tue ossa
che  le hanno ceduto.

per uscire con un sospiro assoluto dalla tua bocca immobile
come un taglio dritta e tesa. ora ti è asciutta e sconosciuta,
E Morte
col suo manto d’oscura bragia, danzò una danza di spasmi
sul tuo sorriso
ti prese per le gocce del tuo sangue
ti assorbì per gioco.

Una incerta crisalide involuta di te rimase
inabitata
presa ai piedi e al gomito da un lontano
rombare di stelle.

47111cerchiamo innanzi tutto di dare loro una motivazione storica, per comprendere meglio l’idea di morte che i siciliani, ed in questo caso i palermitani, atavicamente si tramandano, e per capire quale concetto i nobili e il clero panormiti avevano di se stessi e del loro destino.

Catacomba-dei-Cappuccini-Palermo-4Si percorre in discesa dei cunicoli spogli e squallidi che conducono ad una grande porta, da qui inizia il tour dell’orrore. Uomini, donne, frati, alti prelati, nobili, dottori, bambini e neonati, una serie innumerevole di mummie affollano le pareti del grande corridoio sotterraneo. In gran parte appese, qualche centinaio sdraiate in nicchie, altre in bare aperte,  Il primo fu Frate Silvestro da Gubbio nel 1599, dopo di lui una schiera di frati, ma presto chi contava in città, la gens publica, volle far parte di quel battaglione della morte.

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Per i Gattopardi desiderare quel tipo di sepoltura scaturisce unicamente dalla loro più accesa vanità, quella di allontanare dal corpo la corruzione della morte, di mantenere integre le care spoglie per ottenere una bellezza senza tempo ma nello stesso tempo vivere con i propri cari un rapporto “senza tempo”ConventoCappucciniPalermoCBook-BR

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I familiari andavano a visitare la mummia, le facevano circolo intorno come se si trattasse di un semplice ammalato o di una persona viva, si dedicavano a lui lo pettinavano, lo profumavano, si prendevano cura del vestiario. Insomma i vivi parlavano, il morto ascoltava , si dice che c’era addirittura chi pranzasse con loro, portando le pietanze da loro preferite.

Capuchin Catacombs of Palermo, Sicily, Italy Quello che più colpisce il visitatore è il metodo utilizzato dai frati per la conservazione dei cadaveri. I corpi venivano posti distesi o seduti sopra una grata fatta di tubi di terracotta, in una stanza chiamata non a caso: colatoio – era la fase iniziale del processo di imbalsamazione che serviva al corpo per perdere tutti i fluidi.

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Serrata ermeticamente la porta i defunti vi restavano per un periodo di circa otto mesi un anno, In seguito venivano trasportati sulla terrazza del convento dove prendevano aria e sole per una ventina di giorni. Ben secchi, venivano lavati e ripuliti con acqua ed aceto e li si rivestivano dei loro abiti miglioripalermo-cappuccini1A questo punto stava ai parenti decidere, in base alle possibilità economiche, se far conservare il defunto appeso, in una bara o in un loculo. In periodi di gravi epidemie, per la conservazione, si usava immergere i cadaveri in un bagno di arsenico o di latte di calce

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a questo punto si comincia a prendere dimestichezza anche con questo scenario degli orrori e ci si può permettere un tantino di scherzare…questa coppia di mummie sembra assorta in conversazione, e non ci si potrebbe stupire se a un tratto si mettessero a gesticolare…certo se riuscissimo a capire di cosa parlano, forse potremo anche venire a capo di molti misteri

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uno sceneggiatore  teatrale e scultore conosciuto a livello nazionale Inzerilli, è andato oltre i miei scherzosi pensieri, realizzando una serie di 18 mummie ispirate proprio a quelle delle catacombe palermitane, certo molto divertenti, anche se  al limite del paradosso

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ma certo quello che ti fa fare un tuffo al cuore è trovarti improvvisamente difronte al  volto di questa bambina, la più celebre e la più bella mummia al mondo, detta anche la bella addormentata, si tratta di Rosalia Lombardo, morta nel 1920 a soli due anni, di polmonite, 200px-Palermo_Rosalia_Lombardo

L’imbalsamazione, fortemente voluta dal padre affranto, fu curata dal professor Alfredo Salafia, lo stesso che imbalsamò Francesco Crispi.
Come si è scoperto solo nel 2009 grazie a studi compiuti sugli appunti di Salafia per l’operazione venne utilizzata una miscela composta da formalina, per uccidere i batteri, alcool, che unito alle condizioni micro-climatiche del luogo avrebbe contribuito alla mummificazione, glicerina per impedire l’eccessivo inaridimento, acido salicilico, che avrebbe impedito la crescita dei funghi e sali di zinco, che conferiscono rigidità, tutto questo sembrerebbe facile a ripetere, in realtà sono le dosi precise che mancano a vietarne il proseguo. La bambina appare intatta ,seppure solo per il volto e non per il resto del corpo, poiché l’imbalsamatore non poté completare l’opera a causa della sua improvvisa e prematura morte, quasi che la Signora in nero avesse voluto togliergli la facoltà quasi di ridicolizzarla.

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vuoi che in un simile ambientino non spuntassero leggende? eccone una: pare che di notte scendesse nelle Catacombe Padre Bernardo da Corleone, un santo Cappuccino morto nel ’600 e tutt’ora venerato, col preciso incarico di interrogare le mummie, su quanto avevano sentito dalla bocca dei vivi e per raccogliere preghiere e suppliche.( se fosse successo ai tempi nostri chissà quali lamentele avrebbe sentito il Santo Bernardo sui governanti, mafie e tasse!!!)

Ed ora, se avete letto e guardato il mio post nelle ore notturne e non riuscite a prendere sonno….via siate buoni, non dite che era meglio se restavo laggiù a fargli compagnia, tanto io mica sono paurosa, he he

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