Amici e lettori carissimi purtroppo se voglio guarire presto e bene devo limitare la mia presenza al pc, ma riesco ancora a fare qualcosina per ringraziarvi e salutarvi, ricordando i giorni pieni e spensierati dell’estate al nord.
Questo post lo dedico a tutti coloro che come me, per vari motivi si trovano in difficoltà
Ancora con la neve ? ebbene sì sono troppo innamorata di queste immagini ne ho una serie: tutte incantevoli, e spero presto di poterle realizzare personalmente!
Bruges un tempo era tutta ragguppata intorno al canale centrale, all’interno delle mura medioevali cittadine, queste case e i palazzi storici con i tetti a punta mi sembrano i castelli di carte che costruivamo da bambini
la fantasia e la grazie di queste costruzioni riesce sempre a stupirmi, sia che si trovino in qualche viuzza lastricata
o nell’intricato dedalo dei canali, trovarsi difronte a immagini senza tempo come queste è davvero emozionante
il sole del tramonto per omaggiarle adorna di un colore ocra veramente spettacolare
…uno spazio ha la notte, solenne
Ha uno spazio la notte, solenne
ed uno la solitudine, profondo
quando si squarciano le porte dell’azzurro
veli oscuri d’ombre scendono
e fanno ressa folle di fantasmi.
Sembra toccare, l’uomo nudo
quel punto abissale
del suo conscio sapere: nulla
di niente
Ventisqueras
La basilica del Sacro Sangue
la bellissima piazza di Burg si trova in uno degli insediamenti più antichi della città vi troneggia il Palazzo del Municipio lo Stadthuis ma il suo monumento più rappresentativo è
la basilica del Sacro Sangue (Heilig Bloed ) si può dire sia una doppia cappella trovandosi esse su due piani,costruita nel XII sec. fu elevata a rango di Basilica solo nel 1920. Fino dal medioevo era conosciuta e visitata da pellegrini di tutta Europa.
una fiala di cristallo di rocca: secondo una antichissima leggenda si dice che qui Giuseppe di Arimatea avessee deposto alcune gocce del sangue di Cristo
e che sarebbe stata portata a Bruges nel 1149 dal conte Thierry D’Alsace crociato, di ritorno da Gerusalemme, le crociate e la storia ancora una volta s’incontrano nell’antica città
in questa teca d’argento viene conservata la reliquia, durante la settimana è mostrata al pubblico ogni venerdì, nei giorni che vanno dal 3 al 17 maggio ogni giorno
al primo piano della chiesa dietro questa incantevole facciata riccamente decorata chiamata Steeghere, in stile tardo-gotico fa da paravento alla scala che conduce al primo piano qui si trova la cappella dove è conservato il Sacro Sangue le statue dorate rappresentano la “gilda” dei conti fiamminghi, Bruges fu una delle capitali del ducato di Borgogna
la fiala contenente il Sacro sangue non è mai stata aperta dal suo arrivo a Bruges, è quasi accertato che fu costruita in istambul, allora Costantinopoli, e si pensa essere stata creata per contenere profumo. Nessuno dei Vangeli ha mai menzionato che il sangue di Cristo fosse in qualche modo stato conservato, ma Giuseppe d’Arimatea ebbe una parte importante nell’evento della crocifissione e deposizione, ( si susseguirono nel medioevo leggende collegate alla Britannia e al sacro Graal) lui stesso avrebbe lavato il corpo del Messia e quindi potuto conservarne alcune gocce del suo sangue
l’adorazione dell reliquia è all’origine della fama internazionale della Processione del Sacro Sangue che si svolge ogni anno per le strade di Bruges dal 1291 nel giorno dell’Assunzione durante il mese di maggio. I cittadini vestiti in abiti storici mettono in scena episodi biblici e la rappresentazione dell’arrivo del conte di Fiandra che porta la reliquia in città.
si esce ancora per la città, ok..ma questo splendido scorcio dai canali è solo un espediente per non passare troppo velocemente dal sacro al profano visto che faremo peccati di gola ancdando al Museo del cioccolato, specialità per cui il Belgio ed in particolare Bruges sono famosi
al solo nominare la cioccolata ecco che mi si presenta una visione magica! la torta Sacher il mio dolce preferito, sì, servito con un ciuffetto di candida panna montata…mmmmhhh, golosa? golosissima ha ha
ma veniamo al museo di Bruges, si chiama Choco story,e vi si descrive la trasformazione e la preparazione dal cacao al cioccolato e la sua storia iniziata circa 4000 anni fa, le fave di cacao servivano addirittura come moneta di scambio fra la popolazione Atzeca e quella Maya, la fava del cacao come il mcaffè proviene dalle culture precolombiane dell’america latina
Hernan Cortez il famoso conquistadores spagnolo la importò in Europa rientrando dopo la conquista dei territori di quello che oggi è il Mexico nel 1519,
portando con se la ricetta del cioccolato caldo adattata ai gusti dei coloni della Nuova Spagna, ed anche gli utensili per prepararla.
in principio ci furono contrasti nel giudicarla, ma a seguito dell’inserimento nella corte di Francia da parte di Maria Teresa D’asburgo moglie di Luigi XIV, ben presto si espanse in tutte le corti d’Europa con grande successo

da allora si susseguirono lentamente nei secoli una serie di invenzioni che portarono il cioccolato fino alla perfezione dell’era attuale circa nel 1960…. lu
una delizia che ha percorso un cammino di circa 4000 anni per raggiungerci nel nostro mondo!
Altro museo per così dire ” strano” e mangereccio è quelle delle patatine fritte
Frietmuseum
propone una curiosa raccolta di opere d’arte tutte incentrate sul tema di questo tubero importato dal Perù dai primi colonizzatori del nuovo mondo di ritorno in Spagna il museo racconta come esso si sia trasformato in uno dei cibi più amati di tutte le tavole calde del mondo
posto in uno dei più antichi edifici di Bruges ( 1399 ), lo scorso anno ha registrato 70.000 visitatori ,la maggior parte dei quali si è anche fermato a mangiare-la Si dice siano nate nel 1700 in Belgio durante una carestia, per far durare di più le patate venivano tagliate a fettine sottili.
ma visto che nel cielo di Burges è spuntata la luna, questa luna vagabonda che mi segue ovunque vada,che dite gliela facciamo una serenata?
Canto alla luna di Bruges
Entrai nella notte nel giardino silenzioso della luna
( non c’ra nessuno)
la luna ( luna) lassù profumava
vestita di un abito giallo spuntava sopra al campanile
( che fai? mi chiese? )
Il mio sogno nudo avvolto nel lenzuolo bianco
mi spetta
( dove hai nascosto il tuo sogno? )
Nel silenzio del giardino,
su questa panchina di luna, vedi ? ci passo
la notte intera-
( lo so che di me sei prigioniera!)
Ombre lente come un canto si disfano
danzando
-mi arde fra le mani un rubino-
e il sogno che non mi fa dormire
mi farà morire?
Ventisqueras