Lago di Tovel ancora un’immagine spettacolare di quando le sue acque si coloravano di rosso, e a questa sua colorazione si deve la leggenda della Principessa Tresenga
figlia dell’ultimo re di Ragali era una fanciulla bellissima ed essendo in età da marito aveva molti pretendenti che la coprivano di attenzioni e di doni, ma uno di loro Re Lavinto più volte rifiutato dalla bella Tresenga era un uomo cattivo e violento e non voleva accettare il rifiuto, così minacciò di radere al suolo il regno di Ragali, se la Principessa non avesse accettato di diventare sua moglie. La coraggiosa fanciulla si mise alla testa dell’esercito del padre, lo scontro avvenne vicino alle sponde del lago di Tovel, ma fu sconfitta e uccisa con la spada dallo stesso Re Lavinto.
alla fine della battaglia il lago era rosso del sangue dei morti e che per questo in loro ricordo abbia continuato a colorarsi di rosso e a venire chiamato lago di sangue.Si dice anche che la bella principessa ogni notte si sieda sulle rive del lago a piangere la sorte della sua gente morta per difendere la libertà di Tresenga.Le leggende portano sempre una parte storica di verità, chissà ne corso dei secoli bui quale verità racchiude questa triste storia
nel terreno intorno al lago di Tovel specialmente lungo la sponda occidentale sono diffuse molte sorgenti perilacuali , le quali nonostante la scarsa portata sono come la punta di un iceberg nel grande flusso d’acqua che alimenta il lago dal fondo.
queste acque sorgive provengono dalla località Pozzol un’ampia depressione circa 1 km a monte dove il torrente Santa Maria Flavona si esaurisce scomparendo in un terreno particolarmente poroso
precipita piena di sole
l’acqua che sempre è uguale
e sempre si rinnova
cerca un letto di scintille d’oro
sulla scogliera di vetro
Ventis
dopo aver raccolto le acque in cascate spettacolari che si precipitano giù dai nevai delle montagne formando un habitat molto particolare in cui prolificano molte splendide specie vegetali anche fiorifere
una spettacolare fioritura dell’orchidea selvatica conosciuta comunemente come ” Scarpetta di Venere”
questo ciuffo di aquilegie azzurre era nei pressi del lago
mentre questa “nevicata di “soffioni” si pavoneggiava sopra un prato in quota
chissà se le api si stavano litigando il nettare di questa grossa margherita gialla, o se con le antennette vibranti si trasmettevano parole d’amore 🙂 -questa sarebbe l’ipotesi che prediligo-
ha il giglio una veste da re
nessuno la cuce,
nasce dalle radici della terra
il vento dolcemente la culla
contro il cielo si staglia
e di colore arancio brilla
Ventis
l’emozione unica dei prati di crocus sbocciati compatti sotto ai nevai a primavera distilla suoni armoniosi di violini lontani
Di bianco
in un colino di ultrasuoni
filtravo le ore dello spazio-tempo
sopra telai intessuti di fiori bianchi
di giorni flessi nell’assenza
improvvisando
sopra ogni sillaba mai detta
note di concerti viaggianti
su prati immensi
Ventis
(piesse i fiori bianchi sono i miei preferiti 🙂 )
e l’autunno al Tovel si fa festa di colori
qualcosa di blu, con due varietà di genziana
….e qualcosa di giallo, per chiudere della natura questo canto.
Amiamola e rispettiamola, lasciamola così compiutamente bella in eredità aj nostri figli e ai figli dei figli dei loro figli finché mai si chiuda il cerchio della vita
Un abbraccio a voi tutti che avete la pazienza di leggermi e commentarmi
Ventisqueras