Minniwater: dalla parola “minni”che in olandese significa “amore”questa idilliaca localitdà appena fuori Bruges viene denominata” lago degli innamorati” o “lago dell’amore”
niente di più appropriato per questo luogo incantevole ed incantato che anticamente fu il bacino da cui le navi provenienti da ogni parte del mondo conosciuto-perfino dalla lontana Russia – arrivavano con le stive cariche di sete, vini, spezie,e lana e ripartivano con il carico del prezioso panno fiammingo
il suo meraviglioso parco è meta rilassante per i turisti o i cittadini di Bruges in ogni mese dell’anno, ma in estate e nella tarda primavera che si muta in una oasi paradisiaca con i concerti e le varie rappresentazioni artistiche
e qui torna a riproporsi con dolce violenza la parola “fiaba” e la parola “amore”
i testi sono tratti dalla Silloge” Soffi penduli d’amore”
Sillabe di luna sulla guancia smorta
a te piegava il sogno sull’erba abbandonato
come a ridire il tuo nome dolce di polline
sul labbro superiore leccato.
a riso tuo mi specchio in semicerchi gloriosi
di vento profumato.
Ventisqueras
la Grande musica immortale non ha confini ed anche su nel nord non ho trovato modo migliore per onorare l’Amore e gli innamorati di quella sublime del toscano di Livorno Maestro Pietro Mascagni con l’ineguagliabile esecuzione del direttore d’orchestra Maestro RiccardoMuti, un po’ di sano orgoglio italiano non ci sta mica male, no? 🙂
C’è una radice amara nel vento che porta la pioggia
cado minutamente sopra di te, divento
l’aspra sostanza che ti bagna. Il ramo fiorito
del melo, ti sono, dove l’ape che il suo fiore feconda
è il sospiro innamorato che per te si sosta.
Ventisqueras
i cigni di Bruges
i cigni, questi splendidi e maestosi uccelli sono uno dei simboli di Bruges, se ne vedono ovunque nei canali, nei prati e allietano l’atmosfera rendendola ancora più romantica
racconta la leggenda che nel 1488 gli abitanti della città uccisero un amministratore ritenuto corrotto appartenente alla corte dell’odiato imperatore Massimiliano D’Austria succeduto alla guida del Ducato dopo la morte della moglie Maria di Borgogna

l’uomo assassinato era tale Pieter Lanchals che tradotto dal fiammingo significa ” collo lungo”, Massimiliano adirato con la popolazione punì i cittadini di Bruges obbligandoli a mantenere per l’eternità sui laghi, fiumi e canali del suo dominio i cigni che ricordavano col loro collo lungo il nome del suo servitore ucciso.
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il cigno stilizzato viene anche riprodotto come sostegno per le panchine del lungo fiume
Queste leggende e interpretazioni romantiche sono datate dal XIX tramandate a voce dalla popolazione, un’altra di queste di queste parla del soprannome dato ai cittadini di Bruges Zot, ( matti ) risale ancora ai tempi dell’odiato imperatore Massimiliano che aveva dato un bel giro di vite all’agiatezza dei cittadini quando assunse il potere esagerando con le tasse ( tipo come ora in Italia, he he, ma qui da noi non c’è nessun Massimiliano con cui prendersela, sono tutti massimiliani!)
nel 1448 Massimiliano si recò a Bruges per sedare una ulteriore rivolta ma fu fatto prigioniero e in seguito però rilasciato.La sua rappresaglia fu dura, fra l’altro tolse la possibilità di fare i mercatini ( che erano una grande risorsa per il popolo) e proibì ogni tipo di festa. Per farsi perdonare i c suoi sudditi organizzarono una grande sfilata festosa con canti e giullari e vessilli con mille giochi e colori, e riuscirono a far pace col loro re :gli chiesero di ripristinare feste e mercati ed anche un nuovo ospedale psichiatrico,( !!!! ) le prime richieste furono accolte all’ultima rispose” Non c’è bisogno di un muovo manicomio, basta chiudere le porte della città!” così da allora i cittadini di bruges vennero chiamato Zot ( matti) questo epiteto viene scherzosamente riprodotto da una birra locale
vista la grande quantità d’acqua facilmente si osservano ogni genere di uccelli acquatici, molte le simpatiche oche
un vero culto è dedicato anche ai cavalli che in grande quantità scorrazzano con le carrozze portando a passeggio i turisti nella città e dintorni, a loro dedicato questo molto particolare monumento
ancora visioni da sogno, impossibile definirle tutte

dal ponte dell’ antica torre di vedetta
si ha una stupenda visione panoramica della città
e mentre si avvicina la notte e mille lucette si accendono sul lago riflettendo fantasmagoriche ombre ondeggianti, penso che domani con il sole il mio tempo qui sarà scaduto e sarò pronta per salire ancora più a nord certa di portare con me tutti i tesori di questa città, proprio tutti, senza tralasciarne nessuno! Sarei veramente felice se fossi riuscita a far amare questa fiaba del nord anche a coloro che ancora non la conoscessero e ravvivarne la memoria a quelli che già l’hanno conosciuta, un abbraccio
Ventisqueras