questa magica visione ( se cliccate x ingrandire lo sarà ancora di più) è quella di Campitello di Fassa il paese della Val di Fassa nel trentino che ho scelto come casa della mia anima…e non venite a dirmi che ne esistono di più belli nell’intero globo terracqueo perché non riuscirete mai a convincermi! la fiaccolata che i maestri di sci e guide alpine di Campitello organizzano il 31 dicembre per salutare l’anno vecchio e render onore agli ospiti ,partendo dalla frazioncina di Pian che è l’unica località del trentino ancora interamente originale nelle costruzioni di legno, scendendo lungo il bellissimo tracciato della Via Crucis fino a raggiungere la valle
non è mia abitudine inviare post dal luogo delle vacanze, ma il mio PC è andato in tilt e non ho potuto come previsto passare a salutarvi nei vostri blog per gli auguri delle festività 2014-15, spero con questo vorrete perdonarci ( il mio Pc e me di questo inconveniente) ed eccomi qui ad anticipare l’arrivo del 2015
Della linea simmetrica ( Luce)
Si scioglie la luce dell’inverno, al sole
uno stretto nodo l’aveva legata a sette corde di colore
ora schianta tende segrete, irrompe e dilaga.
Taglia, spada dolce e acuminata
è metallo di silenzio nel candore nevoso,
la vedo scuotere l’assoluto, vibrare, della linea simmetrica
dove fluidifica il dolore.
Niente è come può sembrare:l’albero, la foglia, la vita
l’amore
solo la luce di se stessa vive, nulla in lei cambia, niente muore.
Ventisqueras
datata? ok…ma sempre tanto romantica 🙂
..ma tu che vai, ma tu rimani/Vedrai la neve se ne andrà domani/rifioriranno le gioie passate/ col vento caldo di un’altra estate
Fabrizio De André
prima di amare impara a camminare sulla neve senza lasciare tracce
( proverbio turco)
Cime dolomitiche
Strette, incollate a un invincibile
stupore rosazzurro troneggiano
le vette denudate, fiori d’avorio semi-eterno
sbocciano tra clamori
a smuovere rondini di vento
Ventisqueras
avete mai passato la notte di Capodanno in un rifugio?
è un’esperienza indimenticabile
il mondo e tutti i suoi clamori sono lontani, laggiù nella valle ricolma di luci e fuochi d’artificio, sopra di noi solo le stelle e quel respiro puro che ci avvicina all’infinito
si sale con la funivia, ma se fai tardi al ritorno devi scendere con gli sci o ( questo dipende dalla tua sobrietà) col gatto delle nevi
lo scorso capodanno lo passai immersa nella folla aVenezia, è vero, splendidissimo…ma sono certa che amerò molto di più quello di stanotte
guardate che amore! questo era il gufo-guardiano della funivia!!!
e questa regale aquila? forse era un guardiano di sogni—-
e in tutta questa Bellezza e questa pace ci vogliamo dimenticare di tutte le tragedie che ci accadono intorno? lo so, non si può mitigare il dolore con un pensiero, una dolce canzone, una preghiera al bambin Gesù…però, il cuore è triste ed anche nella festa non si può fare a meno di ricordare…
maestoso scenario la vista del massiccio del Sass Pordoi, sulla cui cima si trova il rifugio” Maria” detto anche” terrazza delle Dolomiti” perché da lassù si domina una marea di cime, quando sono innevate sembrano onde gigantesche di un fantastico mare
la funivia con cui si raggiunge quota 2829, è composta da un vertiginoso tratto ( il più lungo a campata unica di tutta Europa) con cui si supera uno strapiombo di ben 800 metri
spettacolare e suggestiva, una notte passata lassù riconcilia con la vita
piano
qui
le luci si fanno moccoli di candela
le strapazza il vento
qua e là
una pioggia giù dal grande albero
sospeso sull’abisso
cascatelle fontane e nonsoché
piano
qui
mi s’appunta sul seno l’agrifoglio
buca un po’
ma piano
riporta il vento forme amabili
del mio tempo
tutto ammucchiato fra le stelle
anche loro piccole luci
incorniciate
fra sorrisi e croci
sui denti
e più in
là
qui
tutto
si rarefà
diciamo che Nat King e il Sass Pordoi sembrerebbero non avere molto in comune, ma la dolcezza della voce di Cole non ha paragoni e qui si mischia alla perfezione con l’assoluta dolcezza di una stellata sospesa sopra questo angolo dall’incredibile fascino
cliccare sulle foto per godere a pieno della superba bellezza di questi panorami per me insuperabili al mondo
relax al sole prima di tuffarsi nell’ebrezza di una nuova discesa sui campi di sci
alla neve:
Spolvera:
è di polvere luminosa che a notte piega la neve in scintille
ha un senso il toccarla rabbrividendo
Setaccia:
quale maniacale massaia celeste con infinita bravura setaccia esagoni sempre diversi a precipitarli sui capelli del mondo?
Stringe Spranga:
ha fissato il cancello rococò dei sogni sprangato dal vento lasciando che di bianco, di bianco stringesse alla tua cintura la mia inconsapevole mano.
giù nella valle i piccoli paesi di fiaba fatti di neve e cristallo:
è stato amore a prima vista, assoluto, indifendibile, inespugnabile Canazei, Campitello, La Val di Fassa.Il mio paradiso, niente mi fa star bene come essere partecipe e condividere della loro bellezza,
Canazei ( Cianacei in ladino, lingua parlata nelle valli) è situato all’estremità settentrionale della Val di Fassa, quasi al confine con le province di Bolzano a nord e Belluno a est ed è uno dei 18 comuni che formano la Ladinia.
Incastonato fra importanti gruppi dolomitici quelli del Sassolungo, della Marmolada, e del Gruppo del Sella. di cui fa parte anche il massiccio del Pordoi
( questa torta cosa ci fa qui in mezzo alla neve? sono i miei peccati di gola che si evidenziano perché nelle pasticcerie deliziose e caratteristiche della zona se ne trovano innumerevoli varietà. tutte eccellenti anche se la mia preferita è la Sacher ( vera e propria bomba calorica…ha ha ha, molto piacevole, però)
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Vi avevo preannunciato che per ogni mio post sulle Dolomiti vi avrei narrato una delle sue meravigliose leggende, bene, se avete voglia di seguirmi questa è :
La leggenda delle Stelle Alpine e dei Monti Pallidi
C’ERA UNA VOLTA
un principe, figlio di un re il cui bellissimo castello si trovava nei pressi delle Dolomiti, essendo in età di prendere moglie e unico erede maschio riceveva pressioni affinché scegliesse una principessa bella e di specchiata virtù per farla sua sposa, ma il principe sembrava pensare ad altro e i rumors della piccola corte dicevano che si fosse innamorato della luna,visto che passava intere notti ad ammirarla
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il giovane principe aveva un segreto .Una volta si era perso durante la caccia sopra un altipiano fiorito di rododendri rossi, cercando un riparo per la notte si era subito addormentato per la stanchezza in una grotta, sognò di riposare sopra un prato immenso ricoperto di fiori bianchi splendidi e sconosciuti e di essere svegliato con un bacio da una ragazza bellissima che le disse di essere la figlia del re della luna.Da quel giorno non ebbe altro desiderio che il rivederla,
ritornando ancora a caccia sulle montagne una volta si trovò vicino ad una rupe altissima che gli era sconosciuta, coperta da una grande nuvola, convinto che sarebbe arrivato a raggiungere la luna cominciò una lunghissima e molto difficoltosa arrampicata, ad un tratto fù immerso nel buio totale ma un raggio d’argento lo guidò ad una grande porta tutta d’oro, vicino ad essa due vecchi con una lunga barba bianca, gli dissero essere abitanti del regno della luna e che da tempo lo stavano aspettando, avvertendolo però che se fosse entrato avrebbe trovato un luogo di un bagliore accecante e che forse non avrebbe potuto resistere a lungo lassù .
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Il principe non ebbe esitazioni sperando di incontrare la ragazza del sogno. E così fu.Con grandi feste danze e suoni si celebrò il matrimonio…ma…he sì c’è sempre un ma, anche nelle più belle fiabe…tutta quella lucentezza lo stava facendo diventare cieco e così fu deciso che avrebbe portato la principessa della luna a vivere nel suo castello sulle Dolomiti.
Lei portò in dono quegli straordinari fiori bianchi che poi furono chiamati Stelle alpine, e per incanto subito si estesero fra i prati e le rocce
…………………………………………..ma, ( uffa, con ‘sti” ma” sempre in mezzo!) la principessa ebbe nostalgia della sua terra lucente e avrebbe voluto ritornare nel suo regno, tanto che andò ad abitare in compagnia del maritino su una delle cime più alte per sentirsene più vicina, un giorno durante un temporale si rifugiarono in una profonda grotta e lì incontrarono Re Laurino, un omino alto tre palmi con una grossa corona d’oro in testa, era il Re dei Salvani, sconfitto in guerra per amore, ( la sua leggenda poi la racconto un’altra volta) che a sentire questa triste storia si commosse e promise che lui e il suo piccolo esercito di gnomi li avrebbero aiutati se loro li avessero lasciati padroni di quelle montagne
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Naturalmente i due sposi promisero, ora non restava che attendere.
Gli gnometti saltarono fuori ovunque e si davano un gran daffare facendo gesti in apparenza inconsulti nell’aria, era una notte di luna piena….dopo molto tempo ai loro piedi si formò un gomitolo luminoso….avevano filato i raggi di luna intessendone l’intera montagna
Quando ebbero finito, tutto fu luminosamente bianco. Il principe felice poté riportare nel suo castello la sua dolce amata, che non soffrì più di nostalgia. I Monti pallidi ci sono ancora, le Dolomiti di questa zona vengono chiamate anche con questo nome. Il regno del principe e della Luna è finito da tempo, ma i piccoli Salvani abitano tuttora nelle macchie, nelle caverne, nelle foreste….non ci credete? io li ho visti vi assicuro, e se pensate che si avverino i sogni, vi assicuro che prima o poi li vedrete anche voi….parola di Ventis 🙂