Non sete, non molli tappeti,
ma come nei libri hanno detto
da quattromill’anni i profeti,
un poco di paglia ha per letto.
Da quattromill’anni s’attese
a quest’ora su tutte le ore.
E’ nato, è nato il Signore!
E’ nato nel nostro paese.
Guido Gozzano
le dolci Poesie della tradizione della nostra infanzia. Il Natale, il Presepio e i canti di Natale fanno parte della nostra storia, del nostro essere, della dolcezza dei nostri ricordi di bambini credo che sia un nostro preciso dovere e diritto tramandarli alle future generazioni
La bella Siena in tutto il suo splendore, la Piazza del Campo dove si corre il suo famosissimo Palio delle Contrade
per festeggiare il Natalr ospita un mercatino
le sue strade, e i suoi storici palazzi sono ancota più suggestivi addobbati di lici e colori
a Lucca esiste un luogo straordinario unico al mondo, sopra un antichissimo anfiteatro Romano, in perfetta sequeza sono state costruide delle abitazioni, anche’esse molto antiche
ed anche qui si tiene un delizioso mercatino
en, no! nella mia bella Pisa il mercatino di Natale non si può tenere nel Campo de miraoli, ovvio, si fa festa in Borgo
davanti al Palazzo Comunale
sui lungarn
e dai ponti
e poi, ovvia una bella immagine della piazza illuminata ed è sempre Natale!
non poteva mancare la versione di Adeste Fideles nella versione di un grande cittadino pisano, Andrea Bocelli, in contrasto con la straordinaria vocalità di Enya la sua potenza di velluto, Frank Sinatra quando lo sentì cantare per la prima volta disse di lui ” Se Dio avesse una voce sarebbe questa!”
da Livorno ad augurarvi buon Natale un tre alberi di luce, l’Amerigo Vespucci, orgoglio della città e di tutta la marineria italiana
Pistoia e le sue mille lanterneed ancora dalla provincia di Pistoia la sua rinomata stazione sciistica di L’Abetone : un albero di luci fra la neve
ed ancora da Prato un’altra straordinaria coreografia, con antiche statue che fanno da sentinelle d’onore ad un elegantissimo e stilizzato albero di Natale
Natale al mare
Come uno schiaffo l’odore del mare
notte di stelle da un lontano Natale
Dove si è perso Gesù Bambino?
quello accanto al pane soffice vicino al camino…
L’odore del mare come uno schiaffo
stelle inquiete che andavano e venivano
in un girotondo senza fame né tempo
nella luna, nuotava una stella mattutina
la luna
quella infinita lievitava col pane vicino al camino
gialla, gialla, fatta di miele tutta da spalmare,
il cielo incoronato di rami d’abete era per il vento
duro come un muro,
la fiamma: un fuoco piccolo a ondeggiare
piccolo Presepe dal profumo di pane
di un lontano, troppo lontano Natale al mare.
Ventisqueras
e per finire in bellezza una fra le città in assoluto più belle al mondo, per c
la quale ogni aggettivo superlativo stato adoperato, cantata e amata dai più grandi artisti e Poeti Firenze
ed ora saliamo sulla slitta di babbo Natale che ci condurrà incontro al nuovo anno sperando che per tutti sia
non di giorno quando la piazza è affollata da una moltitudine di turisti chiassosi provenienti da ogni parte del mondo, che un po’disturbano con i loro gridolini di stupore per la tenuta della torre pendente, sembrano spezzare l’incanto di questa piazza eclatante nella sua unicità, non per nulla chiamata Piazza dei miracoli,surnome dovuto al Vate Gabriele D’Annunzio, ma di notte approcciarsi in questo spettacolare angolo di Toscana, meglio se con una leggera nebbia rasente e una luna che occhieggia, curiosa , allora sembrerà di camminare sopra una nuvola, e si potrebbe anche pensare che questa è l’anticamera del paradiso
Luna pisana
Sono l’ombra di ieri
il sorriso del domani
amore che vieni, amore che t’allontani,
sono il vento che soffia leggero sulle tue mani
l’onda che s’alza e senza fragore
s’abbatte ridendo sopra il tuo cuore
Sono la luna che quieta
stanotte sul mare, fa il suo giro in tondo
e leggera scompare.
Ventisqueras
Calendario cosmico
se si arriva da nord ovest alle antiche mura che circondano la piazza, l’impatto si ha con la grande forma circolare del Battistero di San Giovanni, edificato nel XXII secolo dall’ architetto Diotisalvi
è il più grande Battistero in Italia, il cupolino con la statua di San Giovanni furono aggiunti in un secondo tempo, ma io l’ho sempre immaginata come una enorme, candida mongolfiera pronta a salpare per i lidi celesti, ancorata al suolo solo dal grande amore dei pisani
particolari dell’esterno, tutto un trionfo di ricami in sculture avvolgenti
una curiosa cupola tronco-conica forse ispirata al Diotisalvi dalla visione della Moschea della roccia, ritenuta costruita su un precedente tempio di Salomone, e dell’Anastasis del santo Sepolcro, entrambe a Gerusalemme.
Una particolarità dell’interno è la perfetta acustica, se si battono le mani il suono si ripercuote e sembra rotolare in tondo creando un’atmosfera di grande fascino e stupore
straordinario il movimento delle colonne che convergono nascendo dal prezioso pavimento di marmo bicolore
il magnifico pulpito fu scolpito intorno al 1255 da Nicola Pisano padre del più noto Giovanni , nei pannelli centrali sono rappresentate storie della vita di Cristo, nel particolare la possente forma di Ercole sembra emergere volitiva dal marmo
il fonte battesimale ottagonale è posto su tre scalini, scolpito da Guido Bigarelli mentre la statua bronzea del Battista è un’eccellente opera del Griselli
Questo dunque è il primo segmento del CALENDARIO COSMICO dove il battesimo introduce l’individuo alla cristianità
Nessuna cosa ha mai fine, ma tutte sono tra loro congiunte in uno stesso giro,
in cui si fuggono e si seguono. La notte manda via il giorno e il giorno la notte, l’estate finisce nell’autunno e l’inverno incalza l’autunno ed è poi a sua volta sopraffatto dalla primavera dai seni di giacinto. Tutte le cose passano per poi ritornare, Questo è il senso del calendario cosmico universale cui nel primo segmento c’è il mistero della nascita.
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il Duomodi Santa Maria Assunta, al centro della Piazza dei Miracoli, è la cattedrale medievale diPisa. Capolavoro assoluto del romanico, in particolare del romanico pisano, rappresenta la testimonianza tangibile del prestigio e della ricchezza raggiunti dalla Repubblica Marinara di Pisa nel momento del suo apogeo
Fu iniziato nel 1063–1064 dall’architetto Busketo, con la decima del bottino dell’impresa pisana contro le isole Baleari, vi si fondono elementi stilistici diversi, classici, lombardo-emiliani, bizantini ed in particolare islamici, a riprova della presenza internazionale dei mercanti pisani a quei tempi.
In quello stesso anno veniva iniziata anche la ricostruzione della Basilica di San Marco a Venezia, per cui può anche darsi che vi fosse stata all’epoca una rivalità tra le due Repubbliche marinare a creare il luogo di culto più bello e sontuoso.
La ricchissima decorazione comprende marmi multicolori, mosaici e numerosi oggetti di bronzo provenienti dal bottino di guerra, fra cui il Grifo utilizzato sul tetto sembra sporgersi curioso affascinato da tanta bellezza, fu razziato a Palermo nel 1061
Gli archi a profilo acuto fanno riferimento ad influenze musulmane La facciata di marmo grigio e bianco, decorata con inserti di marmo colorato, fu edificata da mastro Rainaldo
unici la ricchezza e la fantasia dei disegni e dei colori si susseguono quasi senza interruzione in un crescendo di bellezza
……Le arcate cieche con losanghe richiamano le analoghe strutture delle chiese dell’Armenia
I tre portali sottostanno a quattro ordini di loggette divise da cornici con tarsie marmoree, dietro i quali si aprono monofore, bifore e trifore.-Sopra le porte ci sono quattro file di gallerie aperte, con, in cima, la Madonna con Bambino e, negli angoli, i quattro evangelistiLe porte della facciata in bronzo massiccio furono realizzate da diversi artisti fiorentini nel XVII secolo. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, fin dai tempi antichi i fedeli entravano nel Duomo attraverso la porta di San Ranieri, posta sul retro nell’omonimo transetto, di fronte al campanile. Questo perché i nobili della città si recavano alla cattedrale venendo da via Santa Maria che conduce proprio a quel transetto. Tale porta fu fusa intorno al 1180 da Bonanno Pisano, e unica porta scampata all’incendio del 1595 che semidistrusse la chiesa. La porta di San Ranieri è decorata con 24 formelle raffiguranti storie del Nuovo Testamento. Questa porta è una delle prime prodotte in Italia nel Medioevo, dopo l’importazione di numerosi esempi da Costantinopoli, (ad Amalfi, a Salerno, a Roma, a Montecassino, a Venezia…) e vi si ammira una sensibilità tutta occidentale, che si stacca dalla tradizione bizantina.
le “lucertoline” che risaltano così lucide in mezzo allo scuro antico del bronzo, devono questa loro particolarità alla credenza popolare che toccarle porti fortuna soprattutto agli studenti prima degli esami (.Pisa è una famosa sede universitaria fra cui spicca La normale in cui studiano le eccellenze, le menti più dotate, non solo italiane, ateneo tra i più prestigiosi di tutta Europa ) anche io ho contribuito moltissime volte alla “lucidatura ” delle lucertoline e credo proprio mi abbia portato la fortuna richiesta ( 🙂 )….peccato che ora la porta sia stata transennata e non si possano più toccare
questi piccoli fori che si susseguono irregolarmente sono chiamati le unghiate del Diavolo si trovano
sul lato nord, a sinistra della facciata davanti al Camposanto, ad altezza dello sguardo: in un pezzo di marmo di origine romana (come testimonia la decorazione a motivi vegetali che si può ancora vedere in parte a lato)
Secondo la leggenda si tratterebbe dei segni lasciati dal Diavolo quando si arrampicò sul duomo nel tentativo di fermarne la costruzione
Se vi capita di visitare il Duomo, cercate questi segni e provate a contarli: sempre secondo la leggenda il numero di queste non è mai uguale e più si prova a contarle e più non tornano (dovrebbero essere circa 150).
con un ultimo sguardo con scorcio al favoloso trittico di gioielli rinascimentali, mi accorgo che sono a riuscita con questo post a malapena a farvi conoscere l’esterno del Duomo, nel prossimo ( o nei prossimi, non so quanto tempo mi occorrerà per completarlo) seguiremo le altre tappe dell’orologio cosmico,
vi saluto dalla mia dolce Pisa con il corteo storico che solennemente attraversa la città portando alto il suo vessillo glorioso