Barocco e Romantico
diventa l’anima
isola dell’infinito
all’alba quando tacciono le stelle
e tremori di rugiada flettono gli steli
nei grandi giardini
la luce spezza le ali del dolore e della tristezza
con i fiori sbocciano limpidi pensieri
Ventisqueras
i grandi giardini del castello di Frederiksborg sono stati recentemente ridisegnati ( 1996 ) secondo i progetti originali del 1725 di J.C.Krieger per volontà della Regina Margherita II di Denmark (Margrethe Alexandrine Þórhildur Ingrid; Copenaghen, 16 aprile 1940) figlia maggiore di re Federico IX cui succedette alla sua morte nel 1972 diventando il primo sovrano donna sotto la nuova legge di successione. dai lontani tempi di Margherita I
qui giovane sposa di un diplomatico francese, il conte Henri de la Borde de Monpezat
che bella, vero?
dal castello si si accede direttamente al Giardino Barocco che incarna l’ideale del XVIII secolo, caratterizzato dallo sforzo dell’uomo a controllare la natura
le armoniose volute delle siepi di bosso formano disegni geometrici di una perfezione assoluta, in cui si riconoscono anche i monogrammi reali
da ogni prospettiva lo si osservi l’armonica bellezza di questi giardini suscita stupore
con boschetti, cascatelle e fiori a profusione
la ricerca del naturale viene espressa e idealizzata dall’architettura del paesaggio del XIX secolo
in quello che viene definito ” giardino romantico”
in ogni stagioni i fiori si alternano, creando nuove suggestioni
bianche come la mia pena,
e non sono le rose bianche,
perché ci ha nevicato sopra.
Prima ci fu l’arcobaleno.
Nevica anche sulla mia anima.
La neve dell’anima ha
fiocchi di baci e di scene
che sono affondate nell’ombra
o nella luce di chi le pensa.
con questo piccolo battello si può fare il giro del lago lasciando che si allontanino i giardini ed il castello
Hillerod
La parte settentrionale dell’isola di Siaelland una distesa di velluto verde costellata di specchi d’acqua che imitano il cielo mutevole con grandi nuvole che passano galoppando
qui sorge Hillerod nella regione di Hovedsladen con i suoi 37.ooo abianti, i suoi tetti a punta di città nordica, il suo riflettere all’ingiù ogni forma,
ma soprattutto il “suo” castello di Frederiksborg divenuto simbolo ed attrazione commerciale della cittadina
al momento della sua fondazione ( circa all’inizio del 500 ) era un’umile villaggio, ora trasformata dall’afflusso turistico in un complesso moderno e vivace,
rimettiamo quindi piede nel ruolo che ci è congeniale quello di semplici cittadini, abbandonando il roboante mondo delle ” alte sfere” cercando qualcosa di caratteritisco per pranzare, la prima colazione? nordicamente abbondante 🙂
molto ricercato per noi italiani che al nord sentiamo particolarmente la mancanza del pane ( poco prodotto per la mancanza della materia prima, il grano) è questo tipo di pane nero ( brod) in realtà un po’ pesantuccio da digerire, ma accostato a certe pietanze abbastanza gustoso
qui si trova un’ ottima qualità della vita, con centri culturali attivi ed una spiccata attenzione per ogni forma d’arte
idealmente seduti su questa panchina di Hillerod, osserviamo dall’altra parte del lago Slotso il magico castello che s’allontana