Arroccato a 200 metri sopra una dolce collina con vista sul bel mare ligure, costruito con la classica struttura “a pigna” dei centri medioevali, sorge sui ruderi di un antico maniero del 1050 il paese fantasma di Bussana Vecchia frazione del ben più celebrato Sanremo ( già proprio quello del famoso Festival della canzone) che dista solo pochi km.
se la si guarda da lontano ha il solito aspetto di” formaggio groviera” dei paesi frantumati dai terremoti
questo del 23 febbraio 1887 fu particolarmente violento e semidistrusse l’intero abitato fino a quel momento chiamato semplicemente Bussana anche se – fondato in epoca romana- era ptima conosciuto come Armendina o Armendana
Le immagini sopra sono della chiesa di Sant’Egidio, mai ristrutturata. Al momento del terremoto ( circa alle ore 6 del mattino ) era gremita di fedeli per la cerimonia del”giorno delle ceneri ”
il parroco si accorse di quanto stava accadendo e fece evacuare in tutta fretta i fedeli, grazie al suo pronto intervento quella che poteva essere una carneficina causata dal crollo del tetto della chiesa, si contarono “solo” 3 vittime, in totale nel paese furono 55 i morti su 850 abitanti
le costruzioni furono però quasi tute distrutte, i sopravvissuti si ostinarono a vivere nei dintorni per qualche anno, finché fu decisa la nuova fondazione di Bussana vicino alla costa.Bussana Vecchia fu totalmente abbandonata per decenni
ma da qualunque parte del nuovo insediamento si poteva scorgere, svettante sopra i ruderi del vecchio castello il campanile di Sant’Egidio che per i bussanesi era rimasto come simbolo e faro dei tempi passati
circa 10.000 anni di storia ( tanti si presume ne avesse il borgo dal ritrovamenti preistorici scoperti in varie caverne sul mare ) cancellati in 20 terribili secondi!
Passato al Regno di Sardegna (1815) in seguito alle disposizioni del Concilio di Vienna, Bussana acquisì coscienza del rischio sismico durante tutta la prima metà dell’Ottocento durante la quale furono costruiti archi di rinforzo tra i carrugi del borgo. Nel 1861 Bussana entrò a far parte del Regno d’Italia.
con gli archetti tesi fra i muri attraverso vicoli in pietra scanditi dalla loro presenza, si sale verso le inaccessibili rovine della Chiesa di S. Egidio di cui è rimasto integro il campanile che rende il profilo di Bussana Vecchia riconoscibile fino dal mare
nel VII secolo si hanno le prime evidenze di una presenza stabile; in seguito ad invasioni Longobarde la popolazione decide di muoversi nella sottostante Valle Armea, dove resta fino al X sec. quando le frequenti invasioni saracene ( questi sono come il Diavolo e il prezzemolo si trovano ovunque 🙂 ) la spingono a ritornare in posti più elevati e facilmente difendibili.
Inizia quindi l’edificazione spontanea delle prime strutture difensive sulla collina sovrastante, con costruzioni e strutture medioevali
Il borgo degli Artisti
sul finire degli anni ’50 un manipolo di artisti -italiani e stranieri- innamorati e attratti dalla particolarità dl luogo, guidati da Mario Giani ( in arteClizia ) il pittoreVanni Giuffré ed il poetaGiovanni Fronte decisero di insediarsi nella località, ristrutturando edifici per fondare una comunità d’artisti
redassero una Costituzione che regolò la vita del paese. Si fece divieto di aprire atelier per la vendita di opere d’arte e si regolò la permanenza ed il restauro di Bussana, luogo comunque riservato solo ad artisti.
Un paese a pigna
arroccato fra le macerie
sogna una rosa che è eterna
e si sposa col vento del tempo
nel cerchio della luna nera
confine di carne e speranza
cercava altra cosa
la rosa del sogno
la rosa
Ventisqueras
Ben presto il progetto originario trovò avversari tra alcuni artisti di Bussana la quale si andava popolando e trasformando in senso privatistico.Il Comune di Sanremo ordinò lo sgombero del paese che determinò una forte reazione della piccola comunità la quale si barricò dentro Bussana resistendo.
al momento i residenti e proprietari delle Botteghe d’Arte sono in tutto 66. Attualmente ospita una comunità internazionale di artisti, con botteghe artigiane ed alcuni punti di ristoro, tanto da essere divenuto, negli anni, un caratteristico “villaggio di artisti” in un’ambientazione da borgo medioevale.
il mio primo contatto con Bussana fu quando ero ragazzina con un gruppo di amici della spiaggia ( ero in vacanza a Sanremo) e esploravamo i diversi paesi dell’entroterra
pensavo ad una gita come molte altre ma mi ritrovai per la prima volta difronte all’impatto col terremoto, ne rimasi sconvolta, anche perché ci fu fatto vedere un ossario che ancora conteneva i resti di alcune vittime
in quel periodo si poteva liberamente visitare tutto il paese,
mentre ora alcuni luoghi sono giustamente preclusi.
Oggi la lotta per Bussana Vecchia ha assunto più placate forme legali approdando anche al Parlamento Europeo. I suoi residenti comunque non manifestano nessuna intenzione di cedere, innamorati come sono di questo fantastico angolo di mondo.
Bussana Vecchia offre la
ci sono molti gatti in giro, ho scelto questo perché assomiglia moltissimo alla mia gatta delle foreste siberiane Signora Amelie detta Mame
Tra il 1162 e il 1177 Bussana fu sotto il dominio dei Conti di Ventimiglia i quali intrapresero la costruzione del Castello nella parte sommitale del borgo.
Il secolo successivo Bussana, come quasi tutta la Riviera di Ponente, fu acquistata dalla Repubblica di Genova (1259).
Il paese prosperò in epoca basso medievale e agli inizi del XV secolo fu consacrata la Chiesa di Sant’Egidio (1404)
Nel XV e XVI secolo un nuovo sviluppo edilizio allargò i vecchi confini del borgo che seguiva le sorti politiche e la storia di Genova.
ci sono anche leggende che parlano di fantasmi che scorrazzano nelle notti senza luna per le vie del borgo
gli è stato eretto anche un angolino privilegiato, forse per ingraziarseli, visto che si dice facciano dispetti agli artisti prelevando le loro opere che fanno ritrovare sopra muri pericolanti o in posti impervi ( fantasmi burloni ha ha )
questo il panorama di Bussana Nuova visto dalla spiaggia
chiudo con questa bella immagine serena dopo tanti racconti di tragedie è il modo migliore per tornare alla realtà
un sorriso Ventisqueras