1) Ötzi l’uomo del ghiaccio, i luoghi del ritrovamento: la Val Senales-Ötzi the ice man, find sites

wandern_schnalstal_suedtirol_fruehjahrChissà se 5200 anni fa, quando Ötzi o la mummia del Similaun  pastore o cacciatore che fosse, a primavera camminava libero sui grandi prati fioriti  della Val Senales    

                                                   ( queste foto ed altre che sono nel post con la scritta VAL SENALES mi sono state gentilmente fornite dall’Agenzia del Turismo locale; cliccate per ingrandirle che sono favolose )

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a pochi km di distanza da dove è avvenuto il suo ritrovamento,emergendo quasi intatto dal buio dei secoli nella sua bara di ghiaccio 

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certo le abitazioni preistoriche non saranno state così ricche di comfort come questi bellissimi masi centenari storici

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ma in un certo qual modo potevano non essere neppure tanto dissimili
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se si confrontano queste attuali abitazioni rurali
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con quelle ricostruite dagli archeologi nel villaggio dell’Archeoparco
                                                     
  Del tempo
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La Val Senales si estende per pochi chilometri, dalle vigne in fiore all’ingresso della valle fino alle cime ghiacciate delle Alpi Venoste
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 qui si possono visitare le grandi caverne di ghiaccio
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Con il suo variegato e inconfondibile paesaggio naturale e culturale, è una delle valli più affascinanti delle Alpi.La popolazione è molto religiosa
con un culto particolare indirizzato alla Madonna: racconta una leggenda che alcuni pellegrini di ritorno dalla Terra Santa lasciassero per riconoscenza dell’ospitalità ricevuta a una famiglia locale la statua di una madonnina di soli pochi centimetri,
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 questa si dimostrò essere miracolosa e in suo onore fu edificato un grande santuario.

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L’incantevole miraggio del Santuario di Monte Santa Caterina ci parla dell’eterno, con il suo campanile aguzzo sembra toccare il cielo

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molto suggestivo  il panorama con la neve e per chi come me, è appassionato di sci, un preludio-invito alla nuova stagione in arrivo

o, se preferite un tipico Jodler tirolese, con immagini deliziose delle vallate italo-austriache

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non conoscevo la zona,  sono salita quassù curiosa di  vedere ( benché la Val Senales non sia poi molto distante dalla mia seconda casa di Campitello di Fassa non ero mai salita fin quassù) i luoghi dove fu   ritrovata la mummia di Otzi che ha destato in me una grandissima curiosità e interesse dopo la visita al  museo di Bolzano.  Innamorandomi (e come avrebbe potuto  essere altrimenti?) dei luoghi, della storia, delle tradizioni,della composta allegria che questa popolazione in apparenza ancora così distaccata dalla realtà che si vive all’esterno  trasmette a chi la viene a conoscere.

Questo splendore arroccato sopra un cocuzzolo è il castello di Schnalta

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 una cascata che forma il fiume Otzil da cui prende il nome la valle nel territorio austriaco Otzental che ha dato il nome anche alla mummia del Similaun , ma di questo ne parlerò più dettagliatamente nel prossimo post

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                                               non è difficile fare di questi incontri

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mentre l’autunno ricama con l’oro e col rosso giù nella valle

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e la fila dei monaci di pietra  del convento claustrale della Certosa di Karthaus im Schnaltal ( la Chiesa degli Angeli) incute una certa angoscia ed inquietudine con quelle sagome austere e misteriose

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prosaicamente ( considerata la fame e la stanchezza)  preferisco pensare alle delizie tirolesi che si troveranno sulla tavola dell’albergo  di Vernago affacciato sulle rive dell’ incantevole, omonimo lago

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il tramonto mi raggiunge colmando di dolcezza e malinconia il profilo dei monti, pensando all’alba del domani che mi porterà al Similaun

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idealmente preceduta da Otzi, così come è stato ipoteticamente  ricostruito  su basi scientifiche e dagli indumenti quasi perfettamente conservati che gli sono stati trovati vicini,( notare l’ingegnosità del mantello! ) ed esposto nel museo di Bolzano, in quello che doveva essere circa 5200 anni fa il suo ultimo viaggio fra le montagne, a domani dunque, felice notte.

Ventisqueras

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