5 ) – FærØer- i segni del cielo -the signs of the heavens

        I segni del cielo

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con la notte

impudicamente danzando e fischiando

serpe in amore

mi  raggiunge lasciva l’aurora boreale

vampa a onde in magia di colori

a spingere col ventre obeso

esplosioni di verdi-rosa-e-oro

baci lievi che sfiorano deserti di neve

e laghi trasparenti

scaveranno solchi nell’animo sospeso

come carri di fuoco o vomeri taglienti.

Ventisqueras ( tratta dal testo di Un mare collinoso di balene)

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le isole Faroe si trovano a meno di 5 gradi dal Circolo polare Artico, questo comporta una grande influenza stagionale delle ore di luce e di buio.Il 21 giugno ( solstizio d’estate ) il sole sorge alle ore 3,35 e tramonta alle ore 23,20 del giorno successivo, le 4 ore in cui la nostra stella  non è visibile sono comunque caratterizzate da una vivida luce crepuscolare

Aurora over Þingvallavatn, Þingvellir and Nesjavellir Geothermal Power Station, Iceland

da maggio alla metà di luglio il sole non scende mai più di 8 gradi nell’orizzonte, garantendo nel caso di un cielo sereno una luminosità naturale anche nelle ore notturne, questo per chi non vi è abituato comporta dei disturbi nel sonno

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                                L’alba dentro l’imbrunire

soffi, nastri, morbidi raggi evanesccnti

chi non li ha visti ed ascoltati

niente sa dell’alba dentro l’imbrunire

se la speranza si spegnesse

quale torcia illuminerebbe la terra?

ma si rinnova la rugiada del canto

e i segni sonori del cielo

chiuderanno le ferite.

Ventisqueras

il 21 di dicembre ( solstizio invernale) il sole sorge alle 9,50 e tramonta alle ore 15,00 alzandosi di pochi gradi sull’orizzonte permeando il cielo di una timida luce oro-arancione, l’alba e il tramonto sono comunque rallentati e se il tempo è bello ci può essere luce dalle 8,45 alle 16,00 circa.ma spesso c’è il magico fenomeno dell’aurora boreale che con i suoi veli danzanti e i suoi misteriosi fruscii permette di rischiarare le lunghe notti

l’aurora boreale vista dallo spazio con il globo terracqueo roteante su cui sfilano le nostre nazioni, la mia Italia bellissima splendente nelle luci e sfiorata dalle nuvole, ma credo che anche voi amici cittadini del vasto mondo vi potrete riconoscere le vostre nazioni o addirittura le vostre città…in un susseguirsi emozionante di colori, di luci e di ghiacci vaganti che conducono al Polo Nord.Non vi perdete questa meraviglia!

the northern lights seen from space with the spinning globe on which our Nations parade, my beautiful shiny Italy in the lights and touched by clouds, but I believe that you too will be able to recognize the vast world citizens friends your Nations or even your città…in a succession of colours, lights and stray ice leading to the North Pole. You will not miss this treat

L’eclissi totale di sole

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l’eclissi totale di sole del 20 marzo 2015 ha avuto la sua maggiore visibilità nel mare del nord, proprio nelle isole Faroe e ancora più a nord nelle isole Svalbard ( Norvegia)

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il mio amico Ricky  ( cui dedico questo post) era presente all’evento ( l’ho invidiato moltissimo!!!!!) e mi ha dato la possibilità di pubblicare queste immagini straordinarie ( oltre anche ad altre che qui ho pubblicato)

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l’evento è terminato al Polo Nord dove il sole è al livello dell’orizzonte dato che il fenomeno si è verificato durante l’equinozio di primavera

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l’allineamento Sole-luna-terra ha determinato quella che è stata chiamata la marea del secolo, In Francia vi è stato un valore di 119 su una scala massimo di 120,

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presso Le- Mont-Saint-Michel  ha raggiunto i 14 metri d’altezza qualche ora dopo la fine dell’eclissi.

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Le_Mont-Saint-Michel è per me una attrazione fatale, lo ritrovo spesso in varie vesti durante il mio cammino dopo uno dei miei primi post che gli ho dedicato parlando anche dell’aercangelo San Michele…forse una piccola magia

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People walk on the flooded Saint Mark's square during an "acqua alta" ('high waters') flooding on October 31, 2012 in Venice. The "acqua alta" reached 140 centimeters at midnight. AFP PHOTO / OLIVIER MORIN (Photo credit should read OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images)

A Venezia ( un’altra delle mie città magiche! ) la marea ha raggiunto i 75 cm, circa 25 cm in più della media

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acqua alta e neve, a Venezia il non plus ultra della bellezza e del romanticismo! dovrebbe poterci essere una opzione per poter visitarla e vederla così…vi assicuro che non c’è nulla di più affascinante al mondo! 🙂

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senza dimenticare che questi “segni del cielo”ci giungono da questa terra meravigliosa dai panorami infiniti

Danimarca Borgo di pescatori nelle isole Far Oer

con i piccoli villaggi stretti tra il verde dei prati e il blu dell’oceano

Danimarca Paesaggio nelle isole Far Oer

seguendo sentieri segnati dai fiumi spumeggianti che si lanciano in laghi protetti dagli alti dirupi

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scorci incredibili che parlano di paradisi perduti nell’eden del “mio” arcipelago ” orchidea selvaggia”

earth_moon_and_sun_by_thehunterminater-d57ctwcma è con questa immagine spettacolare della NASA che voglio chiudere il capitolo dedicato ai segni del cielo sulle isole Faroe

Un saluto “celeste”

A Ricky con gratitudine e simpatia 🙂

Ventisqueras

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2 ) Bruges-Brugge- Matrimonio e tradizioni fiamminghe in un dipinto di Jan Van Eyck-Marriage and Flemish traditions in a painting by Jan Van Eyck.

Canali-BrugesNon si può iniziare un post su Bruges senza un’immagine dei suoi canali, anche se  saranno altri gli argomenti di cui parlerò : un quadro di Jan Van Eyck  ( Maastricth Belgio 1395 circa- Bruges 1441 ) che fa parte  stretta della storia della città e delle tradizioni fiamminghe ma poi si amplia per sconfinare in quella che può essere quasi definita un Europa unita medioevale. La storia non è una stella fissa ma una cometa con mille aghi di ghiaccio che prima di spegnersi percorre un tragitto lunghissimo che sfiora mondi diversi…una scusa la mia per divagare su uno degli argomenti da me preferiti: la pittura? non so, ma non sono capace se non di scrivere quello che mi fa piacere sorry! 🙂 🙂

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Nel  primo post su Bruges ho già parlato dell’inizio e dei motivi del declino della città, nel XV secolo la crisi non fu subito evidente e in quel periodo la scuola di pittura fiamminga fu all’apice del suo fiorire grazie ad artisti eccelsi come Jan Van Eyck e Hans Memling, i cui dipinti dai colori luminosissimi e con ricerca accurata dei particolari sembrano condurci direttamente  dai quadri dentro la storia. Il ritratto dei coniugi Arnolfini  che è uno dei più ammirati e preziosi della National Gallery di Londra  venne dipinto a Bruges, dove i ricchissimi coniugi commercianti in tessuti,  originari di Lucca vivevano come agenti della famiglia Dei Medici di Firenze

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e mentre il corso dell’arte correva impetuoso lo Zwin il canale naturale che collegava Bruges al mare continuava inesorabile ad insabbiarsi, a nulla valsero i tentativi di aprirne altri artificialmente.Questo “piccolo” grande capolavoro di olio su tavola di rovere datato 1434 è riuscito ad influenzare grandi pittori da Velasquez a David Hockney.

Dietro la coppia un grande letto rosso che sembrerebbe strano doversi trovare in una sala da ricevimento, certo non sarebbe stato utilizzato per dormire, ma per mostrare agli ospiti che il padrone di casa aveva la possibilità di esibirne uno così importante…un status symbol, come si direbbe oggi.

Screen-Shot-2013-10-09-at-9_48_52-PMil ritratto è diventato esso  stesso un simbolo del matrimonio, ma il significato della scena e dei protagonisti sono  ancora incerti, pur essendo uno dei quadri più studiati dell’intero patrimonio artistico mondiale

                      All’amica incinta

Due boccoli dorati
-come ali divaricati-
scivolano dalla crocchia
sopra al seno in gioco di luce

la pelle si sorprese
ad impregnare tutto il livore
del labbruzzo imbronciato.

Fu
leggero smarrimento
d’irradiazione, d’assorbimento
ad assopirti il grembo
srotolando
un gomitolo fatato
dal concepimento adagiato
sul boschetto vellutato.

                  Ventisqueras

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un curioso quanto affascinante accostamento è stato fatto da un giornalista acuto ( e appassionato d’arte) con la celebre coppia del cinema Brad Pitt e Angelina Jolie, da notare con stupore il colore della veste delle due dame, perfettamente simile!

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i sandali rossi sul pavimento erano un elemento alla moda per una donna benestante, il cuoio tinto rappresentava un grande lusso, mentre gli zoccoli di legno da uomo era tipico olandese di chi conduceva una intensa vita di lavoro

coniugi-arnolfini-particolareLo specchio, elemento molto importante nella pittura fiamminga era anch’esso  simbolo di ricchezza, ma forse anche la chiave per l’interpretazione del dipinto, un vero riflesso della storia, forse  testimoni  di nozze si mostrano altri due personaggi,  amici della coppia elegantissimi nelle vesti  sontuose.

Si diceva che Van Eyck fosse un alchimista, non c’è meraviglia, in questo dipinto la magia traspare e non solo in senso simbolico

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sopra lo specchio una scritta in latino pontifica “Johannes de eyck fuit hic 1434″ Jan Van Eick è stato qui, un modo piuttosto originale per firmare un quadro no, ?

The_Arnolfini_Portrait,solo una candela accesa nel candelabro e dovrebbe simboleggiare la fiamma dell’amore, nelle Fiandre una usanza vuole che nella prima notte di nozze resti solo una candela accesa nella stanza-

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la coroncina di perle ambrate a fianco dello specchio rappresenta un rosario chiamato ” paternoster” dono che spesso il marito faceva alla sua sposa, tipico prodotto di Bruges, Van Eyck forse faceva già una specie di pubblicità occulta ad una industria locale che le esportava tramite Arnolfini ( niente di nuovo sotto la luce del sole! )

La spazzola appesa al letto rappresenta la tenacia e l’umiltà della sposa

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le arance erano una vera rarità all’epoca, vera prelibatezza, importata dal sole del nostro sud, molto apprezzate non solo come frutto, ma se ne aggiungeva la scorza per profumare i cibi, rallegrando con il loro tocco colorato  i rigidi e grigi inverni fiamminghi. Prendo lo spunto da questa immagine per sospendere un attimo l’analisi del quadro e dare uno sguardo fuori dalla finestra

minnewater-lakeera forse questo l’incantevole scenario che si apriva davanti ai loro occhi?

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e chissà se anche il loro cagnolino si affacciava come questo forse puntando le oche giù nello Zwein?

Bruges-Canali-21he, sì, le ha viste acquattate a prendersi il sole dall’altra parte del canale…e avrebbe magari, voluto dargli una bella strapazzata!giovanni-arnolfini-and-his-wife-giovanna-cenami-the-arnolfini-marriage-detail-1434-1Grifone di Bruxelles, eccolo qua il loro piccolo amico, discendente di una stirpe di terrier delle Fiandre allevati per la cattura dei topi…che ce ne dovevano essere in quei canali. he?!!Il piccolo cane simboleggia la fedeltà comune in molti paesi europei ( la bella Ilaria del Carretto ne ha uno ai piedi nel magnifico sarcofago del Duomo di Lucca )

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il mistero della coppia di sposi: si suppone che essi fossero Giovanni Arnolfini ( originario di Lucca )  vissuto a Bruges nel XV secolo con altri membri della famiglia, che si sarebbe unito in matrimonio a Giovanna Cenami, proveniente da un’altra ricchissima famiglia lucchese nel 1426, si ipotizza che il ritratto sia stato fatto in occasione del matrimonio che avrebbe avuto come testimone proprio il pittore e le due figure riflesse nello specchio, la seconda ipotesi è molto più triste, che fosse stato concepito come memoriale per la donna morta nel dare alla luce il proprio figlio.( anche  questo particolare mi ricorda tanto la mia adorata Ilaria )

Arnolfini_-closeup solo i Re, i nobili, persone di alto lignaggio o comunque ricchissime potevano commissionare un quadro del genere a un artista così rinomato. Van Eyck e Arnolfini erano cortigiani del Duca di Borgogna Filippo il Buono,   si presume che per avere questo ritratto ci fosse voluto un permesso speciale del Re che  riteneva  l’artista di sua esclusiva proprietà.

Questa coppia ha ottenuto attraverso un ritratto quello che i faraoni volevano con la mummificazione: un passaporto per l’eternità

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ci si può anche domandare come mai un’opera così famosa non sia sfruttata commercialmente dalla città di Lucca, ( numerose volte qui menzionata ) tanto più che l’Arnolfini lasciò un legato nel suo testamento ( letto a Lucca nel i474 )

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 dove chiedeva che gli esecutori curassero la fondazione di un beneficio per una messa quotidiana nella chiesa di San Romano in Lucca. ( Se qualche lucchese mi legge….potrebbe prendere spunto )

Volevo anche ponderare su quanto la ricerca dei particolari di un celebre quadro abbia integrato la conoscenza di usi e costumi medioevali della città di Bruges

Jan_van_Eyck_076Madonna-And-Child-Reading-Jan-Van-Eyckchiudo con due altri grandi capolavori di Van Eyck dedicati ad una tenerissima  e assolutamente regale Vergine Maria col bambino

Canto XXXIII – Dante Alighieri

Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’etterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ‘l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l’amore,
per lo cui caldo ne l’etterna pace
così è germinato questo fiore.

scusate se oso mettere il mio pseudonimo dopo  uno dei più acclamati e conosciuti cantici di Padre Dante, ma devo pur prendermi responsabilità di  sottoscrivere quanto scribacchiato …:-)

Ventisqueras

6) Istambul, Costantinopoli o Bisanzio? La città romantica-the romantic city

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Conosciuta come Torre di Leandro ( In turco Kiz Kulesi- Torre della ragazza-) così chiamata perché erroneamente associata al mito di Ero e Leandro che ebbe invece come scenario i vicini Dardanelli

cropped-istanbul-la-torre-di-leandro2si trova su un piccolo isolotto nell’ingresso  sud del Bosforo Üsküdar. ed è uno dei monumenti di Istambul così detti romantici   ( cliccare sull’immagine per ingrandirla, vale la pena 🙂 )

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Fu costruita in legno dall’imperatore Bizantino Alessio II nel 1110 per sbarrare l’ingresso del Bosforo con una catena di ferro tesa fra la torre stessa ed un’altra torre posta sulla spiaggia del quartiere di Manganae 

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Fu poi oggetto di numerosi restauri da parte degli ottomani finché nel 1763 fu eretta in pietra, a vederla da lontano stagliarsi contro il cielo rosso del tramonto sembra veleggiare incontro ai paesi del paradiso perduto…forse è  traendo ispirazione da questa visione che ho scritto il testo che segue

                                                                   …che nella pancia si rompe      ( L’isola che c’è )
– Oggi è agosto –
più qua, più là
non so.
Tutto si è formato
ha preso pieno possesso
è ondulato e perverso
fino alla linea puntuta
e folle dove giunge lo sguardo
.Ora è sera-sera d’agosto-
di sopra di sotto
lo so.
Un argine s’adorna di cristallo
s’agita, s’increspa
una stella mi tocca la bocca
-la prima che è sorta-
Rapido, sapido
uno scintillare di spine mi sanguina
di niente
quel nulla che scende
contorto
dal ponte
e nella pancia si rompe.
Ventisqueras

Günbatımı

la dolcezza del paesaggio è tale  che si può essere presi alle volte da una sorta di stordimento, così la descrive Edmondo De Amicis:

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“.Stanca quella successione interminabile di linee molli e di colori ridenti. E’ una monotonia di gentilezza e di grazia in cui tutto il pensiero si addormenta.

Bosph

Si vorrebbe veder scorgere tutt’a un tratto sopra una di quelle rive una roccia smisurata e deformata o stendersi un lunghissimo tratto di spiaggia deserta e triste, sparsa degli avanzi di un naufragio”

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 situata al centro di questo quartiere storico di origini genovese con strade piccole, buie, strette e magiche forse è  il punto culminante delle fortificazioni della grande Repubblica Marinara di Genova ed è la torre di Galata  ( he già, Romani, Veneziani, Genovesi, anche la Repubblica di Pisa, il Ducato di Amalfi, la Repubblica di Ancona, il Ducato di Gaeta ebbero colonie commerciali a Costantinopoli e parte sostanziosa nello sviluppo e nel commercio fra occidente ed oriente)
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Contemplare la torre nella notte, illuminata, è una vera meraviglia. E’ sopravvissuta a diversi terremoti e quando gli abitanti di Istanbul demolirono, nel XIX secolo, le mura genovesi, permisero che questa  torre  di favola rimanesse in piedi. E’ possibile prendere un thè per meno di un euro all’ottavo piano e, dall’alto, la vista a 360° della città è superlativa .
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Chissà che non sia proprio la possibilità di rievocare un tempo lontano, nel quale la città era circondata da villaggi, amici o invasori, ponti e porti, a rendere questa parte di Istanbul così straordinariab29acec457d781b291f269c5b7ccc619. Dalla torre Galata i genovesi probabilmente osservavano questo misterioso popolo ottomano che viveva nella città con il porto più importante del mondo. Da una parte l’Europa, dall’altra l’Asia e nel centro Istambul

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spesso i colori del cielo e del mare del Bosforo scintillano di tutte le sfumature dell’oro e allora la città che io amo definire” liquida” si trasforma in  liquido oro emergendo intatta dall’enorme crogiolo di una strega

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interessante farsi le due rive del Bosforo andando con un battello da una sponda all’altra con partenza da Besiktas fino al villaggio Anadolu Kavagi. Basterà acquistare un biglietto, confondersi con i turisti, e scoprire un’altra dimensione di Istanbul. Prima tappa, dopo aver superato il palazzo Ciragan (attualmente l’hotel più lussuoso della città)

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e saremo ad Ortakoy con la Moschea Kalenderhane , una ex chiesa ortodossa convertita in moschea dagli Ottomani
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Questo edificio rappresenta uno tra i pochi esempi ancora esistenti di chiesa bizantina con pianta a croce greca 
 fatih-sultan-mehmet-koprusuemozionante di notte il passaggio sotto il grande ponte inaugurato nel 1973
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per raggiungere la riva asiatica a Beylerbeyi che può vantare uno dei palazzi ottomani più belli ed altre preziosità qui sopra documentate
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                                 ringrazio per questa magica foto LucianoVettorato

Ho sognato della mia bella
m’è apparsa sopra i rami
passava sopra la luna
tra una nuvola e l’altra
andava e io la seguivo
mi fermavo e lei si fermava
la guardavo e lei mi guardava
e tutto è finito qui.

Nazim Hikmet

 

che cosa di più dolce per chiudere un post su” Istambul città romantica” di una Poesia d’amore scritta da un suo figlio?

Ventisqueras

Venezia e la magia del suo carnevale

gondola-nella-nebbia-aa05e18a-1695-4dcd-876e-a89bbab8214d               Serenata di nebbia 

Si staglia
appoggiandosi
all’angolo della malinconia
un rutilare dorato di nebbia
accarezzando
occhi socchiusi in vortici ovattosi
In piedi
abita la notte
nelle preziose calli
dai ponti sospesi graziati dal tempo
s’abbruma,
contaminandosi in note
a struggersi di pensieri,
errano nidi d’amore nella notturna serenata-
                                             Ventisqueras
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è da qualche anno che manco l’appuntamento  con il carnevale di Venezia, e pur avendolo programmato ho dovuto rinunciare anche ora…ma non mi sono persa d’animo, ricercando foto e parole nel mio archivio e sul web  vi sono volata sull’ali della fantasia ricercando emozioni mai sopite

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La festa di Carnevale risale al periodo greco-romano ed è  legata alle cerimonie pagane in onore del dio Saturno, per propiziare un raccolto copioso. Più tardi è entrata a far parte del calendario liturgico cristiano ponendosi tra l’Epifania e la Quaresima.carnevale-venezia-2015-mongolfiere-LARGE2il carnevale si festeggia quasi in ogni parte del mondo e pur essendocene di maestosi e grandiosi ( come ad esempio quello di Rio de Janeiro o di Viareggio) nessuno supera la magia di quello veneziano
laguna-di-venezia-al-tramontoquale altro luogo al mondo può esssere paragonato a questo?
pb107111 suggestione, romanticismo e quel fascino dell’irreale che riesce a farti tornare indietro nel tempo e sentirti parte tattile ed intima di epoche perdute
primi-giorni-del-carnevale-2015puoi immaginare e sentire vera qualsiasi cosa, ti si appiccica alla pelle e ti culla di sogni
tramonto-veneziati perdi nella sua bellezza e nel suo mistero
Nu art1-3-2
Il termine “carnevale” deriva da “carnevalare” (carnem levare) cioè: “togliere la carne dalla dieta” poiché dopo l’Epifania ci si asteneva dal mangiare la carne. Nel medioevo il martedì e giovedì prima delle ceneri venivano detti “grassi” e si festeggiava con ricchi banchetti e ogni tipo di sfrenato divertimento
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                                      Venezia Dama

Avverto luci distratte uncinarmi gli occhi
minuetto delle nebbie
sopra il piatto vetroso dell’onde
a circuirmi in rallentata movenza sguincia
sorge dal funebre scafo scuro Venezia- Dama
candore scisso di giglio attraversato
il baratro del tempo in calli di rimpianto
sciorina il suo velo a curiose stelle,
langue dove il suo silenzio sbatte.
Scarabocchi di vita pulsante abitano le finestre,
asciutte dai putridi venti della laguna.
Venezia piange
il suo disciogliersi è lento fra gli urli e i canti
che farò, ora io
fra questi campi e campielli?
Mi ucciderò.
D’amore. Di colori.
D’istanti.
                         Ventisqueras
Carnevale di Venezia 2014
Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l’ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all’inizio del carnevale seguente. Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell’anno solare.
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Nel mondo antico, romano, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell’impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi . Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio. Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale.
untitledddd In Babilonia poco dopo l’equinozio primaverile veniva riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo.
Durante queste cerimonie si svolgeva una processione nella quale erano allegoricamente rappresentate le forze del caos che contrastavano la ri-creazione dell’universo, cioè il mito della morte e risurrezione di Marduk, il salvatore. Nel corteo c’era anche una nave a ruote su cui il dio Luna e il dio Sole percorrevano la grande via della festa – simbolo della parte superiore dello Zodiaco – verso il santuario di Babilonia, simbolo della terra. Questo periodo, che si sarebbe concluso con il rinnovamento del cosmo, veniva vissuto con una libertà sfrenata e un capovolgimento dell’ordine sociale e morale.
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gli occhi traboccano di tanta bellezza, ogni scorcio  un dipinto d’autore
venezia-al-tramonto-1e quando s’approssima la notte con caldi tramonti aranciati il mistero danza sulle nubi
venezia-passeggiata_kt7de_T0e s’allontana con tutta la sua magia Venezia-Dama
                          Ventisqueras

Capodanno a Venezia…pura magia!

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Capodanno-2013-Veneziaamici carissimi ben ritrovati! In ritardo, ma con affetto e gioia vi faccio i miei più grandi auguri per il nuovo anno, se avessi la bacchetta fatata vorrei che per ognuno di voi si avverasse un desiderio, ma ancora non me ne hanno dato licenza ( !!!) e per quest’anno  vi dovete accontentare , sorry 🙂

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qualcosa di veramente magico, però, l’ho tenuto in serbo per voi, le immagini del mio capodanno a Venezia

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Un carico di balconi bianchi opulenti deposti su petali di rosa sorride dai palazzi serrati fitti di prolungamenti astratti, dal mare pressati arretrano di secoli avanzati d’acque fluttuanti allo scoperto.

Onde a onde. Onde. Onde. Sconfitte, sul Canal Grande.

Gelida si fa la culla preziosa perché nessuno sfiori la sposa.

Tratta dal mio testo dedicato a Venezia ” Sposa al mare” perché Venezia Dama è la bellissima sposa del mare da cui anticamente proviene e forse fra le cui braccia un giorno ritornerà

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.Immobile il tempo fra le calli

Guarda come intenso specchio concavo
l’acqua percorre molle tra le calli,
 gli occhi
spalanca in armonie e solfeggi aperti.

in bisluccica traccia d’argenti fioccosi -molto contorti- s’accastella fissa d’emozione dipinta  pallida a sommergermi a sconvolgermi come fossi trascinata via dal tempo che non è mai passato

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dal ponte di Rialto mi osserva
sembra addormentato.
                                Ventisqueras

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di solito non amo la ressa e la troppa confusione, ma l’unicità di un capodanno a Venezia è valso anche di sopportare tutto questo

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pura e assoluta follia e magia

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l’ignoto, il mistero, l’imprevedibile: sempre in agguato, un anticipo del carnevale!

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sembrava di non toccare la terra con i piedi, lievitando nel sogno

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obbligo indossare qualcosa di bianco, magari anche solo la mascherina…. e allo scoccare della mezzanotte nella piazza forse più bella ( certo la più romantica) al mondo si rinnova la tradizione del bacio collettivo

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le cupole veleggiavano nella piazza festosa

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e la sirena Venezia  ancora ammalia come mai !!!!

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