quando ricevetti una crociera- premio nelle isole della Grecia per meriti di lavoro, naturalmente ne fui molto felice, ma intesi organizzarla in modo da poter godere secondo i miei gusti di quella opportunità, così ai sette giorni previsti per il tour, aggiunsi due soste per altri sei giorni sull’isola di Creta, poi a Santorini o Thera altri sei , fu divertente, risalivo sulla nave al suo nuovo passaggio, come fossi alla fermata di un autobus 🙂
Thera era il nome del vulcano che dava nome all’isola e che ora sembra dormire sotto il mare da grande appassionata quale io sono di vulcanologia non vedevo l’ora di poter vedere con i miei occhi e conoscere in modo diretto e più approfondito le ragioni di quella che, accaduta 3600 anni fa è considerata la più grande catastrofe naturale di tutti i tempi potuta studiare e documentata dagli scienziati
lo spettacolo che mi si presentò entrando nel cerchio di mare che circonda Santorini era di una bellezza suprema ed abbagliante: un mare di un azzurro incredibile e lucente contrastava col colore bruno delle rocce vulcaniche e col bianco assoluto delle case appollaiate sui crinali come bianche colombe, sembravano intente a spiccare tutte insieme un volo nell’azzurro: cielo e mare confusi, abbracciati. Le grandi navi da crociera alla fonda, si integravano perfettamente col loro candore nel paesaggio
tutto era un tripudio di bianco e azzurro, elegante ed aggraziato anche nei più piccoli particolari
Serpe la fiamma entro il mio sangue,
ed ardo: un indistinto tintinnio
m’ingombra gli orecchi,
e sogno: mi s’innalza al guardo torbida l’ombra.
E tutta molle d’un sudor di gelo, e smorta in viso
come erba che langue, tremo e fremo di brividi,
ed anelo tacito, esangue.
Saffo di Lesbo
ed in quella visione perfetta i versi della divina Saffo armonizzavano la mente avrei giurato di aver visto passare un qualche Dio alzando lo sguardo, sorvolandomi sopra il capo: forse Ermes, dal piede alato
in questo candore che macchia il bruno
come un gettone d’oro tintinnano i sogni
danzanti sulle mani
un disco di dolore rosso s’apre al sole del tramonto
d’ ignote, antiche ombre deliranti.
Ventisqueras A 3200 metri sotto i nostri piedi c’è il nucleo magmatico che rende fertile la terra, senza questo il nostro pianeta sarebbe una landa desolata, la sua superfice sterile, piatta, morirebbe, ma le forze capaci di infondere la vita possono anche distruggerla in un istante, senza preavviso, senza pietà, annientando intere civiltà
Il nome Santorino le fu dato dai Veneziani al tempo della loro dominazione sulle isole Cicladi, in onore di Santa Irene ( distorto in poi Sant’Erini= Santorini ) patrona dell’isola che vi sarebbe stata martirizzata nel 304
L’isola attualmente presenta una forma circolare che le fu data da un’apocalittica eruzione avvenuta intorno al 1627 a.C. ed invasa successivamente quasi del tutto dal mare, qui il vulcano Thera riposa nel suo sepolcro d’acqua, Fu la più imponente eruzione avvenuta in Europa in epoca storica ed ebbe conseguenze devastanti per la civiltà minoica, fu la principale causa dell’inizio del suo declino completo
secondo i più recenti studi, l’eruzione del vulcano provocò dapprima una pioggia di pomici e ceneri, poi piovvero massi più grossi ed infine la caratteristica pomice rosa che ha reso celebre l’isola. Quindi il vulcano esplose: un getto di materiali compressi e di gas surriscaldati raggiunse la stratosfera ad una velocità di 2000 km/h facendo udire i suoi boati dall’Africa alla Scandinavia, dal Golfo persico a Gibilterra. Le ceneri furono sparse per molti chilometri e trasformarono il giorno nella notte più cupa e alterarono, probabilmente, albe, tramonti e condizioni meteorologiche.
la gigantesca esplosione svuotò il gigantesco bacino magmatico sottostante l’isola provocando il collasso e la distruzione del vulcano Thera, migliaia di metri cubi d’acqua di precipitarono nell’abisso incandescente.
che scardinarono ciò che restava dell’isola, sollevando immense ondate che arrivarono fino a 60 metri dando origine ad uno tzunami che giunse anche a raggiungere ad oltre 1500 km di distanza la costa settentrionale dell’isola di Eraklion ( Creta ) portando la completa distruzione di tutti i villaggi della zona
il risucchio di immense quantità d’acqua per la formazione di queste gigantesche onde da tzunami hanno fatto ipotizzare agli scienziati che studiano il fenomeno, che sia stato all’origine ( i tempi storici coincidono) della leggenda di quello che fu erroneamente definito” il passaggio del Mar Rosso” nella Bibbia, con la separazione delle acque che favorì la fuga di Mosè e del popolo Ebreo dall’Egitto, sarebbe molto più plausibile attribuirlo ad un braccio di mare molto più piccolo, simile a questo
fino ad oltre 1500 anni successivi l’isola non tornò ad essere abitata, un tempo ragionevolmente giusto affinché gli echi della immane catastrofe fossero definitivamente dimenticati
Nel 1967 nella località di Akrotiri, gli archeologi riportarono alla luce un’antica città, quasi completamente intatta come Pompei e ricoperta da antiche ceneri. La scoperta fu catalogata come tra le più importanti nella storia dell’archeologia
preziosi reperti di ogni genere furono portati alla luce, fra i quali questo bellissimo affresco che raffigura un pescatore
ed anche questi straordinari fregi rappresentanti battaglie navali
gli oggetti ritrovati dimostrano che la popolazione si era allontanata in fretta, abbandonando ogni cosa, certo il vulcano aveva dato segnali importanti prima dell’evento tragico, costringendo gli abitanti impauriti a fuggire poiché a differenza di Pompei non vi sono stati infatti ritrovati resti umani
si presume che questa sfortunata popolazione non sia ugualmente stata risparmiata
raggiunta dal tremendo soffio dei vapori piroclastici ( una recente documentazione del fenomeno verificatisi dall’eruzione di un vulcano in Sudamerica ha dimostrato che possono correre anche sull’acqua ) oppure spazzati via dallo tzunami, se anche avessero potuto raggiungere le coste delle isole vicine
Capoluogo dell’isola è Fira. la fantastica città tutta in saliscendi con le stradine da cui occhieggiano bellissimi negozi di straordinari gioielli, dove predomina il turchese, pietra preziosa qui facilmente reperibile
identico colore delle cupole azzurre delle chiese ortodosse
Il secondo centro abitato che si trova a nord dell’isola è Oia (si legge Ia), antico centro rinomato per i suoi mulini a vento
al loro interno si può anche soggiornare rendendo ancora più originale e affascinante la sosta
ed ora ci accingiamo la salutare la bella Santorini con un interrogativo molto inquietante, da esplorazioni fatte sul fondo del mare agli scienziati risulta che il vulcano Thera sia ancora pericolosamente attivo e in numerose parti del fondale, fra le ceneri dell’antichissima eruzione gorgogliano numerosi camini vulcanici idrotermali
chiamati anche black smokers ( camini neri ) segnalano la presenza di una grande camera magmatica sottomarina in piena attività, prima o poi questo terrificante mostro geotermico si risveglierà distruggendo in pochi istanti quello che per centinaia e centinaia di anni gli isolani hanno così armoniosamente ed amorevolmente costruito si presume che un’ altra intera generazione sparirà per sempre dal cuore del mondo, e forse non si potranno più ammirare dall’alto delle brune rocce questi incredibili tramonti.
Ventisqueras :::::