“certe cose si amano solo nei libri”
gli arrivi le partenze i non so
diventano squallore se vissuti , passati a filo
da una lama di necessità
quotidianeta’irrisolta , dislessica
dolorosa più del non mi va
eppure
attraverso sulle strisce
mentre sfrecciano rombando le auto ( una Ferrari
guarda:
sono anche qua )
la veste si alza
(penso a Norma Jane
alla sua gonna plisseé bianca
la stanchezza mi ha sorriso
ormai sono di là)
altri nomi , pensieri nuovi, fisionomie diverse
tutto nella bruma cesellato
pressato dai perché
“certe cose non si amano forse mai”
nemmeno sui libri
si fanno boccacce allora dentro sé
mentre il tempo scivola mendicante rotolando in tuta comoda firmata
scendendo a rotta di collo sulla neve
con lo snow
( e io dietro
lo so )
mi chiamano per un punch bollente
ricordo le veglie di Natale da bambina
quando nonna lo preparava come un rito, senza tralasciare un soffio:
liquore al mandarino
zucchero sull’orlo del bicchiere di cristallo
la scorza dell’arancia rococò
se battevo i piedi lo allungava ancora di più con l’acqua
me ne dava un po’.
L’aeroporto è identico a mille altri
s’assomigliano tutti
la luna incrostata di pipistrelli lucenti e il vento che porta fuori e dentro
il vento è come un grosso topo rosicchia alle spalle
fra poco partirò.
Sanpietroburgo o giù di lì.
sono ancora in ” pausa” ho inserito questo post perché non vi dimenticaste di me :-), per salutarvi e ringraziarvi dei commenti che mi onorano
tantissime cose belle, belle a tutti, a presto, Ventis
il cancello si apre e si entra in questo scenario da fiaba, un mix di sconvolgimenti e di storia mi avvolge e totalmente mi affascina
L’Ermitage, o Hermitage, ufficialmente Museo statale Ermitage Muzej Ermitaž[?] si trova sul lungoneva Dvorcovaja e ospita una delle più importanti collezioni d’arte del mondo; l’edificio in origine faceva parte della reggia imperiale che per due secoli ospitò le famiglie degli zar Romanov, fino al 1917, anno dell’inizio della Rivoluzione d’Ottobre.Fu progettato dall’architetto italiano Bartolomeo Rastrelli e chiamato ” Palazzo d’inverno”eretto per la zarina Elisabetta di Russia,Giacomo Quarenghi , altro italiano, progettò il teatro dell’Ermitage,mentre l’intera opera fu completata solo dopo la morte della zarina Elisabetta con l’apporto di altri due grandi architetti Jurij Velten e Leo von Klenze,
Il museo espone opere di numerosissimi autori, fra i quali Caravaggio, Paul Cézanne, Leonardo da Vinci, Jacques-Louis David, Edgar Degas, Paul Gauguin, Fra Filippo Lippi, Henri Matisse, Claude Monet, Pablo Picasso, Pierre-Auguste Renoir, Rembrandt, Pieter Paul Rubens, Tiziano, Vincent Van Gogh, Diego Velázquez. Fu Caterina la Grande la vera ideatrice del museo. Accanto al Palazzo d’Inverno, per sfuggire al trambusto di corte, nel 1764 la zarina volle farsi costruire un piccolo rifugio e gli diede il nome vezzoso di Petit Ermitage.
Il nome originale di Sankt Piter burkh era stato conferito in lingua olandese poiché Pietro il Grande aveva vissuto e studiato sotto mentite spoglie in Olanda
Già nel tardo XIX secolo, la città era divenuta il centro culturale della nazione, con compositori (come I cinque grandi), artisti. Il gruppo anarchico “Narodnaja Volja“, “Volontà del Popolo“ fu responsabile dell’assassinio di Alessandro II nel 1881. La Rivoluzione Russa del 1905 iniziò qui e si diffuse rapidamente nelle province. Allo scoppio della prima guerra mondiale, il nome Sankt-Peterburg venne visto come troppo germanico e la città venne quindi ribattezzata Petrograd su iniziativa dello zar Nicola II.
Il 1917 vide l’inizio della Rivoluzione Russa. e venne seguito dalla Rivoluzione d’ottobre, coi Bolscevichi in carico del governo, e dalla guerra civile. La vicinanza della città alle armate anti-bolsceviche costrinse il capo rivoluzionario Vladimir Lenin a fuggire verso Mosca . La mossa era intesa come temporanea ( ma Mosca da allora rimase la capitale. Con la morte di Lenin nel 1924, la città venne ribattezzata Leningrad (Ленинград [ˌlʲɪnʲɪnˈgrat]) in suo onore.
Un ricordo di quest’epoca è anche l’Incrociatore Aurora, che diede il segnale dell’inizio della rivoluzione e che, dopo essere stato auto-affondato durante la seconda guerra mondiale, è stato riportato alla superficie, facendo ancor oggi bella mostra di sé alla fonda nella Neva.
Con questo nome si ricorda il terribile assedio delle truppe di Hitler nell’ultima guerra mondiale, dopo di che si decise di riportarla al primitivo nome di San Pietroburgo